L’ispessimento pleurico è una delle patologie asbesto correlate maggiormente diffuse. Essa è, appunto, provocata dall’esposizione all’amianto. Lo polveri e fibre generate da questo minerale cancerogeno, infatti, se inalate provocano un’infiammazione della pleura e un conseguente ispessimento della stessa. Nei casi più gravi, può degenerare nel mesotelioma della pleura. L’ispessimento pleurico è una malattia tra quelle inserite nella Lista I dell’INAIL.

L’Osservatorio Nazionale Amianto e l’Avv. Ezio Bonanni assistono coloro che hanno subito esposizione all’asbesto per la prevenzione, la diagnosi e la cura degli ispessimenti della pleura, così come delle altre patologie asbesto correlate, oltreché per la tutela dei loro diritti.

Ispessimento pleurico: cos’è, cause e sintomi

La pleura è la membrana sottile che avvolge il polmone. I due foglietti di cellule mesoteliali dei quali è formata hanno la funzione di secernere un liquido lubrificante, che riduce notevolmente l’attrito durante i movimenti dei polmoni all’interno della gabbia toracica.

Venendo a contatto con le fibre di amianto i capillari linfatici potrebbero ostruirsi o secernere essi stessi una maggiore quantità di liquido. In tali circostanze si assiste a un’infiammazione della pleura e a un successivo ispessimento. Proprio perché provocata dall’esposizione e la conseguente inalazione delle fibre di asbesto, questa patologia viene, appunto, classificata come amianto correlata .

L’ispessimento pleurico può localizzarsi bilateralmente o monolateralmente. Nei casi in cui l’infiammazione è lieve, la patologia può essere del tutto asintomatica. Al contrario, nei casi più gravi, l’infiammazione si associa a una sindrome respiratoria restrittiva con sintomi più specifici (dispnea da sforzo, tosse secca e dolore al torace). La diagnosi viene solitamente effettuata su base clinica e radiologica.

Nei casi in cui l’estensione degli ispessimenti pleurici risulta marcata, la diagnosi corrisponde a ‘fibrosi pleurica diffusa’. In tali circostanze, lo spessore della pleura arriva a superare i 4 mm con estensione di almeno il 25% della parete toracica bilaterale.

La fibrosi pleurica provoca un indebolimento della funzione respiratoria e della capacità di diffusione alveolo-capillare, come accertato anche dalla copiosa letteratura scientifica (Benign Pleuropathies due to Asbestos: their clinical prognostic significance and the medicolegal aspects).

Ispessimento pleurico: i diritti delle vittime

L’ONA ha dimostrato l’efficienza della sorveglianza sanitaria, non solo sui luoghi di lavoro. Infatti, attraverso esami diagnostici è stato permesso identificare precocemente gli ispessimenti pleurici, compresi quelli di tipo apicale. Questi, infatti, a volte possono essere anche campanello d’allarme di una neoplasia maligna, pertanto una diagnosi veloce potrebbe avere un’incidenza decisiva sulle aspettative di vita del malato.

I lavoratori che sono stati esposti alle fibre di amianto hanno, inoltre, diritto alle maggiorazioni contributive INPS, seconodo l’art. 13, co. 7, L. 257/92, che corrispondo al 50% del periodo di esposizione, che quindi deve essere rivalutato con il coefficiente 1,5, che vale anche per il diritto al prepensionamento. Infatti, per coloro che hanno riscontrato una diagnosi di ispessimenti pleurici è possibile accedere in via prioritaria al collocamento in pensione. Questo per evitare che il lavoratore in questione venga nuovamente esposto a sostanze nocive per la salute e che la malattia degeneri in neoplasie gravi.

L’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA APS) continua la sua battaglia contro l’amianto, tutelando le vittime che ha causato questo pericoloso minerale. Preservando, prima di tutto, i diritti di coloro che sono stati esposti ad amianto (prevenzione primaria), e poi assicurando agli stessi anche assistenza medica gratuita per ottenere la diagnosi in tempi brevi e rispettare la sorveglianza sanitaria (prevenzione secondaria). Infine, l’ONA mette a disposizione anche l’assistenza legale gratuita per ottenere l’integrale risarcimento del danno subito, oltra al riconoscimento di tutti i diritti e benefici spettanti.

Ispessimenti pleurici e mesotelioma

mesotelioma

L’ispessimento pleurico, anche di tipologia apicale diffusa, è provocato dall’esposizione all’asbesto. Le fibre di questa sostanza cancerogena, infatti, si depositano sulla pleura generando un’infiammazione che giunge fino alla membrana polmonare, causando gli ispessimenti delle pareti bronchiali. Spesso la presenza di ispessimenti pleurici preannuncia la diagnosi di mesotelioma pleurico, purtroppo con diagnosi infausta.

Questa patologia è tra le più diffuse tra quelle amianto correlate, oltre ad essere dose dipendente. Per questo motivo, si genera principalmente a fronte di elevate esposizioni ad asbesto ed è sempre identificabile come di origine professionale.

Mesotelioma e ispessimenti: i segni biologici dell’amianto

Nei casi in cui gli ispessimenti pleurici risultano essere un chiaro segnale della presenza di un mesotelioma, questi potrebbero essere accompagnati anche da placche pleuriche. Tali segni biologici non sono altro che la prova determinante che conferma l’esposizione all’amianto, a prescindere che essa sia avvenuta in contesti lavorativi o privati. Certamente, in questi ultimi casi la probabilità di sviluppare patologie asbesto correlate risulta minore, per il fatto che le esposizioni solitamente sono di minor intensità.

Gli ispettimenti pleurici risultano tra le malattie che l’INAIL ha inserito nella Lista I delle patologie professionali, e quindi la cui origine lavorativa è di elevata probabilità. L’ente previdenziale, inoltre, riconosce un indennizzo a tutti coloro che risultano affetti da tali patologie, quali ad esempio ispessimenti pleurici, tumore del polmone, mesotelioma, etc. In questi casi, l’integrale risarcimento del danno differenziale e complementare spetta però al datore di lavoro, responsabile dell’esposizione cancerogena.

L’importanza di una diagnosi precoce

E’ significativo arrivare a una diagnosi in tempi brevi. Infatti, identificare la patologia asbesto correlata in uno stadio precanceroso permette maggiori chance di sopravvivenza e di guarigione. Per tale motivo, è fondamentale rispettare l’obbligo della sorveglianza sanitaria. In modo da delinare precocemente un quadro clinico che permetta un tempestivo trattamento e cura nel paziente. Infatti, se la neoplasia viene tratta in tempi brevi è possibile accedere a una più ampia scelta di terapie, tra cui l’intervento chirurgico, la chemioterapia e la radioterapia. Inoltre, la tempestività di un approccio terapeutico è fondamentale per migliorare le aspettative di vita del paziente e garantirgli una migliore e più lunga sopravvivenza.

L’indennizzo INAIL per gli ispessimenti pleurici

Gli ispessimenti pleurici fanno parte di quelle malattie inserite nella Lista I INAIL, e quindi con alta probabilità di compatibilità con un’origine professionale. Per questo motivo è assicurato il riconoscimento da parte dell’ente previdenziale. Eppure, spesso quest’ultimo nega l’indinnezzo a coloro affetti da ispessimenti pleurici, poiché il grado invalidante che solitamente viene attribuito in questi casi è inferiore al 6%. In ogni caso, vengono erogate le seguenti prestazioni:

  • indennizzo del danno biologico (invalidità dal 6% al 15%)
  • rendita Inail (invalidità a partire dal 15%)
  • Fondo Vittime Amianto (grado di invalidità almeno al 16%)

Benefici amianto e diritto al prepensionamento

Innanzitutto, il primo step per ricevere l’indennizzo INAIL è quello di ottenere il rilascio del certificato esposizione amianto (art. 13 comma 7 L. 257/1992). Solo attraverso l’accertamento e la certificazione dell’esposizione stessa è possibile la rivalutazione della posizione contributiva, nonché la verificazione dei diritti per il prepensionamento, oltre alla rivalutazione della prestazione pensionistica, qualora fosse già spettante.

Essendo gli ispessimenti pleurici tra le patologie asbesto correlate maggiormente diffuse, è fondamentale diagnosticare questa malattia precocemente, anche quando asintomatica attraverso la necessaria sorveglianza sanitaria. In questo modo, infatti, oltre ad accere in tempestivamente agli eventuali trattamenti terapeutici, permette anche l’anticipazione del prepensionamento e dell’accredito dei benefici amianto.

Per evitare che venga negato il diritto di accedere ai benefici, bisogna tener presente che:

  • le maggiorazioni sono e debbono essere riconosciute anche per periodi inferiori ai dieci anni;
  • per ottenere le maggiorazioni amianto, non è necessario dimostrare il superamento della soglia delle 10 ff/l, aggiornata dalla recente modifica della direttiva europea;
  • hanno diritto ai benefici amianto anche coloro che non hanno presentato la domanda all’INAIL prima del 15.06.2005 se con diagnosi di patologia asbesto correlata;
  • la prescrizione decennale decorre dall’avvenuto riconoscimento INAL della malattia di origine professionale;
  • il coefficiente 1,5, sul quale vengono calcolati i benefici, resta valido anche per il prepensionamento.

Ispessimento pleurico e risarcimento dei danni

L’ispessimento pleurico costituisce una lesione precancerosa. Si deve osservare che coloro che ricevono la diagnosi di ispessimento pleurico debbono sottoporsi a continui controlli sanitari e sono a rischio di mesotelioma pleurico. Proprio per questo motivo, oltre al danno biologico, deve essere risarcito anche il danno morale e quello esistenziale, in particolare per la ‘paura di ammalarsi’. La giurisprudenza della Corte di Cassazione conferma che deve essere risarcito il danno morale da ispessimento pleurico. Così, Cassazione, Sezione Lavoro, n. 19623/22, che richiama il precedente di Cassazione, Sez. Lav., sent. n. 24217/2017. Anche nel caso in cui il danno biologico fosse ritenuto inferiore al 6%, in ogni caso, è dovuto il risarcimento del danno. In quest’ultima circostanza, dovrà essere posto a carico solo del datore di lavoro.

Ispessimento pleurico e altre malattie

L’ispessimento pleurico, tra le più diffuse patologie che sono conseguenza dell’esposizione morbigena all’amianto, spesso è segnale di malattie e tumori molto gravi. Tra queste figurano l’asbestosi, le atelettasie rotonde, mesotelioma pleurico, il carcinoma bronchiale, il tumore del polmone e la fibrosi pleurica diffusa, di cui già si è accennato nel paragrafo precedente.

Ispessimenti della pleura e asbestosi

Le fibre di amianto se inalate portano a un’infiammazione del tessuto pleurico e degli stessi polmoni. Questo stato infiammatorio porta all’insorgenza dell’asbestosi. I sintomi più comuni che si ricollegano a questa patologia sono tosse persistente, dolore nella zona toracica, mancanza di aria e respiro sibilante.

L’asbestosi può essere segnale di patologie ben più gravi, quali tumore del polmone e mesotelioma pleurico. Nei casi più gravi, tali infermità portano a una compromissione della funziona respiratoria fino all’arresto cardiocircolatorio. La fibrosi polmonare è indubbiamente provocata dalle fibre di asbesto, come ha dimostrato la scienza e la ricerca negli anni. I pazienti affetti da asbestosi spesso presentano anche ispessimenti della pleura. Per tale motivo, le due patologie risultano fortemente correlate.

Mesotelioma pleurico: la più aggressiva delle neoplasie

Il mesotelioma è un tumore maligno che si insinua nelle cellule del mesotelio, cioè lo strato di cellule che riveste le cavità sierose del corpo. Occorre sottolineare che, a differenza di altre patologie, questo cancro è di tipo monofattoriale, quindi con un unico fattore scatenante, che è l’amianto. Questa neoplasia ha, inoltre, una lunga latenza, per questo, i sintomi possono presentarsi anche fino a 40 o 50 anni dopo la prima esposizione all’asbesto.

Purtroppo, nonostante i passi avanti fatti dalla ricerca negli ultimi anni con la scoperta e sperimentazione di terapie alternative, tra cui anche l’immunoterapia, i medici non possono ancora garantire possibilità di guarigione definitiva, soprattutto nei casi di mesotelioma pleurico, in cui il decesso potrebbe incombere nell’arco di breve tempo. Nonostante ciò, anche in questa casistica procedere con una diagnosi precoce migliorerebbe comunque le aspettative di vita del paziente e darebbe a quest’ultimo la possibilità di accedere più rapidamente a possibili piani terapeutici.

Spesso questa particolare neoplasia è preceduta dall’insorgenza di placche pleuriche e ispessimenti pleurici. Per tali motivi, è sembre consigliabile sottoporsi a una prevenzione secondaria, e quindi a ciclici controlli medici, a seguito di una diagnosi di ispessimento pleurico. Ciò per evitare che la malattia degeneri in una neoplasia maligna e con alcuna possibilità di guarigione.

Carcinoma bronchiale e atelettasie rotonde

L’esposizione a polveri e fibre di amianto aumenta anche il rischio di sviluppare un carcinoma bronchiale. Questa determinata neoplasia spesso anticipa diagnosi più infauste e non insorge mai entro un periodo di latenza minore a 10 o 15 dalla prima esposizione morbigena all’amianto. Occorre differenziare due tipologie di carcinoma bronchiale: quello a piccole cellule e quello non a piccole cellule.

Le atelettasie rotonde sono lesioni pleuroparenchimali circoscritte, con ispessimento pleurico apicale, presenza di sinechia con la pleura parietale e atelettasia parcellare del parenchima sottostante, conseguenti a versamenti pleurici benigni a cui segue l’invaginazione della pleura viscerale con il collasso del parenchima circostante; in seguito a fibrosi pleurica viscerale che esercita trazione sul parenchima polmonare vicino. Alla radiografia e soprattutto alla TAC del torace, l’area di atelettasia si mostra con una struttura a coda di cometa che si determina in seguito ad un affastellamento di vasi e bronchi verso l’ilo.

Parere legale gratuito assistenza ispessimento pleurico

Se hai avvertito uno dei sintomi riconducibili a un ispessimento pleurico chiedi la tua consulenza all’ONA. Per poter ottenere la tutela dei tuoi diritti chiedi il parere legale gratis online. L’Avv. Ezio Bonanni ti fornirà il parere legale gratuito per il riconoscimento e l’ottenimento dell’indennizzo INAIL. In più, come precisato, anche per l’ispessimento pleurico, si ha diritto al prepensionamento, anche con un grado di invalidità poco elevato.

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