L’Osservatorio Nazionale Amianto – ONA ha denunciato la pericolosità dell’amianto e dgli altri agenti inquinanti, che hanno pesanti ripercussioni sulla vita presente e futura e sull’ambiente. Infatti, si sta determinando un aumento dell’inquinamento in particolare di CO2. Questo tipo di inquinamento, unitamente alla deforestazione, è tra i maggiori responsabili dell’aumento delle temperature e quindi del surriscaldamento globale. Infatti, con l’innalzamento dell’effetto serra si stanno determinando degli sconvolgimenti climatici che sono alla base di veri e propri disastri. Questi eventi hanno portato ad introdurre nella Costituzione con gli artt. 9 e 117 anche la tutela dell’ambiente.
La tutela dell’ambiente nella Costituzione
L’art. 9 della Costituzione Italiana, aggiornato al 2022, cita: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali“.
Anche l’aggiornamento dell’art 117, che elenca le materie in cui lo Stato ha legislazione esclusiva, è stata aggiunta la tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali.
La definizione di ambiente e della sua tutela
Il termine ambiente deriva dal latino ambiens, che significa “andare intorno, circondare”, e rappresenta tutto ciò che ci circonda. Dal punto di vista dell’ecologia, invece, l’ambiente rappresenta l’insieme dei fattori fisici e biologici che circondano l’organismo o una popolazione di individui.
Da un punto di vista antropocentrico, il significato potrebbe cambiare totalmente. L’ambiente che circonda l’uomo, infatti, consiste nell’insieme delle condizioni sociali, morali, culturali, storiche ed economiche in cui vive e che contribuiscono a definirlo come tale.
Con lo sviluppo tecnologico la civiltà è diventata sempre meno dipendente dai fattori fisici e biologici dell’ambiente. Basti pensare alle grandi città costruite in mezzo al nulla, o ancora alla capacità dell’uomo di coltivare aree desertiche o un tempo paludose.
Nel corso del tempo, pertanto, l’uomo ha finito con l’alienarsi dall’ambiente ecologico in cui vive. Questa situazione, infatti, va di pari passo con lo sviluppo tecnologico e il concetto di benessere. Le attività antropiche, d’altronde, hanno provocato e continuano a provocare numerosi danni al pianeta. Le conseguenze di questi danni risiedono proprio in questa alienazione tra uomo e ambiente, oltreché nelle accresciute capacità tecnologiche di modificarne le caratteristiche.
La distinzione tra gli ambienti naturali
In natura si possono differenziare più tipologie di ambienti naturali. Le due macro categorie principali includono gli ambienti acquatici e gli ambienti terrestri. Ai primi appartengono tutti gli habitat e gli ecosistemi marini, salmastri e di acque dolci. Mentre ai secondi appartengono gli ipogei, come le grotte e gli epigei.
Un’ulteriore suddivisione degli ambienti è realizzabile anche sulla base delle differenze climatiche. Infatti, le diverse condizioni climatiche condizionano anche la tipologia di ambiente e di paesaggio che si sviluppa in un luogo. Infatti, si conoscono paesaggi di bosco temperati, steppa, tundra, savana, deserto e i ghiacciai.
Principali fattori di rischio per l’ambiente
Le conseguenze dei danni causati al pianeta hanno generato una profonda crisi che minaccia anche la salute dell’uomo e di tutte le altre forme di vita. Per questo motivo è necessario agire in fretta ed in modo particolarmente incisivo.
In ecologia spesso si sente parlare di habitat, ovvero l’ambiente specifico in cui una specie vive. Quest’ultimo viene spesso messo a dura prova assieme alla flora e alla fauna che lo popolano. Molti habitat nel corso del tempo subiscono degli stravolgimenti che determinano anche l’estinzione di alcune specie.
In Europa ci sono numerose aree naturali protette affiancate da zone altamente antropizzate. In altre parole, l’ambiente è fortemente minacciato dalla frammentazione degli habitat che impedisce a molte specie di usufruire al meglio delle risorse alimentari. Inoltre, le stesse specie animali sono in difficoltà anche per l’espletazione di alcune funzioni sociali e migratorie.
L’Europa ha risposto a questi problemi con la formulazione di due direttive specifiche. La direttiva Uccelli e la direttiva Habitat, entrambe forniscono gli strumenti per l’applicazione e creazione da parte dei singoli stati di zone di interesse protezionistico (ZIP) e siti di interesse comunitario (SIC).
Rischio perdita di biodiversità: minacce ambientali
Una delle minacce ambientali più allarmanti è relativa alla perdita di biodiversità. Per biodiversità si intende la varietà delle specie viventi che popolano un dato ecosistema. Tutte le specie che vivono in un ecosistema intrattengono tra di loro un equilibrio molto profondo che influenza l’ambiente stesso. Difatti, un ambiente povero di biodiversità è un ambiente fragile e scarsamente resiliente.
Conseguenze cambiamento climatico e riscaldamento globale
Il cambiamento climatico sta incrementando il riscaldamento globale. Oltre ad essere uno dei problemi più gravi per l’ambiente, è infatti anche in grado di mettere a repentaglio la vita di tutti gli altri esseri viventi.
Purtroppo, stiamo assistendo ad una preoccupante intensificazione dei fenomeni metereologici estremi. Le conseguenze si ripercuotono con gravi danni a breve termine, come ad esempio alluvioni e inondazioni. O peggio, scioglimento dei ghiacci, innalzamento delle acque, cambiamento del ciclo dei venti e dell’acqua. Si tratta di minacce che mettono a repentaglio anche la sicurezza dei centri urbani.
Il riscaldamento globale è causato principalmente dalle attività antropiche. Queste ultime, infatti, provocano un aumento di produzione di anidride carbonica che causa a sua volta l’effetto serra, deforestazione, cementificazione e conseguente degrado del suolo e inaridimento.
Le conseguenze dell’inquinamento ambientale
L’inquinamento, in tutte le sue forme, rappresenta una delle più grandi minacce del pianeta. Possono differenziarsi diversi tipi di inquinamento: quello atmosferico, quello idrico e quello marino. A causa dell’inquinamento da plastica, tutti e tre minacciano la salubrità delle nostre acque e la vita in generale degli ambienti marini. Poi vi è anche l’inquinamento termico che, invece, minaccia la biodiversità e causa la distruzione degli habitat.
L’OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità, stima che l’inquinamento provoca circa 4,2 milioni di decessi all’anno. Inoltre, tra le conseguenze riscontrate c’è il continuo aumento del numero di casi di malattie neoplastiche e infiammatorie a carico del sistema respiratorio.
Gli inquinanti e i loro effetti sulla salute umana
L’inquinamento ambientale è un problema che persiste a livello locale e globale, determinato dalla grande quantità di particelle inquinanti prodotta dalle attività dell’uomo. Infatti, le sostanze inquinanti vengono categorizzate in due gruppi distinti:
- sostanze inquinanti di origine antropica;
- di origine naturale.
Il particolato PM10 e PM2,5 è considerato l’inquinante con maggiore impatto nelle aree urbane ed è composto da particelle solide e liquide che si aereo-disperdono nell’atmosfera terrestre. Il diametro delle particelle di particolato va da pochi nanometri fino a 500 µm. Poi c’è l’anidride solforosa (SO2), che è un gas prodotto dalla combustione di combustibili fossili come gasolio e carbone. Nonostante si presenti in forma incolore, l’anidride solforosa è caratterizzata da un odore forte ed è un elemento molto nocivo per l’ambiente, ma soprattutto per la salute umana. Infatti, l’anidride solforosa risulta pericolosa anche a basse concentrazioni, perché provoca irritazioni a occhi e alle alte vie respiratorie. A elevate concentrazioni, inoltre, può essere favorita l’insorgenza di bronchiti e altre malattie polmonari. Per l’ambiente, invece, le particelle di anidride solforosa, in contatto con l’ossigeno e l’umidità, rappresentano il fattore scatenante delle cosiddette piogge acide.
A queste particelle inquinanti si aggiungono:
- biossido di azoto (NO2), gas tossico che può pregiudicare la corretta circolazione sanguigna e può provocare infiammazioni dell’apparato respiratorio;
- monossido di carbonio (CO), gas incolore e inodore, dannoso per l’uomo perché raggiunge rapidamente i polmoni e provoca danni al sistema cardiocircolatorio;
- benzene (C6H6), prodotto prevalentemente dalle emissioni industriali, dai veicoli e dagli incendi e causa accertata di anemia, alterazioni cromosomiche e geniche, tumori;
- ozono (O3), gas naturale altamente ossidante, caratterizzato da un odore pungente e dal colore azzurro, che si produce attraverso l’azione di radiazioni ultraviolette. È fra gli inquinanti maggiormente nocivi per l’uomo in quanto irrita tutte le mucose, favorendo tosse, dolore alla testa e edema polmonare.
Amianto e ambiente: l’impatto sull’ecosistema
Anche l’inquinamento da amianto ha delle conseguenze nefaste sull’ambiente e sulla salute dell’uomo, provocando malattie correlate all’esposizione ad amianto. Nel nostro paese, complice un ritardo nella bonifica dovuto all’entrata in vigore delle leggi sull’amianto, sono ancora presenti circa 40 milioni di tonnellate di amianto. Ad essere contaminati non sono solo edifici pubblici e privati, ma anche scuole ed ospedali.
Le fibre di amianto sono così sottili da essere inalate molto facilmente. L’inalazione di queste fibrille provoca gravi infiammazioni, come per esempio asbestosi, placche pleuriche e ispessimento pleurico. Inoltre, queste patologie spesso possono sfociare in neoplasie, alcune delle quali piuttosto aggressive e ad esito quasi sempre infausto, come i mesoteliomi.
Consulenza ONA: tutela dell’ambiente e della salute
L’ONA si occupa di prevenzione rispetto al rischio amianto e altri agenti cancerogeni che minacciano la salute e l’ambiente.
Una corretta tutela della salute si basa sulla prevenzione primaria che si occupa di evitare le esposizioni dannose a 360° grazie alla bonifica dei siti contaminati e ad una attenta valutazione del rischio. Per questo l’ONA ha istituito l’App Amianto. Inoltre, per coloro che hanno subito danni a causa dell’esposizione ad amianto e altri agenti cancerogeni, è fornita assistenza medica e legale. È possibile richiedere una consulenza chiamando il numero verde 800.034.294 o compilando il formulario.