I tumori del sistema emolinfopoietico includono le leucemie, i linfomi Hodgkin e non Hodgkin e riguardano i tessuti impiegati nella produzione di globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. In questa guida parleremo di tutti i tumori del sangue: cosa sono, i sintomi, l’importanza della diagnosi e le conseguenti e possibili cure. Parleremo anche delle cause e dei fattori di rischio, in particolare delle esposizioni dannose di natura professionale.

Molti tumori del sangue sono causati, oltre che da fattori non modificabili (come la predisposizione genetica, sesso ed età), dall’esposizione a particolari cancerogeni. Anche tra i militari italiani c’è stata un’alta incidenza di cancri del sangue, soprattutto in riferimento a quei militari che hanno svolto missioni all’estero in cui sono stati usati proiettili all’uranio impoverito. Tra le categorie lavorative a rischio, anche al di fuori delle Forze Armate, sono da segnalare coloro che lavorano nei settori industriali che fanno utilizzo di determinate sostanze.

L’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto si occupa di prevenzione dalle esposizioni dannose e ne difende legalmente le vittime. Coloro, infatti, che hanno contratto una malattia correlata all’esposizione a particolari sostanze cancerogene hanno diritto a una serie di indennizzi che costituiscano il risarcimento integrale dei danni subiti. Richiedendo una consulenza gratuita all’ONA è possibile ottonere assistenza legale, medica e psicologica.

Cosa sono i tumori del sistema emolinfopoietico?

I tumori emolinfopoietici rappresentano circa il 7,5% delle diagnosi di tumore in Italia, occupando complessivamente il 5° posto nella popolazione maschila e il 3° posto in quella femminile.

Sono suddivisi in linfomi (tumori dei linfociti), mielomi (tumori delle plasmacellule) e leucemie (intese come malattie del midollo osseo). I linfomi sono ulteriormente suddivisi in linfomi non Hodgkin e linfomi di Hodgkin. Mentre le leucemie comprendono si distinguono tra forme acute (leucemia mieloide acuta e linfatiche) e forme croniche (mieloidi e linfatiche).

Con l’introduzione della citogenetica e dei test di biologia molecolare è stato possibile analizzare quadri clinici sempre più complessi. Se da una parte si è trattato di un’importante opportunità per la ricerca, dall’altra è stata ulteriormente complicata la classificazione dei tumori emolinfopoietici, che adesso richiedono notevoli competenze per la formulazione di diagnosi corrette.

Le leucemie sono tumori non solidi, mentre i linfomi costituiscono masse solide. Tra questi, il linfoma non-Hodgkin è il più comune.

I fattori di rischio per i tumori del sangue

Tra i fattori di rischio per i tumori del sangue compaiono la predisposizione genetica e le esposizioni dannose. In particolare, l’esposizione a radiazioni ionizzanti e sostanze nocive come il benzene. Ci sono poi l’ immunosoppressione e le infezioni virali, come HIV, HTLV-I, HHV-8, EBV.

I tumori del sistema emolinfopoietico: mieloma e linfoma

La maggior parte dei tumori emolifopoietici colpiscono le cellule del sangue, il midollo osseo e i linfonodi.

Come già detto, uno di questi è il linfoma: un cancro che interessa il sistema degli organi linfatici, parti fondamentali del sistema immunitario. Quando le cellule del linfoma crescono senza controllo, queste provocano un gonfiore del nodo linfatico e possono diffondersi in altre parti del corpo.

Il mieloma multiplo è, invece, un tumore che si manifesta in un tipo di globuli bianchi chiamato plasmacellule, impegnate nella produzione di immunoglobulina, ossia dei nostri anticorpi. Questa patologia maligna causa un accumulo delle cellule cancerogene nel midollo osseo, che prendono il sopravvento anche sulle cellule sane, causando l’arresto della produzione di anticorpi utili.

Malattie Mieloproliferative Croniche: quali sono?

Questo gruppo di patologie si caratterizza per una produzione eccessiva di cellule ematiche da parte del midollo osseo. Si possono verificare eccessive produzioni di globuli rossi, globuli bianchi o piastrine. Le malattie mieloproliferative croniche comprendono sei tipologie diverse, ciascuna con alterazioni specifiche nella formazione delle cellule ematopoietiche:

  • Leucemia mieloide cronica (LMC), descritta nella sezione “Leucemia Cronica”;
  • Policitemia Vera (PV), caratterizzata dall’eccessiva produzione di globuli rossi;
  • Mielofibrosi Primaria (conosciuta anche come mielofibrosi idiopatica cronica), caratterizzata dalla fibrosi midollare e ingrossamento della milza, causando una splenomegalia anomala;
  • Trombocitemia Essenziale (TE), caratterizzata dalla sovrapproduzione di piastrine;
  • Leucemia Necrofilica Cronica, con sovrapproduzione di granulociti neutrofili in assenza di marcatori citogenetici specifici della LMC;
  • Leucemia Eosinofila Cronica, con sovrapproduzione di granulociti eosinofili.

I diversi tipi di leucemie

Tra i differenti tipi di leucemie, tra le più diffuse c’è la leucemia acuta (LA). Si tratta di un tipo di tumore del sangue ad evoluzione rapida che richiede un trattamento tempestivo. In tali circostanze, infatti, il midollo osseo produce cellule ematiche anomale incontrollabili e non funzionanti per le necessità dell’organismo. Esistono due tipi di leucemia acuta:

  1. Leucemia Mieloide Acuta (LMA)
  2. Leucemia Linfoblastica Acuta (LLA)

Il trattamento della leucemia acuta si svolge generalmente in due fasi principali. La prima fase, chiamata “induzione della remissione“, dura circa 4 settimane e richiede una permanenza in ospedale con somministrazione di chemioterapia.

Una volta raggiunta la “remissione”, ovvero quando le cellule ematiche anomale non sono più rilevabili nel sangue o nel midollo osseo attraverso l’esame microscopico, si passa alla seconda fase, chiamata “terapia post-remissione“. Questa fase prevede cicli aggiuntivi di chemioterapia per un periodo di 3-4 mesi e, nei pazienti più giovani, la possibilità di un trapianto di midollo osseo, utilizzando cellule proprie o cellule sane di un donatore (trapianto allogenico o con trapianto di cellule staminali ematopoietiche).

Il trapianto allogenico rappresenta l’opzione più efficace per i pazienti al di sotto dei 65-70 anni con leucemia acuta e prognosi sfavorevole o con malattia resistente o recidiva. Sebbene sia più complesso dell’autotrapianto, l’effetto immuno-mediato anti-leucemia lo rende estremamente efficace nella leucemia.

La leucemia cronica: cos’è e tipologie

La leucemia cronica (LC) è, invece, un tipo di tumore del sangue che si sviluppa generalmente in modo lento. Esistono due tipi di leucemia cronica:

  1. Leucemia Linfatica Cronica (LLC)
  2. Leucemia Mieloide Cronica (LMC)

La Leucemia Linfatica Cronica (LLC) è un tumore a bassa malignità che si sviluppa lentamente. Solitamente, è una patologia che viene trattata quando genera sintomi o la progressione è più rapida. Il trattamento principale per la LLC è una combinazione di chemioterapia e immunoterapia, con una scelta dei farmaci basata sul profilo molecolare della malattia e le caratteristiche del paziente.

La Leucemia Mieloide Cronica (LMC) è caratterizzata dalla presenza del gene bcr-abl nelle cellule tumorali, che provoca la sovrapproduzione di cellule mieloidi nel sangue. Negli ultimi anni, sono stati sviluppati inibitori delle tirosin-chinasi (TKIs) che hanno rivoluzionato il trattamento della LMC, portando a una gestione più efficace e a una maggiore aspettativa di vita per i pazienti. Il trattamento consiste spesso nell’uso di TKIs, senza la necessità di chemioterapia o trapianti.

Tumori del sistema emolinfopoietico e malattia professionale

I tumori del sistema emolinfopoietico rientrano tra le malattie professionali riconosciute dall’INAIL. Queste vegnono elencate nelle specifiche tabelle del D.P.R. 30 giugno 1965, n. 1124, che riguardano l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.

Queste patologie sono classificate nelle apposite tabelle redatte dall’INAIL che includono la Lista I (elevata probabilità di origine professionale), Lista II (limitata probabilità di origine professionale) e Lista III (possibile origine professionale). Questi tumori sono inoltre suddivisi nei Gruppi 2 (malattie da agenti fisici) e Gruppi 6 (tumori professionali):

  • Lista I, Gruppo 2, I.2.07 C82-C91.0 C91.2-C95 per esposizione a radiazioni ionizzanti.
  • Lista I, Gruppo 6, I.6.39 C82-C96 per esposizione a butadiene o butano e isobutano contenenti più di 0,1% di butadiene.
  • Lista II, Gruppo 6, II.06.02 C82-C96 causati da esposizione professionale ad antiblastici.
  • Lista III, Gruppo 6, III.6.04 C82-C96 per esposizione al cloruro di vinile.
  • Lista III, Gruppo 6, III.6.07 C82-C96 per esposizione al 1,2-dicloretano o cloruro di etilene.
  • Lista III, Gruppo 6, III.6.10.01 C00-C97 per esposizione ad acrilammide.
  • Lista III, Gruppo 6, III.6.11 C00-C97 per esposizione ad altri agenti cancerogeni occupazionali.

Tumori del sangue e uranio impoverito

uranio impoverito

L’Uranio Impoverito (UI) rappresenta un sottoprodotto del processo di arricchimento dell’Uranio, in cui il livello di Uranio-235 (U235) viene ridotto di due terzi rispetto alla sua composizione originale di Uranio naturale. Grazie alla sua elevata densità, l’Uranio Impoverito risulta particolarmente efficace nella penetrazione delle corazzature. Per questo, la Nuclear Regulatory Commission degli Stati Uniti ha classificato tale materiale come utilizzabile soltanto previa autorizzazione specifica.

Quando le armi all’uranio impoverito colpiscono un bersaglio si generano altissime temperature e si diffondono nell’ambiente microparticelle di metalli pesanti e altre sostanze. Una volta inalate e ingerite queste particelle provocano gravi danni alla salute. In seguito alle guerre in Kosovo, Bosnia, Libano, Iraq, Afghanistan e Somalia si sono verificate una serie di epidemie di tumori emolilfopoietici legati anche ad errate pratiche vaccinali a carico di militari italiani, che hanno ulteriormente debilitato il sistema immunitario.

Approfondisci su “Alcune Tesi e Fatti sull’Uranio Impoverito (DU), sul suo Uso nei Balcani, sulle Conseguenze sulla Salute di Militari e Popolazione” del Comitato scienziate e scienziati contro la Guerra.

Assistenza legale gratuita per i tumori emolinfopoietici

L’Osservatorio Nazionale Amianto e l’Avvocato Ezio Bonanni, il Presidente dell’associazione, assistono le vittime di tumori emolinfopoietici e di altre malattie professionali correlate ad esposizioni cancerogene. Da decenni, inoltre, assistono i militari italiani per il riconoscimento della causa di servizio e dello status di vittime del dovere.
Per i dipendenti privati o dei settori pubblici privatizzati c’è il riconoscimento della malattia professionale, a cui segue l’ottenimento delle prestazioni INAIL. Tutte le vittime e i loro eredi, in caso di decesso, hanno diritto al risarcimento integrale dei danni subiti. Richiedi una consulenza chiamando il numero verde 800.034.294 o compilando il form.
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