La tremolite, detto anche “amianto grigio-verde-giallo”, è un minerale di amianto. Con il termine “amianto”, infatti, non ci si riferisce a una sola tipologia di minerale, piuttosto a un gruppo di essi, tutti appartenenti alla famiglia dei silicati fibrosi. A differenza del crisotilo, conosciuto anche come “amianto serpentino”, la tremolite, così come tutti gli altri tipi di asbesto, fa parte della serie degli anfiboli. Tutti i minerali di amianto posseggono una struttura fibrosa che è direttamente connessa alla loro comprovata capacità di causare l’insorgenza del cancro e di altre gravi patologie.

In questa pagina scopriremo tutto quello che c’è da sapere riguardo la tremolite: dai suoi utilizzi ai rischi connessi alla salute per tutti coloro che sono stati esposti a questo minerale. Scopriremo, inoltre, come è possibile richiedere un’assistenza legale gratuita in caso di esposizione alla tremolite, con tutti i benefici e risarcimenti previsti dalla legge.

L’ONA- Osservatorio Nazionale Amianto è in prima linea in Italia nella lotta contro le fibre killer dell’amianto e si occupa di prevenzione a 360° (primaria, secondaria e terziaria), implementando anche la tutela legale degli esposti alla tremolite. Anche questi ultimi, infatti, hanno diritto al risarcimento integrale dei danni subiti a causa dell’esposizione, così come i loro eredi in caso di decesso della vittima esposta, e a una serie di benefici connessi all’insorgere di una malattia professionale o causa di servizio.

Che cos’è la tremolite?

La tremolite, come abbiamo già spiegato nell’apertura dell’articolo, è un minerale di amianto e come tutti i minerali di amianto ha la capacità di suddividersi longitudinalmente in fibre sottili. I minerali di asbesto vengono, infatti, definiti asbestiformi, termine con il quale si esprime questa particolare caratteristica. Essendo fibrosi, questi minerali hanno la capacità di suddividersi in fibrille, sempre più sottili. Da ogni fascio di fibre, quindi, si possono ottenere fasci più fini (della stessa lunghezza, ma di diametro più piccolo), fino a raggiungere un diametro infinitesimale e quasi impercettibile all’occhio umano. Data la loro struttura, le fibrille sono in grado di rimanere a lungo sospese nell’ambiente e di causare attraverso l’inalazione o ingerimento gravi malattia, come il cancro o i mesoteliomi.

La tremolite è conosciuta fin dalla fine del XVIII secolo. La prima descrizione si deve a Johann Ehrenreich von Fichtel nel 1782 in base a un ritrovamento avvenuto nei pressi del villaggio di Sebeşu de Jos in Transilvania.

Tremolite: uno dei minerali di amianto o asbesto

I minerali di amianto sono un gruppo abbastanza vasto che appartiene alla famiglia dei silicati. Ad accomunarli è la loro natura fibrosa, detta asbestiforme, per la quale vengono chiamati silicati fibrosi. Le fibrille dell’amianto posso raggiungere il diametro di 0,25 ųm (1300 volte più sottile di un capello umano).

Tutti i minerali asbestiformi sono fibrosi, ma non tutti i minerali fibrosi sono asbestiformi. Infatti, i minerali per essere classificati come facenti parte al gruppo dell’amianto devono sì possedere una struttura fibrillare, ma anche una certa flessibilità, oltre a una particolare resistenza delle singole fibre. Quest’ultime, per essere tali, sono più lunghe di 5 µm e contano un rapporto lunghezza/larghezza di almeno 3:1.

Per diventare amianto, i minerali di partenza devono subire inoltre particolari processi idrotermali di bassa pressione e bassa temperatura.

La formula chimica del minerale di tremolite

L’“amianto grigio-verde-giallo” è un silicato idrato di calcio e magnesio. La sua formula chimica è 2CaO,5MgO,8SiO2,H2O. Ciò vuol dire che è un inosilicato, ovvero un anfibolo appartenente al sottogruppo degli anfiboli di calcio, strutturato con una doppia catena di tetraedri i quali condividono tre dei quattro ossigeni.

Dove si trova la tremolite in natura?

Non è poi così difficile reperire in natura la tremolite. Questo materiale, infatti, è comune in molte località alpine e prende il nome proprio dalla Valle Tremola nel massiccio del S. Gottardo (Campolongo, nel Canton Ticino), dove è presente in abbondanza. Ad ogni modo, tra i minerali di amianto non può dirsi uno dei più utilizzati. Eppure, una piccola percentuale delle sue fibre è stata impiegata nella fabbricazione di prodotti in calcestruzzo, cemento-amianto, gesso e latero-gesso e nella produzione dei talchi.

Caratteristiche e proprietà della tremolite

La tremolite condivide con gli altri minerali di amianto alcune proprietà. Tra queste si evidenzia l’elevata resistenza al fuoco e al calore, l’inattaccabilità da parte degli agenti esogeni (come gli acidi), l’elevata flessibilità, la resistenza alla trazione e la fonoassorbenza. Proprio per queste sue caratteristiche appetibili l’amianto è stato utilizzato in oltre 3000 applicazioni, 200 delle quali solo nell’edilizia.

Tutti gli altri minerali di amianto riconosciuti

La legge ha classificato e definito i minerali di amianto nell’art. 247 del D.Lgs. 09.04.08 n. 81, che riproduce l’art. 2 della Direttiva 477/83/CEE (ora sostituita dalla Direttiva 2009/148/CE). Vengono inclusi tra i minerali di amianto:

  • l’actinolite di amianto, n. CAS 77536-66-4;
  • la grunerite di amianto (o amosite), n. CAS 12172-73-5;
  • l’antofillite, n. CAS 77536-67-5;
  • il crisotilo, n. CAS 12001-29-5;
  • la crocidolite, n. CAS 12001-28-4;
  • la tremolite d’amianto, n. CAS 77536-68-6.

La classificazione del legislatore non rispecchia però la grande varietà di minerali di amianto presenti in natura. Infatti, alcuni di essi, come l’erionite (IARC 2012b) e la fluoro-edenite, non risultano inclusi nella vasta lista. L’Osservatorio Nazionale Amianto, di cui l’Avvocato Ezio Bonanni è presidente, ha denunciato la necessità di adeguamento della legislazione, perché la mancata classificazione di altri minerali asbestiformi espone a enorme rischio molti cittadini. Li priva infatti della prevenzione primaria e di ogni tutela, preventiva e risarcitoria.

Pericolosità per la salute dell’uomo

sicurezza sul lavoro

Già all’inizio del secolo scorso, era ben nota la pericolosità della tremolite per i danni che potrebbe provocare alla salute umana, così come gli altri minerali di amianto. Eppure, si è dovuto attendere fino al 1992, con l’entrata in vigore della legge 257/1992, perché fosse vietata l’estrazione, la commercializzazione e la lavorazione dei materiali di amianto in Italia e in gran parte d’Europa. In altri Paesi del mondo, infatti, l’utilizzo dell’amianto non è mai stato vietato e tutt’oggi questo minerale è utilizzato.

La pericolosità dell’amianto dipende, appunto, dalla sua struttura asbestiforme, ovvero dalla capacità di rilasciare fibre sottilissime che rimangono sospese a lungo nell’ambiente. Se inalate, infatti, le fibrille danno origine a una serie di gravi processi infiammatori (asbestosiplacche pleuriche ed ispessimenti pleurici), che possono evolvere in neoplasie del tratto respiratorio, in mesoteliomi e in altre patologie che coinvolgono altri distretti corporei.

Per approfondimenti: Il libro bianco delle morti di amianto in Italia – Ed.2022

Il parere dell’OMS

Anche l’OMS si è espressa riguardo la pericolosità della tremolite per la salute pubblico, chiarendo come tutti i tipi di amianto sono cancerogeni. Sul sito dell’organizzazione si legge infatti:

All types of asbestos cause lung cancer, mesothelioma, cancer of the larynx and ovary, and asbestosis (fibrosis of the lungs). Exposure to asbestos occurs through inhalation of fibres in air in the working environment, ambient air in the vicinity of point sources such as factories handling asbestos, or indoor air in housing and buildings containing friable (crumbly) asbestos materials”.

Per ulteriori approfondimenti rimandiamo alle monografie dello IARC ed ai Quaderni del Ministero della Salute “Stato dell’arte e prospettive in materia di contrasto alle patologie asbesto-correlate”, n. 15, maggio-giugno 2012.

Le patologie causate dall’esposizione alla tremolite

L’esposizione alla tremolite, così come ad altri tipi di amianto, può causare infiammazioni e fibrosi del tratto respiratorio, con insorgenza di asbestosi, placche pleuriche e ispessimenti pleurici.  Queste infiammazioni possono successivamente evolvere in tumore del polmone o in mesotelioma pleurico.

Il mesotelioma pleurico, causato esclusivamente dall’esposizione ad amianto, sebbene il più diffuso, non è l’unica tipologia esistente di questa patologia. Esiste anche il mesotelioma pericardico, peritoneale e della tunica vaginale del testicolo, che hanno la medesima eziologia. L’esposizione ad asbesto causa anche tumore alla laringe e cancro alle ovaie.

Altre neoplasie, come il tumore della faringe, il tumore dello stomaco, il tumore del colon retto, inserite nella lista II dell’INAIL, e il tumore dell’esofago, che invece rientra nella lista III, possono essere altresì provocate dall’esposizione all’actinolite e ad altri minerali di amianto. La loro incidenza per cause lavorative viene però ritenuta meno probabile rispetto a patologie come mesoteliomi, tumori del polmone, laringe e ovaie, inseriti d’altronde nella Lista I dell’INAIL.

Malattie amianto correlate: quali sono?

Quindi, come abbiamo già spiegato, le fibre dei minerali di amianto possono causare le seguenti malattie amianto-correlate:

  • mesotelioma (peritoneale, pericardico, pleurico, della tunica vaginale del testicolo);
  • tumore del polmone;
  • tumore alla laringe;
  • cancro alle ovaie.

Queste patologie sopra elencate vengono incluse nella lista I dell’INAIL (Istituto Nazionale Assicurativo Infortuni sul Lavoro) e prevedono la presunzione legale d’origine. Quindi, se tali patologie vengono contratte nel corso dell’attività lavorativa e l’asbesto è presente sul posto di lavoro sono automaticamente considerate malattie di origine professionale. Nella lista II, che invece non predeve la presunzione legale di origine, compaiono:

  • tumore alla faringe;
  • al colon-retto;
  • neoplasia dello stomaco.

Nella lista III, che come nella lista II prevede che la dimostrazione del nesso causale sia a carico del lavoratore, compare solo il tumore dell’esofago. Tutte queste patologie devono essere risarcite in quanto malattie professionali, anche se mentre nel primo caso è facile ottenere il riconoscimento di malattia professionale dall’INAIL, nel secondo caso è più complicato.

Tutte le altre patologie correlate all’amianto

Oltre alle malattie riconosciute dall’INAIL ci sono tutta una serie di patologie che possono essere provocate dall’amianto. Tra le malattie degenerative non tumorali ci sono la miocardiopatia, il morbo di Alzheimer, la sclerosi laterale amiotrofica, la fibromialgia e vari problemi cardiovascolari.

Le neoplasie causate dalle fibre di asbesto possono, inoltre, colpire il cervello, la colecisti, la mammella, il pancreas, la prostata, i reni, la tiroide, la vagina-vulva e la vescica. La correlazione tra esposizione ad amianto e l’insorgenza di malattia alla vescica è dimostrata altresì da molti studi scientifici:

App di segnalazione dei siti contaminati dall’amianto

L’ Osservatorio Nazionale Amianto ha creato l’app amianto come strumento fondamentale nella lotta al rischio amianto in Italia. Questa applicazione, infatti, permette agli utenti di segnalare la presenza di asbesto nei luoghi di lavoro e di vita. In questo modo, permette di migliorare l’efficacia della prevenzione primaria e, allo stesso tempo, di raggiungere la prova di esposizione delle vittime, ai fini di una tutela legale efficace per l’ottenimento dei risarcimenti previsti dalla legge.

Assistenza legale gratuita per rischio amianto e tremolite

Gli esposti alla tremolite e agli altri minerali di asbesto hanno diritto a una serie di benefici di natura preventiva, come il diritto al prepensionamento e la rivalutazione dei contributi, oltreché di natura risarcitoria, come il risarcimento dei danni, la rendita INAIL o indennizzo, l’accesso al Fondo Vittime Amianto e, per gli appartenenti alle Forze Armate e Comparto Sicurezza, lo status di Vittime del dovere e il riconoscimento della causa di servizio.

L’ONA mette a disposizione per tutte le vittime dell’amianto e degli altri cancerogeni un servizio di assistenza medica e legale gratuita facilmente usufruibile contattando il numero verde 800 034 294 o compilando il form online.

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.
Nome