In questa guida affrontiamo la problematica della formaldeide, un composto chimico responsabile di gravi danni alla salute. Esaminiamo la sua natura, formula chimica, dove si trova e le malattie che può causare. Le persone esposte a questa sostanza a livello professionale, e che hanno sviluppato una malattia correlata all’esposizione, hanno il diritto di richiedere il riconoscimento di malattia professionale o causa di servizio, ottenendo inoltre un risarcimento completo per i danni subiti.

Inoltre, in caso di decesso della vittima, i famigliari superstiti hanno anch’essi diritto al risarcimento dei danni subiti, compresi quelli subiti dalla vittima e a tutti i benefici da questa maturati in vita (rendita INAIL, indennizzi).

L’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto  fornisce assistenza medica e legale alle vittime dell’esposizione alla formaldeide e a tutti i cancerogeni e patogeni, compreso l’amianto. Tramite una consulenza gratuita, è possibile ottenere l’assistenza legale, oltre a quella medica e psicologica, per tutti coloro che sono stati esposti ad agenti patogeni sul lavoro.

Formaldeide: caratteristiche, composizione e scoperta

La formaldeide, nota anche come aldeide fòrmica, ha la formula chimica CH2O o H2C=O. Si tratta di un gas incolore, infiammabile, caratterizzato da un pungente odore irritante e altamente solubile in acqua.

Il chimico russo Aleksandr Butlerov fu il primo a identificare l’aldeide formica nel 1859, ma fu August Wilhelm von Hofmann a scoprire correttamente il composto, annunciando la produzione di aldeide formica facendo passare il vapore di metanolo nell’aria su un filo di platino caldo. Questo metodo, con alcune modifiche, rappresenta ancora oggi la base dell’attuale produzione industriale.

La formaldeide è prodotta industrialmente attraverso l’ossidazione catalitica del metanolo.

Applicazioni e utilizzi della formaldeide

L’aldeide formica è un importante composto intermedio utilizzato nella produzione di materiali e composti più complessi. Da essa si ottengono la resina urea formaldeide, la resina melamminica, le resine fenoliche, il poliossimetilene, l’1,4-butandiolo e il difenilmetano diisocianato. Nel settore tessile, vengono impiegate resine a base di formaldeide per conferire ai tessuti resistenza alle pieghe.

La produzione di resine costituisce oltre la metà del consumo totale di formaldeide. Altri usi meno significativi riguardano le proprietà battericide dell’aldeide formica, utilizzata come additivo alimentare con la sigla E 240 e come vernice collante per pannelli in legno di truciolato. Viene anche utilizzata in pannelli fonoassorbenti e pareti divisorie, ma col passare del tempo tende a volatilizzarsi nell’ambiente circostante.

La formaldeide è ampiamente diffusa ed è presente anche in forma liquida come formalina. Viene largamente utilizzata nell’industria dei materiali da costruzione, tra cui:

  1. Pannelli di compensato e truciolato per le loro proprietà termo-resistenti.
  2. Produzione della bachelite.
  3. Additivo nei prodotti alimentari.
  4. Produzione di schiume e rivestimenti isolanti.
  5. Industria tessile e manufatti come agente battericida.
  6. Produzione di disinfettanti a base di formaldeide.
  7. Industria cosmetica come solvente.

Viene anche utilizzata da operatori sanitari nei laboratori, in combinazione con l’acqua sotto forma di formalina, per conservare campioni biologici e reperti istologici. Addetti alle pompe funebri possono utilizzarla durante le procedure di imbalsamazione.

Formaldeide e cancro: impatti sulla salute umana

L’ampio utilizzo di resine derivate dalla formaldeide nella produzione di manufatti, rivestimenti e schiume isolanti l’ha trasformata in uno dei più comuni inquinanti negli ambienti interni.

Concentrazioni di formaldeide nell’aria superiori a 0,1 ppm possono causare irritazioni delle mucose e degli occhi se inalate. Ingestione o esposizione a quantità significative può risultare letale.

Studi su roditori hanno dimostrato la sua cancerogenicità, aumentando il rischio di cancro al naso e alla gola e interferendo con i legami tra il DNA e le proteine.

In sintesi, l’esposizione alla formaldeide può causare irritazioni delle prime vie respiratorie, tosse, eritemi cutanei e potrebbe essere collegata all’insorgenza di malattie professionali, come il tumore della rinofaringe.

La formaldeide secondo IARC e OMS

L’Associazione Internazionale per la Ricerca sul Cancro (AIRC) ha classificato la formaldeide come una sostanza cancerogena per gli esseri umani dal 2004. Tuttavia, le concentrazioni normalmente presenti negli edifici sono generalmente basse, ma è necessario valutare attentamente i rischi per chi lavora con questa sostanza nell’ambito industriale.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha stabilito un limite massimo accettabile di formaldeide in casa pari a 100 microgrammi per metro cubo (0,1 ppm). La formaldeide era utilizzata anche nelle pastiglie Formitrol per il mal di gola, prima di essere bandita.

Limiti e classificazioni nella normativa e regolamenti

Il Regolamento (CE) CLP n.1272/2008 classifica la formaldeide come sostanza cancerogena 1B e mutagena, con prove sufficienti per considerarla una possibile causa di leucemie, in particolare la leucemia mieloide acuta.

La classificazione CE (Reg.1272/2008/CE) attribuisce alla formaldeide diverse indicazioni di pericolo quale agente:

  • H301: tossico se ingerito;
  • H311: tossico a contatto con la pelle;
  • H314: provoca gravi ustioni cutanee e gravi lesioni oculari;
  • H317: può provocare una reazione allergica cutanea;
  • H331: tossico se inalato;
  • H341: sospettato di provocare alterazioni genetiche;
  • H350: può provocare il cancro.

Misure di prevenzione per ridurre l’esposizione alla formaldeide

sicurezza sul lavoro

L’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto promuove la prevenzione completa. La prevenzione primaria è fondamentale per ridurre il rischio di malattie evitando esposizioni nocive.

Di seguito sono riportate alcune indicazioni del Ministero della salute per limitare l’esposizione alla formaldeide:

  1. Eliminare o ridurre l’uso di materiali contenenti formaldeide, come tappezzerie, moquette e mobili in truciolato.
  2. Utilizzare prodotti con basso contenuto di formaldeide, ad esempio prodotti a base di legno truciolare con minori emissioni di resine fenoliche e senza ureaformaldeide.
  3. Aumentare la ventilazione, soprattutto dopo aver introdotto nuove fonti di formaldeide in ambienti chiusi.
  4. Utilizzare dispositivi di condizionamento dell’aria o deumidificatori per mantenere una temperatura moderata e ridurre i livelli di umidità, poiché la formaldeide viene rilasciata maggiormente in condizioni di elevata temperatura e umidità.

Normative italiane sugli usi e rischi della formaldeide

La Circolare del Ministero della Sanità n. 57 del 22 giugno 1983 “Usi della formaldeide – Rischiconnessi alle possibili modalità d’impiego” ha stabilito un limite massimo di esposizione di 0,1 ppm (124 μg/m3) negli ambienti di vita e di soggiorno in via sperimentale e provvisoria. Questo orientamento è stato confermato nel decreto del 10 ottobre 2008 “Disposizioni atte a regolamentare l’emissione di aldeide formica da pannelli a base di legno e manufatti con essi realizzati in ambienti di vita e soggiorno”.

Per le misurazioni delle concentrazioni, il decreto del 2008 fa riferimento ai metodi UNI: UNI EN 717-1:2004 per la determinazione del rilascio di formaldeide con il metodo di camera e UNI EN 717-2: 1996 corretta nel 2004 per la determinazione del rilascio di formaldeide con il metodo dell’analisi dei gas.

Assistenza per le vittime di malattie correlate

L’Osservatorio Nazionale Amianto assiste le vittime amianto che hanno contratto il tumore rinofaringeo o altre malattie correlate. Per accedere ai servizi di assistenza ONA basta contattare direttamente il numero verde 800 034 294 o compilare il form.

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