La Polizia di Stato è un corpo di polizia a ordinamento civile, che fa parte delle forze di polizia italiane e dipende dal Dipartimento della pubblica sicurezza. Il Ministro dell’Intero è l’autorità nazionale di pubblica sicurezza e vigila sul mantenimento dell’ordine pubblico. Questo Comparto di sicurezza nel corso degli anni è venuto a contatto con diverse sostanze definite patogene e altamente cancerogene, come l’amianto.

L’Osservatorio Vittime del Dovere, insieme al presidente Avv. Ezio Bonanni e all’Osservatorio Nazionale Amianto, hanno istituito il dipartimento che si occupa di assistenza sia medica che legale gratuita per tutte le vittime che sono parte del comparto.

Principali compiti della Polizia di Stato

Come autorità del Comparto Sicurezza, vigila sull’ordine pubblico e provvede al mantenimento della sicurezza cittadina. Fornisce soccorso ai soggetti pubblici e privati, in caso di infortuni, e favorisce la risoluzione pacifica degli intrighi tra privati. La Polizia addestra il personale per la repressione delle infrazioni del Codice della strada e si impegna anche per la formazione degli agenti di polizia locale al tiro, come guida operativa e difesa personale. I compiti principali della Polizia di Stato riguardano:

  • tutela dell’ordine pubblico;
  • sicurezza pubblica;
  • coordinamento delle Forze di Polizia.

Fattori di rischio: esposizione nella Polizia di Stato

Gli appartenenti alla Polizia di Stato corrono il rischio di essere esposti a diversi agenti cancerogeni. Durante lo svolgimento dei propri compiti, si può incorrere in esposizioni molto pericolose, come amianto, gas radon, uranio impoverito e radiazioni ionizzanti.

Per quanto riguarda l’amianto, detto anche asbesto, è dimostrato dalla monografia IARC che inalare o ingerire le fibre di asbesto provoca danni irreparabili, che sfociano in patologie asbesto correlate. Per evitare ogni rischio è importante effettuare la bonifica dei siti contaminati, oltre al suo completo e successivo smaltimento. Solo grazie alla prevenzione primaria si può evitare l’insorgere di qualsiasi danno alla propria salute. Poi, in caso di esposizione, entra in gioco la prevenzione secondaria (sorveglianza sanitaria) e quella terziaria (tutela dei propri diritti).

Vittime del Dovere nella Polizia di Stato

Ai lavoratori esposti deve essere riconosciuta la causa di servizio e la qualità di vittima del dovere. Successivamente è possibile ottenere anche l’equo indennizzo e la pensione privilegiata. A queste prestazioni si aggiungono:

  • speciale elargizione;
  • assegno mensile vitalizio;
  • speciale assegno vitalizio;
  • incremento della retribuzione pensionabile di una quota del 7,5%;
  • aumento figurativo di 10 anni di versamenti contributivi ai fini della pensione e della buona uscita;
  • esenzioni dall’IRPEF delle prestazioni;
  • diritto al collocamento obbligatorio con precedenza rispetto ad altra categoria di soggetti e con preferenza a parità di titoli;
  • borse di studio esenti da imposizione fiscale;
  • esenzione della spesa sanitaria e farmaceutica, estesa anche ai medicinali di fascia C, anche in favore dei familiari;
  • assistenza psicologica a carico dello Stato;
  • esenzione dall’imposta di bollo per tutti gli atti connessi alla liquidazione dei benefici.

Diritto delle vittime ad altre prestazioni

vittime del dovere

Al personale della Polizia spetta anche una maggiorazione contributiva, con il coefficiente 1,5, utile per maturare anticipatamente il diritto a pensione e per rivalutare la prestazione pensionistica. Questo diritto vale anche se non si ha una patologia, a condizione che si dimostri l’esposizione per oltre 10 anni, a una concentrazione superiore alle 100 ff/l e a condizione che abbia depositato la domanda entro il 15.06.2005.

La vittima ha diritto anche al risarcimento danni. Ciò comprende sia i danni non patrimoniali (danno biologico, morale ed esistenziale) sia i danni patrimoniali. Il calcolo del risarcimento è fatto tramite le Tabelle del Tribunale di Milano. In caso di decesso, le somme devono essere erogate ai familiari. I diritti dei superstiti comprendono anche il risarcimento per i danni subiti.

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