Dal 2 al 13 dicembre 2024 si è svolta in Arabia Saudita la Cop 16. In questo articolo vediamo quali sono stati i principali punti in agenda, gli obliettivi raggiunti e quelli disattesi.

La COP 16 di Riyadh: partecipazione all’evento

La sedicesima sessione della Conferenza delle Parti (COP16) della Convenzione delle Nazioni Unite per la Lotta alla Desertificazione (UNCCD) si è tenuta a Riyadh, in Arabia Saudita, dal 2 al 13 dicembre 2024. Questo evento ha coinciso con il 30º anniversario dell’UNCCD ed è stato il primo grande incontro delle Nazioni Unite ospitato dall’Arabia Saudita.

Alla conferenza hanno partecipato rappresentanti di quasi 200 paesi, rendendola la più grande COP dell’UNCCD mai organizzata, con 24.638 partecipanti registrati, tra cui delegati governativi, organizzazioni non governative, esperti scientifici e membri della società civile.

I principali temi della COP 16 in Arabia Saudita

Il tema centrale della COP16 è stato “La nostra terra. Il nostro futuro.”, focalizzandosi su questioni critiche come il degrado del suolo, la desertificazione e la siccità.L’agenda ha incluso discussioni su strategie per il ripristino dei terreni degradati e in particolare su:

  • Miglioramento della resilienza alla siccità.
  • Coinvolgimento del settore privato nella gestione sostenibile della terra.
  • Iniziative per raggiungere la neutralità del degrado del suolo entro il 2030.

Obiettivi mancati della COP 16: quali sono?

Uno degli obiettivi principali era negoziare un nuovo quadro di riferimento o un protocollo legalmente vincolante per affrontare la siccità a livello globale. Tuttavia, non è stato raggiunto un accordo definitivo su questo punto, con divergenze tra i paesi industrializzati, che preferivano un quadro operativo più ampio, e i paesi africani, che chiedevano un protocollo con impegni economici specifici. Di conseguenza, la questione è stata rinviata alla COP17, prevista in Mongolia nel 2026.

Obiettivi raggiunti della COP 16

Nonostante la mancanza di un accordo vincolante sulla siccità, sono stati mobilitati oltre 12 miliardi di dollari per affrontare la desertificazione, il degrado del territorio e la siccità. Questo con particolare attenzione ai paesi più vulnerabili. Inoltre, gli Stati Uniti e altri partner hanno annunciato investimenti per quasi 70 milioni di dollari nell’ambito dell’iniziativa “Vision for Adapted Crops and Soils” (VACS). Si tratta di un’iniziativa mirata a costruire sistemi alimentari resilienti basati su colture adattate al clima.

La COP16 ha anche visto un aumento della consapevolezza. In particolare sull’importanza della protezione e del recupero del suolo per affrontare i cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità. Sono state inoltre promosse azioni che coinvolgono comunità locali, popolazioni indigene, donne e giovani, oltre al settore private. Citiamo iniziative come “Business4Land”, che mira a ripristinare 1,5 miliardi di ettari di terreno entro il 2030.