Il caso Biancaville è legato alla fluoro-edenite e all’esposizione dannosa a questo minerale della popolazione locale. La fluoro-edenite si annovera tra i minerali di amianto, ma essendo stata recentemene classificata a livello geologico non è ancora stata annoverata nelle liste INAIL e non è inserita nella definizione che la legge italiana dà di minerali di amianto. Questo minerale è stato già causa di mesoteliomi, asbestosi e altre malattie nel comune di Biancavilla, in provincia di Catania. In questo comune infatti è presente – e utilizzata per decenni – una miniera in cui è presente la fluoro-edenite.
Il caso Biancavilla, epidemia da fluoro-edenite
A oggi nel territorio di Biancavilla la fluoro-edenite è presente ovunque. Si dimostrò che l’esposizione a questo materiale ha provocato tra gli abitanti della cittadina gravi malattie polmonari e molti decessi per mesotelioma pleurico. Si tratta di un caso peculiare, perché abitualmente in altre zone d’Italia i casi di esposizione a fibre di amianto si verifica quasi sempre in presenza di stabilimenti industriali che hanno trattato Eternit. A Biancavilla invece siamo di fronte a un fenomeno naturale: le fibre di fluoro-edenite infatti sono di origine vulcanica, e sono parte integrante del Monte Calvario, situato a soli due chilometri dal centro storico della cittadina.
L’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto lavora perché anche alle vittime di Biancavilla siano riconosciuti i risarcimenti previsti dalla legge per l’esposizione all’amianto. Di seguito approfondiamo le informazioni più importanti sul caso di Biancavilla in Sicilia e sui numeri delle morti per mesotelioma. Scopriamo anche il ruolo dell’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto e del suo Presidente l’Avvocato Ezio Bonanni nella bonifica di Biancavilla e dei siti contaminati in Sicilia.
Che cosa è successo nella città di Biancavilla?
Biancavilla è un comune in provincia di Catania che sorge nella zona etnea e che conta ad oggi circa 22mila abitanti. Nel corso degli anni ’70 e ’80 del secolo scorso il comune ebbe una forte espansione edilizia, per lo più di natura abusiva. Per ricavare i materiali da utilizzare nelle costruzioni si realizzò una cava presso il vicino monte Calvario, situato a 2 chilometri dal centro abitato. Letteralmente per ogni edificio di nuova costruzione si utilizzarono materiali estratti dalla cava.
Negli anni ’90 si sono però sono partiti i primi allarmi per il verificarsi di un numero abnorme di casi di mesotelioma. Questa patologia è spesso direttamente correlata all’esposizione da amianto, ma la maggior parte dei casi osservati non aveva assolutamente una storia di esposizione professionale ad amianto.
La cava di fluoro-edenite di Biancavilla
La situazione a Biancavilla negli anni ’90 si presentava allarmante, e soprattutto in un primo momento non si ravvisavano le cause di una tale incidenza di mesotelioma. Per questo nel 1997 l’ISS ha istituito un gruppo di lavoro in collaborazione con la Regione Sicilia, il Comune di Biancavilla e l’Azienda sanitaria provinciale di Catania (Asp) con lo scopo di individuare la fonte di contaminazione.
Inizialmente i sospetti erano indirizzati sulla presenza di cassoni dell’acqua realizzati in eternit. Sembra che un funzionario del Comune con competenze in geologia suggerì l’idea di analizzare la cava del monte Calvario, da cui si ricavarono i materiali edili per strade ed edifici realizzati in tutto il comune.
Dall’analisi infatti poi emerse che le polveri della cava erano costituite di un materiale fino ad allora poco conosciuto, ma con palesi capacità asbestiformi, che poi si battezzò in seguito agli studi degli anni 2000 fluoro-edenite. Questo minerale è di origine vulcanica, ed è presenta nella roccia lavica prodotta dall’Etna.
Che cosa è la fluoro-edenite e cosa provoca?
La fluoro-edenite è un minerale classificato nel sottogruppo degli anfiboli di calcio in seguito alla revisione del 2012. La presenza di un materiale identificabile come fluoro-edenite era già stata segnalata precedentemente in Giappone, ma mancava ancora l’approvazione dell’IMA. Si rilevò la fluoro-edenite successivamente anche nel complesso vulcanico Monte Somma-Vesuvio e nel complesso vulcanico dell’Etna.
Come abbiamo già accennato la fluoro-edenite è un minerale asbestiforme, e in quanto tale è in grado di provocare mesoteliomi e altre forme di tumore. Tutto questo è confermato da un’apposita monografia IARC sulla fluoro-edenite.
Essi sono conformati in fibre molto sottili, che si disperdono facilmente nell’ambiente e sono facilmente inalabili o ingeribili. Ciò causa infiammazioni di vario tipo, come placche pleuriche e ispessimenti pleurici. Con il tempo possono portare alla formazione di neoplasie come il mesotelioma, il tumore al polmone, al colon retto, allo stomaco, alla faringe, tumore della laringe, alle ovaie e all’esofago. Per maggiori informazioni è possibile consultare la monografia IARC sull’asbesto.
Vista l’estrema pericolosità dell’amianto, questo materiale nel 1992 è stato messo al bando in Italia, mentre si è iniziata un’attività di bonifica sui siti contaminati. Questa bonifica però è avvenuta con grande lentezza e ritardo, e così negli anni hanno continuato a verificarsi esposizioni all’amianto. Quella italiana è una situazione di vera emergenza, i cui numeri sono riportati nel VII Rapporto ReNaM. Utile da consultare anche al riguardo la pubblicazione dell’Avvocato Bonanni: “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia – Ed. 2022“.
Le vittime del mesotelioma a Biancavilla
Un altro elemento importantissimo da conoscere sul mesotelioma è che questa patologia ha tempi di latenza estremamente lunghi, che toccano picchi di 40 anni. Ciò vuol dire che il picco di morti per mesotelioma a Biancavilla non è ancora stato raggiunto. Gli studi hanno osservato che a essere maggiormente colpiti sono i giovani, cioè coloro che si esposero alla fluoro-edenite sin dall’infanzia.
Poiché il minerale è presente in moltissime strade e edifici della cittadina, gli abitanti lo inalano in maniera costante, anche per la semplice usura dei manufatti – che crea la formazione di polveri – ma soprattutto in caso di lavori di manutenzione che vanno a sbriciolare i materiali edili.
A partire dal 1988 a Biancavilla ci sono state 58 morti causate dal mesotelioma pleurico. Ciò vuol dire che ci sono stati circa 3 casi ogni anno. Si tratta di una cifra cinque volte più alta rispetto alla media della regione Sicilia. Al momento si calcola che il mesotelioma ha una incidenza tre volte maggiore sugli uomini, con ogni probabilità perché maggiormente esposti alla fluoro edenite in situazioni lavorative.
Le operazioni di bonifica amianto nella città
In casi come quello di Biancavilla è indispensabile procedere alle operazioni di bonifica, che rappresentano la cosiddetta prevenzione primaria. In particolare Biancavilla è uno dei 4 siti della regione Sicilia di Interesse Nazionale in cui deve essere portata a termine la bonifica. Ma cosa è stato fatto per neutralizzare i rischi da esposizione a fluoro-edenite? Per prima cosa si asfaltarono le strade realizzate con materiale pericoloso con un materiale che non permette il rilascio delle polveri pericolose. Anche gli edifici le cui facciate cominciavano a sgretolarsi sono stati manutenuti in questo senso. Si rivestì il campo sportivo interamente con erba sintetica, per evitare l’innalzamento di polveri.
Nonostante i provvedimenti, il rischio è ancora presente nel territorio di Biancavilla. La bonifica è l’unico modo per azzerare il rischio di ammalarsi. Bisogna anche ricordare che nel territorio di Biancavilla non è ancora disponibile una mappatura della contaminazione. Si sa che la fluoro-edenite è presente nella cava del Monte Calvario, ma potrebbe trovarsi anche in altri siti del circondario.
Importantissimo è anche l’uso di dispositivi di protezione individuali, fondamentali per gli operai edili che operano in zona. I quali peraltro, spesso non hanno consapevolezza dell’enorme rischio per la salute.
Il lavoro dell’ONA nel caso Biancavilla
L’ONA è in prima linea in Italia nella lotta all’amianto e ad altri cancerogeni. Promuove la prevenzione a 360°, in particolare la bonifica dei siti contaminati, e questo vale anche per il caso Biancavilla. Gli abitanti di Biancavilla dovrebbero essere sottoposti a un’attenta sorveglianza sanitaria per diagnosticare in tempi utili la patologie e assicurare e far sì di poter riceve cure efficaci (prevenzione secondaria) , così come raccomandato dal Consensus Report di Helsinki.
L’Osservatorio Nazionale Amianto ha intrapreso un’azione legale nei confronti della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero della Salute e della Regione Sicilia in relazione alla strage per malattie asbesto correlate, causate dalla fluoro-edenite, la cui presenza è stata accertata nella cava di Monte Calvario. L’occasione è la malattia di una vittima assistita dall’Avv. Ezio Bonanni. La vittima è residente a Biancavilla e ha contratto una grave patologia fibrotica, la cui causa è l’esposizione alla fluoro-edenite.
L’ONAda anni si batte per le bonifiche dei siti interessati dall’amianto nella Regione Sicilia (Biancavilla, Gela, Milazzo e Priolo Gargallo) anche con manifestazioni e convegni. Il coordinatore di Ona Sicilia è Calogero Vicario.
Già nel 2013 l’Ona ha effettuato un sopralluogo a Biancavilla, proprio davanti all’ex cava. Nel gennaio dell’anno successivo l’ONA ha organizzato un convegno con la presenza delle istituzioni e l’On. Pippo Gianni che ha fatto sua la battaglia contro l’amianto.
Già nel 2009, Pippo Gianni, all’epoca assessore presso la regione Sicilia, aveva avanzato numerose proposte al Governo regionale e nazionale, ma era difficile farsi sentire su questo tema. Nel 2014 fu il promotore della legge regionale Gianni (10/2014) che, però, passò soltanto molti anni più tardi.
Biancavilla oggi: quali sono le ultime novità?
In seguito alle operazioni di bonifica, dal 2009, il Dipartimento Provinciale di Catania dell’Agenzia Regionale di Protezione dell’Ambiente della Sicilia (ARPA, Sicilia) esegue da 1 a 3 monitoraggi ambientali dell’aria di Biancavilla. Questo con cadenza settimanale. I dati forniti dall’ARPA mostrano un trend discendente delle concentrazioni di fibre aerodisperse. Da una media di 0,46 f/l nel 2009 a una media di 0,1 f/l nel 2013. In concomitanza con specifici interventi, come ad esempio progetti di scavo, o in determinate condizioni meteorologiche i valori salgono oltre questa soglia.
Nell’insieme della popolazione di Biancavilla il rischio di mesotelioma è circa 5 volte maggiore che nella popolazione regionale siciliana. È possibile avere maggiori informazioni e ottenere la consulenza gratuita chiamando il numero verde 800.034.294 o compilando il form.