Venerdì 25 maggio a Roma, a partire dalle ore 14:30 si terrà presso la Sala Auditorium del CONI, Viale Tiziano 14, il Convegno titolato “Amianto e rischi ambientali. La funzione sociale ed etica del giornalista”. L’evento, organizzato da ONA (Osservatorio Nazionale Amianto) con l’ODG (Ordine dei Giornalisti de Lazio), vuole essere un incontro volto all’approfondimento di una questione di estrema importanza, quella relativa all’amianto, che ad oggi continua a rappresentare una minaccia per la salute e per l’ambiente.

Il convegno ha come obiettivo la sensibilizzazione degli organi di stampa. Essi hanno un ruolo nevralgico nella divulgazione di una materia così scottante ma spesso trascurata. La speranza è che si possa fare fronte comune. Quando vengono trattati temi scottanti, anche la libertà di stampa viene meno. Sono numerosi infatti i casi di giornalisti che vivono sotto scorta o che sono costretti in qualche modo ad autocensurarsi in nome di una tutela che purtroppo raramente viene in loro supporto. Il costante dualismo etico impone loro di effettuare una scelta: informo e rischio o taccio e sopravvivo? Parlate di amianto in Italia rientra nella prima scelta.

Minacce ambientali e la battaglia dell’avv. Bonanni

amianto e rischi ambientali

L’iniziativa, fortemente voluta dall’Avv. Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, ha raccolto il favore dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio, con il positivo riscontro del CONI Fair Play.

Il crimine ambientale si può battere con la lealtà olimpica e con la schiena dritta dei giornalisti onesti. Questi diffondono la verità sulla strage di amianto che in atto nel nostro Paese e che le Istituzioni tentano di occultare. Queste rimangono inerti financo di fronte alla necessità di bonificare le scuole. Riteniamo che l’informazione libera sia lo strumento fondamentale per contribuire a combattere e vincere la nostra battaglia contro l’amianto per sognare un mondo senza cancro” dichiara l’Avv. Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, associazione che assiste gli esposti e vittime amianto sia dal punto di vita medico che dal punto di vista legale, che però si batte per la bonifica e per la prevenzione primaria (evitare cioè tutte le esposizioni ad amianto e ad altri cancerogeni).

Focus di approfondimento sui giornalisti vittime di crimini

Sono 28 i giornalisti uccisi in Italia dal dopoguerra. Questi sono colpevoli solo di aver fatto il loro lavoro, tra i quali Walter Tobagi, Giuseppe Fava, Giancarlo Siani, Mauro Rostagno, Giuseppe Alfano e Marco Lucchetta e tanti altri. Sono una ventina i giornalisti che sono stati privati della loro libertà e che vivono sotto scorta: questa è solo la punta dell’iceberg. Il livello delle violenze contro i reporter (intimidazioni verbali o fisiche, provocazioni, minacce, etc.) non cessa, anzi, aumenta.

In Calabria come in Sicilia, in Campania come nel Lazio e in particolare a Roma, anche con metodo mafioso. Il coraggio del singolo non basta, occorre un coinvolgimento sociale che, a fronte della valorizzazione della funzione del giornalista, costituisca quell’humus culturale che possa contrapporsi e sconfiggere la “cultura della mafia”.

Amianto e rischi  ambientali: focus e relatori

Durante il Convegno sarà approfondita la questione amianto a 360 gradi. All’incontro interverranno, tra gli altri:

  • Avv. Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto (relazione sulla funzione del giornalista, sull’informazione quale servizio per la collettività in chiave preventiva e dissuasiva e quale strumento di consapevolezza della condizione di rischio e un quadro normativo sui crimini ambientali e sulla tutela giuridica del giornalista – diritto di cronaca);
  • Dott. Ruggero Alcanterini, presidente del Comitato Italiano Fair Play CONI, giornalista da più di 50 anni, direttore del periodico L’eco del litorale, il quale, forte della sua esperienza anche nel comitato olimpico internazionale, illustrerà i valori dello sport quale parametro da applicare nella professione del giornalista, nella vita sociale e nella programmazione degli interventi pubblici per la tutela dell’ambiente e della salute;
  • Dott. Nicola Forte, libero professionista, docente e divulgatore scientifico, oltre che giornalista pubblicista. Questi spiegherà come anche il sistema fiscale non possa prescindere dall’impatto ambientale che ogni singola attività svolge, anche al fine di modulare l’imposizione fiscale. Questa deve tener conto dei rischi ambientali e dei danni che eventualmente si possono essere creati come forma di ristoro e risarcimento alla collettività;
  • Dott.ssa Simona Mazza, giornalista, volontaria dell’ONA, “Amianto tabù: cosa può fare il giornalista d’inchiesta a beneficio della collettività?”.

Simona Mazza