Il crisotilo è un minerale di amianto, che appartiene alla classe dei silicati di magnesio, sottoclasse fillosilicati, e al gruppo del serpentino. Tra i minerali di amianto o asbesto è il più estratto e fu il più utilizzato, presente in centinaia di applicazioni.

Il termine amianto identifica un gruppo di minerali accomunati da caratteristiche simili appartenenti alla famiglia dei silicati. Essi posseggono una natura fibrosa che è direttamente connessa alla loro comprovata capacità di causare il cancro e altre malattie.

In questa pagina scopriamo tutto su questo minerale di amianto, qual è la formula chimica, dove si trova in natura e in quali applicazioni è stato utilizzato. Scopriamo nel dettaglio quali danni provoca alla salute e le patologie connesse all’esposizione ai minerali di amianto. Scopriamo anche quali sono i diritti degli esposti che abbiano contratto una malattia amianto correlata e come ottenere l’assistenza legale gratuita.

L’Osservatorio Nazionale Amianto è in prima linea nella lotta alle fibre killer e si occupa di prevenzione a 360°, compresa la tutela legale degli esposti al crisotilo. Questi, insieme ai loro famigliari, hanno diritto al risarcimento integrale dei danni subiti e ad una serie di benefici connessi all’insorgere di una malattia professionale o causa di servizio.

Crisotilo, che cos’è quali caratteristiche ha?

Il crisotilo (dal greco χρυσός che significa fibra d’oro) è anche detto amianto bianco-verde-grigio-giallastro per via del colore con il quale si presenta. È l’unico minerale di amianto a far parte del gruppo dei serpentini. Infatti gli altri fanno parte degli anfiboli e sono:

  • actinolite;
  • grunerite o amosite;
  • antofillite;
  • crocidolite;
  • tremolite.

Si tratta di un minerale, silicato idrato di magnesio. La formula chimica è 3MgO,2SiO,2H2O – n. CAS 12001-29-5. Le fibre di crisotilo sono di lunghezza variabile, soffici e setose, con elevata resistenza meccanica e flessibilità.

Come tutti i minerali di amianto ha una buona tenuta degli agenti alcalini, un’alta temperatura di decomposizione (compresa tra i 450-700°C) ed è di gran lunga il tipo di amianto più diffuso. Grazie infatti alla sua resistenza e flessibilità e all’ampia presenza in natura è stato di gran lunga l’amianto più utilizzato, in Italia e nel mondo. La resistenza la calore, alla trazione e agli agenti esogeni lo ha reso un materiale indicato in numerosissime applicazioni in tutti i campi dell’edilizia e dell’industria.

Estrazione del crisotilo in Italia e utilizzo

smaltimento amianto e bonifica

In Italia il crisotilo si estraeva dalle cave della Val Malenco in alta Valtellina (a fibra lunga e molto pregiato) e della Val di Susa (E. Artini, I minerali, VI edizione, Hoepli Ed., Milano 1963). Si presentava in quantità abbondanti e di facile estrazione. Importante anche la cava di amianto di Balangero.

Per diventare amianto, il crisotilo doveva subire, come tutti i minerali di asbesto, particolari processi idrotermali di bassa pressione e bassa temperatura. Si tratat di procedimenti abbastanza economici.

L’amianto, in particolare il crisotilo, si lega facilmente ai materiali da costruzione (calce, gesso, cemento) e con alcuni polimeri (gomma, PVC). Per questo motivo si è diffuso in maniera rapidissima in moltissimi manufatti di uso comune e in componenti industriali, grazie all’inserimento in matrici compatte e modulabili nelle forme volute.

Si trovava nelle guarnizioni dei freni delle automobili, delle caldaie e nell’isolamento per tubi, condotti, nei tetti, nei soffitti, nelle pareti e nei pavimenti di case e aziende.

Il crisotilo era presente insieme a quantità inferiori di amosite e crocidolite nelle famose lastre di Eternit. Le lastre piane e ondulate in cemento amianto furono usate soprattutto per la copertura di capannoni e altri manufatti.

L’Italia ne è stato secondo produttore a livello mondiale. Fu proprio il cemento amianto, ovvero l’introduzione di crisotilo in matrici compatte di cemento, a determinare l’enorme diffusione e il successo planetario dei materiali di amianto. Nel 1992 furono prodotti circa 28 milioni di tonnellate di prodotti in cemento-amianto in circa 100 Paesi.

Classificazione dei minerali di amianto secondo la legge

La legge ha classificato e definito i minerali di amianto nell’art. 247 del D.Lgs. 09.04.08 n. 81, che riproduce l’art. 2 della Direttiva 477/83/CEE (ora sostituita dalla Direttiva 2009/148/CE). Include tra i minerali di amianto:

  • actinolite di amianto, n. CAS 77536-66-4;
  • la grunerite di amianto (o amosite), n. CAS 12172-73-5;
  • antofillite, n. CAS 77536-67-5;
  • crisotilo, n. CAS 12001-29-5;
  • crocidolite, n. CAS 12001-28-4;
  • tremolite d’amianto, n. CAS 77536-68-6.

La classificazione del legislatore non rispecchia però la grande varietà di minerali di amianto presenti in natura e alcuni, come l’erionite (IARC 2012b) e la fluoro-edenite non appaiono inclusi. L’Osservatorio Nazionale Amianto, di cui l’Avvocato Ezio Bonanni è presidente, ha denunciato la necessità di adeguamento della legislazione, perché la mancata classificazione di altri minerali asbestiformi espone a enorme rischio molti cittadini. Li priva infatti della prevenzione primaria e di ogni tutela, preventiva e risarcitoria.

Il crisotilo è pericoloso per la salute?

Il crisotilo, come gli altri minerali di amianto, ha una natura fibrosa che provoca gravi conseguenze sull’organismo umano. perciò è indubbia per amianto crisotilo pericolosità. Una vasta letteratura scientifica conferma che l’amianto, incluso il crisotilo, provoca seri danni alla salute, su scala globale.

Una volta inalate o ingerite, le fibre di crisotilo provocano gravi infiammazioni che attraverso il fenomeno della cancerogenesi, possono evolvere in neoplasie.

I vari tipi di mesoteliomi, tra tutte le malattie amianto sono i più aggressivi e possono essere causati esclusivamente dall’esposizione alle fibre di amianto, compreso il crisotilo.

Il parere dell’OMS sulla pericolosità dell’amianto

L’OMS ha chiaramente precisato che tutti gli amianti, compresi i serpentini e, dunque, il crisotilo, sono cancerogeni:

“All types of asbestos cause lung cancer, mesothelioma, cancer of the larynx and ovary, and asbestosis (fibrosis of the lungs). Exposure to asbestos occurs through inhalation of fibres in air in the working environment, ambient air in the vicinity of point sources such as factories handling asbestos, or indoor air in housing and buildings containing friable (crumbly) asbestos materials”.

L’OMS prosegue affermando che sono circa 107mila ogni anno i decessi di amianto nel mondo. In Italia sono più di 6000 le vittime amianto nel 2019. I numeri aggiornati del mesotelioma in Italia si trovano nel VII rapporto RENAM e in Il libro bianco delle morti di amianto in Italia – Ed.2022, a cura dell’Avv. Ezio Bonanni.

Inoltre, una scheda informativa dell’OMS precisa che:

  • se anche i luoghi attuino misure in grado di ridurre al minimo il rischio di esposizione, utilizzando ferrei controlli, non si potrà impedire completamente l’esposizione, a meno che l’amianto non sia rimosso;
  • l’esistenza o il riutilizzo di materiali contenenti amianto, nelle abitazioni o luoghi di lavoro, mette a repentaglio l’intera comunitàperché c’è il rischio di propagazione delle polveri, e quindi, di esposizione e di danni alla salute;
  • le catastrofi naturali (terremoti, uragani, tsunami e inondazioni) compromettono inevitabilmente qualsiasi approccio “controllato” al mantenimento di materiali contenenti amianto nell’ambiente.

Perciò è importante la prevenzione primaria e la bonifica dei siti contaminati, resa possibile anche grazie al contributo dell’App Amianto. L’applicazione istituita dall’ONA, infatti, fa sì che i cittadini possano segnalare ogni area a rischio ed evitare l’esposizione.

Patologie causate dall’esposizione all’actinolite

L’esposizione all’actinolite, così come ad altri tipi di amianto, causa infiammazioni e fibrosi del tratto respiratorio: asbestosi, placche pleuriche e ispessimenti pleurici. Queste infiammazioni possono evolvere in tumore del polmone o in mesotelioma pleurico.

Il mesotelioma pleurico però, causato esplusivamente dall’esposizione ad amianto, sebbene il più diffuso, non è l’unico tipo di mesotelioma esistente. Ci sono anche il mesotelioma pericardicoperitoneale e della tunica vaginale del testicolo con un’identica eziologia. L’esposizione ad asbesto causa anche tumore alla laringe e cancro alle ovaie.

Altre neoplasie, come il tumore della faringe, il tumore dello stomaco, il tumore del colon retto (inserite nella lista II dell’INAIL) e il tumore dell’esofago (che rientra nella lista III dell’INAIL) possono altresì essere provocate dall’esposizione all’actinolite ad altri tipi di amianto. La loro incidenza per cause lavorative però viene ritenuta meno probabile rispetto a mesoteliomi, tumori del polmone, laringe e ovaie (inseriti nella Lista I dell’INAIL).

Malattie amianto correlate: quali sono?

Ricapitolando, le fibre dei minerali di amianto possono causare le seguenti malattie amianto correlate:

  • mesotelioma (peritoneale, pericardico, pleurico, della tunica vaginale del testicolo);
  • tumore del polmone;
  • tumore alla laringe;
  • cancro alle ovaie.

Queste patologie appena elencate sono incluse nella lista I dell’INAIL (Istituto Nazionale Assicurativo Infortuni sul Lavoro) e prevedono la prevenzione legale d’origine: se contratte e se presente l’asbesto sul posto di lavoro sono automaticamente considerate malattie di origine professionale. Nella lista II (che non predeve la presunzione legale di origine) compaiono:

  • tumore alla faringe;
  • al colon-retto;
  • neoplasia dello stomaco.

Nella lista III (come la lista II prevede la dimostrazione a carico del lavoratore del nesso causale) compare solo il tumore dell’esofago. Tutte queste patologie devono essere risarcite in quanto malattie professionali, anche se mentre nel primo caso è facile ottenere il riconoscimento di malattia professionale dall’INAIL, nel secondo caso è più complicato.

Tutte le altre patologie correlate all’amianto

Oltre alle malattie riconosciute dall’INAIL ci sono tutta una serie di patologie che possono essere provocate dall’amianto. Tra le malattie degenerative non tumorali ci sono la miocardiopatia, il morbo di Alzheimer, la sclerosi laterale amiotrofica, la fibromialgia e vari problemi cardiovascolari.

Invece le neoplasie causate dalle fibre di asbesto possono colpire il cervello, la colecisti, la mammella, il pancreas, la prostata, i reni, la tiroide, la vagina-vulva e la vescica. Quest’ultima è dimostrata da molti studi scientifici:

Assistenza legale alle vittime di amianto

L’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto ha organizzato un servizio di assistenza medica gratuita con sanitari volontari per i malati di mesotelioma e di altre malattie correlate all’esposizione ai minerali di amianto, come il crisotilo. L’obiettivo principale perseguito dall’associazione è la prevenzione (primaria, secondaria e terziaria), ribadendo ciò che è stato espresso anche in seguito dal Consensus di Helsinki e dal suo aggiornamento del 2014.

In particolare, attraverso la tutela legale, si possono ottenere le prestazioni INAIL, il diritto al prepensionamento e il risarcimento dei danni, sia patrimoniali sia non patrimoniali. L’ONA assiste le vittime per il riconoscimento della malattia professionale e, per coloro che fanno parte delle Forze Armate e del Comparto Sicurezza, della causa di servizio e dello status di vittima del dovere. Per avere maggiori informazioni si può chiamare il numero verde 800.034.294 o compilare il form.

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