La cardiopatia è la malattia del cuore, che può avere origine anche da esposizioni professionali a polveri di amianto. L’Osservatorio Nazionale Amianto e l’Avv. Ezio Bonanni tutelano le vittime dell’amianto, compresi anche coloro che hanno subito danni cardiaci. Proprio le fibre di asbesto provocano, infatti, un’infiammazione nei polmoni, dando origine all’asbestosi, con conseguente affaticamento cardiaco. Le difficoltà respiratorie causano un notevole sforzo da parte del cuore, per la minore capacità del polmone di poter ossigenare il sangue.

Si determinano, quindi, danni cardiaci e cardiovascolari. Coloro che sono ammalati di asbestosi ed altre patologie della pleura causate da un’esposizione professionale, nel caso sviluppino danni al cuore hanno comunque diritto all’indennizzo INAIL. Pertanto, è consigliabile sottoporsi a una sorveglianza sanitaria periodica per verificare il proprio stato di salute.

Cardiopatia e altri danni causati dall’amianto

Con cardiopatia cardiaca e/o cardiopatia respiratoria si classificano come patologie cardiache, sia di tipo organico che funzionale. La cardiopatia può essere di tipo congenito, e quindi essere presente dalla nascita, oppure insorgere in un secondo momento, come nel caso di una duratura esposizione all’asbesto o altri agenti patogeni e cancerogeni.

Le cause possono essere molteplici, dall’esposizione all’asbesto all’invecchiamento, di tipo infettivo o legate all’alimentazione, magari per un consumo eccessivo di zuccheri (in particolare il fruttosio) e carboidrati altamente raffinati.

Il cuore: le caratteristiche di questo muscolo cardiaco

Il cuore è un organo muscolare, centro motore dell’apparato respiratorio, oltre ad essere il propulsore del sangue e della linfa. Sito tra i due polmoni, è costituito da cellule striate e cellule autoritmiche. In caso di asbestosi, placche o ispessimento pleurico, così come per tutte le altre patologie asbesto correlate, il paziente avrà diverse difficoltà della funzionalità cardiaca. Quest’ultime potrebbero tradursi in cardiopatia polmonare, che è una delle principali complicazioni dell’asbestosi. Anche le altre malattie provocate dall’amianto possono però provocare ulteriori patologie cardiache, oltre a quelle cardiocircolatorie e cardiovascolari.

Malattie cardio vascolari ed esposizione

Possiamo distinguere diverse tipologie di malattie che colpiscono l’apparato cardio-vascolare, quali:

  • aritmie cardiache;
  • ictus;
  • infarto del miocardio;
  • ipertensione;
  • pericardite.

Mesotelioma pericardico: il tumore del cuore

Anche il cuore può essere aggredito da neoplasie, tra le quali il tumore del pericardio, detto anche mesotelioma del pericardio. Questa patologia è inserita nella Lista I INAL, quindi riconosciuta sempre come una neoplasia provocata dall’esposizione all’eternit.

Il mesotelioma pericardico è un tumore maligno cardiaco. Si può manifestare in forma localizzata, multipla o diffusa per effetto di processi metastatici. Il mesotelioma del pericardio è una neoplasia che colpisce il mesotelio del cuore e il sacco che lo contiene, quindi i tessuti che proteggono quest’organo vitale. Il termine “pericardio” indica sia il pericardio viscerale che il pericardio parietale. La maggior parte dei mesoteliomi pericardici, purtroppo, sono metastatici. È molto raro che sia diagnosticata una variante localizzata e circoscritta al cuore.

Che cos’è il pericardio e quali sono le sue funzioni?

Il pericardio è la sottile membrana che avvolge il cuore. Si divide in due parti: il pericardio fibroso, che indica parte esterna, e il pericardio sieroso, che invece è la parte interna. Il pericardio fibroso è una grossa lamina di tessuto connettivo che aderisce al diaframma e riveste i grossi vasi sanguigni. In particolare, ha due funzioni specifiche: quella di difesa del cuore dai fattori esterni e quella di stabilizzarlo.

Il pericardio sieroso è costituito, invece, da due foglietti. Quello esterno riveste la superficie interna del pericardio fibroso; quello interno, detto anche epicardio, aderisce alla superficie del muscolo cardiaco.

Asbestosi e complicazioni cardiache

L’asbestosi è una fibrosi interstiziale del polmone provocata dalle fibre di amianto, per esempio a seguito di una lunga esposizione a questo minerale cancerogeno. I sintomi iniziali riconducibili a quella malattia sono: difficoltà respiratoria, tosse, dolore toracico, dispnea e respiro sibilante. A questa patologia asbesto correlata è spesso associata anche l’insorgenza di placche e ispessimenti pleurici. Proprio tali infiammazioni riescono a provocare anche scompensi e difficoltà cardiache.

Il cuore, infatti, si affatica innanzitutto per l’infiammazione polmonare in corso, e poi per la presenza di fibre di asbesto, altamente lesive. In questo modo, il ventricolo destro si ingrandisce e insorge una cardiopatia dilatatoria, con conseguenti danni al cuore, tra cui anche il mesotelioma del pericardio. Tuttavia, l’asbestosi non è sempre una patologia mortale e può essere trattata, rallentandone il decorso clinico, così da evitare complicanze.

Amianto e cardiopatia: cosa dice la letteratura scientifica

Nel 1956, dalla ricerca sulla pneumoconiosi nei lavoratori portuali (“Malattie polmonari da polveri nei lavoratori dei porti”) è emerso che in caso di tecnopatie asbesto correlate, potrebbero insorgere anche complicanze cardiache e cardiocircolatorie. Quindi, è molto probabile che dove ci sia stata un’esposizione all’amianto sorgano danni cardiaci, come confermato anche da “Contributo allo studio dell’apparato cardiovascolare nell’asbestosi”.

Fin dagli anni ’60, sono state quindi confermate le compromissioni cardiovascolari, respiratorie (cardiopatia organica), dovute dalle esposizioni all’amianto. Sono, quindi, stati dimostrati i danni cardiaci in seguito ad asbestosi, in proporzione all’entità dell’esposizione. Inoltre, fin dagli anni ’30, erano già emersi i collegamenti tra l’esposizione all’amianto e i danni cardiaci. Il tutto è stato anche comprovato dall’Avv. Ezio Bonanni nella pubblicazione “La storia dell’amianto nel mondo del lavoro“.

Cardiopatia da amianto e placche pleuriche

I più recenti studi scientifici hanno evidenziato come la cardiopatia vascolare spesso sia associata all’insorgenza di placche pleuriche. In particolare, in un modello sperimentale, sarebbe stata evidenziata l’insorgenza di lesioni della parete arteriosa scatenate in seguito a un effetto infiammatorio, oltreché per stress ossidativo ed effetti pro-trombotici. Tra coloro che sono stati esposti all’amianto, inoltre, è stata evidenziata un’aumentata incidenza di ictus, così come altri danni cardiaci. Infatti, la pubblicazione Letter to the Editor di Sjogren del 2009 evidenzia possibili legami fisiopatologici tra questo minerale cancerogeno e malattie cardiovascolari, tra cui appunto la cardiopatia da amianto.

Le malattie professionali dell’amianto nelle Liste INAIL

L’INAIL ha suddiviso le malattie di origine professionale in tre liste principali, a cui conseguono degli effetti giuridici in termini di indennizzo. Nella Lista I INAIL compaiono proprio quelle malattie professionali asbesto correlate la cui origine lavorativa è di “elevata probabilità“. Tra queste, sono presente anche alcune riconducibili a danni cardiaci:

Nel caso di complicanze cardiache dovute a malattie asbesto correlate, bisogna tener conto nel calcolare l’entità del danno anche di quello biologico. Quindi, nel caso di riconoscimento di patologia amianto correlata ove siano insorti danni cardiaci, questi ultimi devono concorrere alla quantificazione del danno invalidante. Si tratta di un dato rilevante poiché tale danno si somma anche agli altri pregiudizi e lesioni per l’erogazione dell’indennizzo INAIL.

Il calcolo dell’indennizzo INAIL per cardiopatia amianto

Le vittime di cardiopatia, problemi cardiovascolari, asbestosi e altre malattie con complicazioni cardiache (art. 145 T.U. e circolare INAIL N. 72 del 23 ottobre 1976) hanno diritto alle prestazioni INAIL che devono essere calcolate in base al danno biologico complessivo, che tenga conto anche dei danni cardiaci. I benefici previdenziali vengono determinati in base grado invalidante riconosciuto.

  • indennizzo danno biologico (lesione dal 6% al 15%);
  • rendita INAIL (danno biologico dal 16%);
  • Fondo Vittime Amianto (prestazione aggiuntiva all’indennizzo INAIL).

In caso di decesso in seguito a patologia cardiologica, o altri danni cardiaci riconducibili all’esposizione all’amianto di origine professionale, il coniuge superstite ha diritto alla rendita di reversibilità, oltre all’integrale risarcimento del danno.

Il diritto al prepensionamento per cardiopatia

Nei casi in cui i danni cardiaci siano riconosciuti come amianto correlati, l’ INAIL, sulla base dell’ art. 145 T.U., è obbligata all’indennizzo di queste infermità. Le vittime di cardiopatia provocata dall’esposizione all’eternit hanno, inoltre, diritto ai benefici contributivi, quali diritto al prepensionamento ed eventuale aumento del rateo pensionistico mensile, ex art. 13 co. 7 L. 257/92. Tali patologie, infatti, sono state riconosciute come asbesto correlate, come da circolare INAIL n. 72 del 23 ottobre 1976.

I lavoratori che si sono ammalati di cardiopatia in seguito all’esposizione all’amianto, ovvero per asbestosi o a causa di ulteriori complicazioni cardiache, hanno diritto all’immediato pensionamento (pensione inabilità amianto). Il testo di legge di cui all’art. 1, co. 250, L. 232 del 2016, è stato ora integrato da modifiche legislative e, quindi, non vi sono più dubbi che sussista il diritto al prepensionamento amianto per tutti coloro che hanno subito un qualsiasi danno biologico provocato dall’asbesto, e quindi riconosciuto come malattia professionale. L’attuale normativa è quella del Decreto L. 34 del 2019, convertito con legge 58 del 2019, e della Circolare INPS n. 34 del 09.03.2020.

Cardiopatia come malattia professionale della Lista INAIL

sicurezza sul lavoro

L’art. 4 della Legge n. 780 del 27/12/1975, oltre ad aver modificato l’art. 145 del dpr 1124/65, ha stabilito che le prestazioni assicurative INAIL sono dovute in tutti i casi di silicosi o asbestosi associate ad altre forme morbose dell’apparato respiratorio e cardiocircolatorio.

In questo caso, il danno deve essere valutato in modo globale, anche in caso di decesso dell’assicurato. La previsione, relativa all’indennizzo delle affezioni dell’apparato respiratorio e cardiovascolare, che sono considerate anche concause sopravvenute, costituisce un ampliamento notevole “della tutela precedentemente limitata alla sola associazione della silicosi ed asbestosi con la turbercolosi polmonare” (circolare INAIL n. 72 del 23 ottobre 1976).

L’art. 145 T.U. stabilisce l’indennizzo delle altre patologie “associate” a quelle classiche asbesto-correlate. Infatti l’asbestosi con i suoi effetti sulla capacità polmonare, ha sempre delle ricadute sul sistema cardiaco e cardiocircolatorio.

La L. 780/75 all’art. 4 riprende il concetto di “associazione” come complemento di unione, ben espresso con questo termine, che significa non solo coesistenza, ma bensì interazione anatomo-funzionale o eziopatogenetica. Con il riconoscimento dell’asbestosi o di altra patologia asbesto correlata, il lavoratore ha diritto a ottenere l’indennizzo anche il pregiudizio legato alle complicazioni. Tra queste il danno da cardiopatia o per le malattie cardiovascolari causate dall’esposizione asbesto, eventualmente diagnosticato.

Vittime del dovere e danni cardiaci

Il personale civile e militare che per motivi di missione o per stress lavorativo riporta danni cardiaci, cardiopatia vascolare, malattie cardiocircolatorie, aggravamenti e patologie cardiocircolatorie, ha diritto al riconoscimento dello status di Vittima del Dovere, ovvero di equiparato vittima del dovere.

Tutela legale per le vittime di danni circolatori da amianto

Il cuore è uno degli organi vitali più importanti del corpo umano. Tra le malattie che colpiscono maggiormente questo muscolo c’è la cardiopatia, che può avere diverse origini, anche lavorative. Infatti, stress, pneumoconiosi, silicosi e asbestosi causano patologie cardiache e cardiovascolari.

L’ONA assiste, anche dal punto di vista legale, tutti i lavoratori che a causa dell’esposizione professionale all’asbesto hanno contratto malattie cardiache associate ad asbestosi e altre tecnopatie. L’associazione fornisce anche assistenza medica gratuita. I medici volontari ONA, oltretutto, hanno ottenuto significativi risultati nella terapia e nella cura delle malattie cardiache.

L’Avv. Ezio Bonanni, pioniere in Italia nella difesa degli esposti, nella sua ventennale esperienz,a ha acquisito competenze legali, mediche e medico-legali che mette a disposizione delle vittime. In tal senso, quale Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, ha istituito un servizio di assistenza legale gratuita per le vittime dell’amianto. Perciò, tutti quei lavoratori che per motivi professionali sono stati esposti a rischio cardiaco, per stress lavorativo, inalazione polveri, tra cui silicio, serpentino ed anfiboli (amianti), ricevendo una conseguente diagnosi di complicazioni cardiache, possono rivolgersi all’ONA per ottenere l’assistenza medica e legale gratuita.

Art. 145 T.U.: indennizzo INAIL per danni cardiaci

L’art. 4 della Legge n. 780 del 27/12/1975 ha modificato l’art. 145 del dpr 1124/65, stabilendo che le prestazioni assicurative INAIL sono dovute in tutti i casi di silicosi o di asbestosi, qunado associate ad altre forme morbose dell’apparato respiratorio e cardiocircolatorio.

In questo caso, il danno deve essere valutato in modo globale. La previsione, relativa all’indennizzo delle affezioni dell’apparato respiratorio e cardiovascolare, costituisce un ampliamento notevole “della tutela precedentemente limitata alla sola associazione della silicosi ed asbestosi con la turbecolosi polmonare”, come stabilito dalla circolare INAIL n. 72 del 23 ottobre 1976. L’art. 145 T.U. stabilisce l’indennizzo delle altre patologie associate a quelle asbesto-correlate, in particolare dell’asbestosi, che nella maggior parte dei casi provoca danni cardiaci.

Proprio la L. 780/75, all’art. 4, riprende il concetto di “associazione” come complemento di unione, ben espresso con questo termine, che significa non solo coesistenza, bensì interazione anatomo-funzionale o eziopatogenetica.Con il riconoscimento dell’asbestosi o di altra patologia asbesto correlata, il lavoratore ha diritto a ottenere l’indennizzo anche del danno da cardiopatia e/o per le malattie cardiovascolari causate dall’esposizione asbesto, eventualmente diagnosticato.

L’Avv. Ezio Bonanni e la tutela dei danni cardiocircolatori

Le polveri e fibre di amianto, a causa della loro capacità fibrogena e cancerogena, provocano in tutti i casi un’infiammazione dei polmoni e delle strutture attigue, pregiudicando lo scambio di ossigeno e anidride carbonica negli alveoli polmonari.

In caso di asbestosi, placche pleuriche ed ispessimenti pleurici, oppure di mesotelioma della pleura, del pericardio e di cancro polmonare, il cuore è spesso affaticato. Ciò potrebbe determinare fenomeni dilatativi, come la stessa cardiopatia. Proprio perché tale patologia ha origine dall’esposizione all’amianto, deve essere riconosciuta di origine professionale e perciò deve essere indennizzata dall’INAIL e risarcita ulteriormente dal datore di lavoro.

Purtroppo i rischi cardiaci, cardiocircolatori e cardiovascolari, anche per ictus cerebrale, per esposizione ad amianto non sono del tutto conosciuti, nonostante le numerose pubblicazioni scientifiche, nazionali e internazionali, e la specifica formulazione dell’art. 145 dpr 1124/65 come riformulato per effetto dell’art. 4 L. 780/1975. Per tale ragione, tutti i lavoratori che sono stati esposti a questo minerale cancerogeno vanno sottoposti a un’attenta sorveglianza sanitaria che tenga conto anche di tali effetti delle fibre di amianto ed eventuali danni cardiaci, cardiocircolatori e cardiovascolari.

La tutela legale e medica dell’ONA

L’ONA, anche grazie alla collaborazione dell’ Avv. Ezio Bonanni, ha istituito un team di esperti che garantiscono un servizio di assistenza legale  e assistenza medica gratuita. La tutela è rivolta a tutti quei cittadini che, per motivi lavorativi, sono stati sottoposti a rischi cardiaci, tra i quali stress lavorativo, pneumoconiosi, fibrosi polmonari da polveri, tra cui quelle silicee e fibre asbesto. Tutte queste patologie, infatti, potrebbero avere come effetto collaterale la determinazione di complicazioni cardiache e cardiocircolatorie, come riconosciuto anche dall’INAIL con l’art.145 del T.U.. Richiedere la consulenza gratuita è semplice: attraverso il numero verde 800.034.294 o compliando il form online.

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