Le Forze Armate e i Corpi dello Stato rappresentano il mezzo per garantire la democrazia e l’incolumità di tutti i cittadini. Il personale civile e militare, impegnato nella sicurezza dello Stato è esposto a vari rischi. Tra questi troviamo in primo piano gli attacchi terroristici, calamità, missioni all’estero e conseguenti esposizioni a uranio impoveritoamiantoradon, ed altri cancerogeni.

Spesso questi fattori di rischio hanno provocato e provocano danni alla salute, infermità ed altri pregiudizi, anche ai familiari della vittima primaria. L’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto assiste gratuitamente coloro che hanno subito danni ed infermità per causa di servizio. Le vittime hanno diritto a particolari benefici previsti dalla legge, con il riconoscimento di causa di servizio e dello status di vittime del dovere.

Le Forze Armate e gli altri Corpi dello Stato

Le Forze Armate sono composte dalla Marina Militare, l’Esercito ItalianoAeronautica Carabinieri. Mentre il Comparto Sicurezza e Difesa è composto dalla Polizia di StatoPolizia localePolizia PenitenziariaPolizia provincialeVigili del FuocoGuardia di Finanza Guardie Particolari Giurate.

Il personale civile e militare in Forze Armate, forze militari e del Comparto Sicurezza, hanno la possibilità di ottenere il riconoscimento di vittima del dovere con i relativi benefici e prestazioni previdenziali in caso di patologia asbesto correlata causata dalla attività di servizio o svolgimento di missioni.

L’esposizione a polvere e fibre di amianto provoca infiammazioni croniche, tra queste vi sono l’asbestosi, le placche pleuriche e gli ispessimenti pleurici. Queste patologie, seppur non sempre invalidanti, rappresentano spesso l’anticamera del mesotelioma.

Ma l’esposizione ad amianto provoca anche altre neoplasie, tra cui il tumore al polmone, tumore alla laringe, tumore alla faringe, cancro alle ovaie, cancro allo stomaco, tumore al colon e all’esofago.

Il rischio amianto nelle Forze Armate

Secondo i dati pubblicati dall’ONA è in atto una vera e propria strage da amianto tra gli appartenenti alle Forze Armate. A conferma di ciò i numeri riportati anche dal VII Rapporto ReNaM dell’INAIL.

Difatti, sono stati registrati ben 982 casi di mesotelioma nel solo settore della difesa militare. Purtroppo il personale civile più colpito risulta essere quello che ha svolto alcune mansioni precise come per esempio il macchinista navale o il marinaio di coperta. Di seguito potrai consultare la lista completa delle mansioni a rischio.

  • meccanico artigianale;
  • elettricista;
  • manutentore di automobili e assimilati;

Quest’ultima mansione comporta particolari rischi, soprattutto per la manutenzione dei freni, compresi quelli di mezzi corazzati. In realtà però è l’amianto era presente anche all’interno degli aeromobili, delle navi e più marginalmente dei sommergibili.

Il rischio amianto per il personale civile e militare delle Forze Armate e del Comparto Sicurezza deriva anche dall’utilizzo di guanti e coperte d’amianto, strumenti dati in dotazione che servono per ricaricare le armi.

Esposizione ad altri cancerogeni e agenti tossico nocivi

Il personale civile e militare delle Forze Armate e del Comparto Sicurezza sono esposti ad una serie di cancerogeni tossico-nocivi. Tra questi vi sono:

  • tricloroetilene, tetracloroetilene ad altri agenti clorurati;
  • fumi di scarico di motori endotermici funzionanti a gasolio e a benzine;
  • campi elettromagnetici (apparecchiature di telecomunicazione, radar, sistemi di mira, motori elettrici, correnti elettriche sempre e comunque presenti e attive in mezzi corazzati, blindati, ruotati);
  • radiazioni ionizzanti e uranio impoverito almeno presente in siti contaminati da eventi bellici all’estero;
  • piombo e suoi composti organici ed inorganici;
  • idrocarburi policiclici aromatici (IPA);
  • idrocarburi aromatici non policiclici;
  • benzene;
  • fibre artificiali isolanti (fibre di vetro, di roccia, di ceramica);
  • torio, utilizzato nei missili presso i poligoni, tra i quali quello di Salto di Quirra (Nuoro).

Benefici per le vittime amianto delle Forze Armate

Le vittime amianto appartenenti ai Corpi di Stato hanno diritto al risarcimento dei danni, al riconoscimento dello status di vittima del dovere e alle relative prestazioni e benefici. Il personale che ha riscontrato un danno a causa della propria attività di servizio può accedere anche al riconoscimento di causa di servizio.

L’intervento della Commissione Parlamentare d’Inchiesta

L’Avv. Ezio Bonanni, presidente Osservatorio Nazionale Amianto,  il 6 dicembre 2017, è stato audito dalla Commissione parlamentare di Inchiesta per la tutela dei diritti degli appartenenti in Forze Armate. In quell’occasione, il Presidente ONA ha denunciato la condizione di rischio di tutti gli appartenenti alle Forze Armate e al Comparto Sicurezza, per garantire la tutela dei loro diritti e il riconoscimento di tutte le prestazioni anche in favore dei loro eredi.

Vittime del terrorismo: audizione in Senato

Il Senatore Corbetta al tempo ha depositato il disegno di legge finalizzato ad ottenere l’equiparazione delle vittime del dovere alle vittime del terrorismo. In questo modo è possibile sanare ogni disparità di trattamento.

L’art. 1 del suddetto disegno di legge Corbetta per l’equiparazione vittime dovere alle vittime del terrorismo permetterebbe agli orfani non a carico fiscale, al momento del decesso del loro congiunto, di ottenere l’accredito delle prestazioni di orfano di vittima del dovere.

Il disegno di legge Corbetta è in esame presso la Commissione Affari Costituzionali del Senato della Repubblica. L’ONA, la cui delegazione è stata guidata dall’Avv. Ezio Bonanni, che nel corso della sua audizione in merito al disegno di legge Corbetta, ha chiesto di sanare le ingiuste discriminazioni in danno per le vittime del dovere e i loro orfani.

Come effettuare una richiesta di risarcimento danni

L’ONA offre assistenza legale gratuita per gli appartenenti ai militari vittima amianto o gli eredi in caso di decesso. Per procedere alla richiesta di risarcimento del danno occorre:

  • costituirsi parte civile nel processo penale e chiedere la condanna del Ministero, che in questo caso si configura come datore di lavoro, al risarcimento del danno biologico o del decesso;
  • esercitare l’azione civile con azione presso il TAR (responsabilità contrattuale per violazione dell’obbligo di sicurezza);
  • esercitare l’azione civile con azione presso il Tribunale di Roma per la condanna del Ministero (responsabilità extracontrattuale e civile da reato).

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