Il cloruro di vinile è una sostanza chimica industriale di fondamentale importanza nella produzione di polivinilecloruro (PVC), un materiale ampiamente utilizzato nella produzione di tubi, cavi e materiali plastici. Tuttavia, è anche una sostanza nota per essere associata a elevati rischi per la salute umana.

L’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto offre assistenza legale gratuita a tutte le vittime di cancerogeni e altri patogeni sul luogo di lavoro. Le vittime di esposizione che abbiano contratto una malattia correlata infatti hanno diritto al riconoscimento di malattia professionale e a tutti i benefici previdenziali previsti. Le vittime e i loro famigliari hanno inoltre diritto al risarcimento integrale dei danni subiti.

In questa guida scopriamo tutto sul cloruro di vinile: cos’è, dove viene usato, quali sono le categorie professionali a rischio e quali sono i danni alal salute che provoca.

Cloruro di vinile: cos’è e come viene usato

Il cloruro di vinile è un gas incolore altamente otssico e con un odore caratteristico. Essendo più pesante dell’aria può spostarsi lungo il suolo. Si decompone per combustione e può provocare incendi esplosivi in determinate circostanze. La formula chimica è C2H3Cl / H2C=CHCl.

Questo materiale è estremamente versatile ed è utilizzato in vari settori, tra cui l’edilizia (tubature, pavimenti, infissi), l’automotive (interni delle auto), l’isolamento elettrico e la fabbricazione di diversi oggetti (contenitori, giocattoli, eccetera). Per renderlo più plasmabile, durante il processo di produzione viene mescolato con additivi plastificanti.

In alcune situazioni, le sedi produttive possono rilasciare questo gas nell’ambiente circostante. Di conseguenza, nonostante la concentrazione di cloruro di vinile nell’aria sia generalmente bassa, vicino alle fabbriche sono state rilevate concentrazioni che possono superare di diverse centinaia di volte la media.

L’esposizione al cloruro di vinile provoca gravi danni alla salute tra cui il cancro.

Cloruro di vinile e danni alla salute degli esposti

Come già detto, questa sostanza può rappresentare un serio rischio per la salute umana a causa dei suoi effetti tossici. L’esposizione cronica o acuta a questa sostanza può causare danni a vari organi e sistemi del corpo umano.

  1. Problemi Respiratori: l’inalazione di vapori può provocare irritazioni alle vie respiratorie, con conseguente tosse, difficoltà respiratorie e danni polmonari.
  2. Effetti sul Sistema Nervoso: l’esposizione prolungata può avere effetti sul sistema nervoso centrale, causando vertigini, mal di testa e, in casi estremi, danni neurologici.
  3. Problemi al Fegato: è noto per avere effetti nocivi sul fegato, e l’esposizione può portare a danni epatici e disturbi correlati.
  4. Cancro: uno dei rischi più gravi è la sua possibile cancerogenicità. Studi hanno suggerito una correlazione tra l’esposizione a lungo termine e un aumento del rischio di sviluppare tumori, in particolare angiosarcomi epatici.

Test su animali indicano la possibilità che questa sostanza possa provocare tossicità per la riproduzione o lo sviluppo umano.

I danni alla salute visti nel dettaglio: quali sono?

I danni alla salute dettagliati includono manifestazioni patologiche quando viene inalato, causando la formazione di angiosarcomi epatici nei ratti, topi e criceti, nefroblastomi nei ratti, tumori ai polmoni e alle ghiandole mammarie nei topi, nonché papillomi allo stomaco nei criceti.

In caso di ingestione orale, si osserva l’insorgenza di tumori epatocellulari, angiosarcomi polmonari e adenomi delle ghiandole mammarie. L’esposizione attraverso l’acqua potabile può causare angiosarcomi epatici, ma solo a dosi elevate.

Gli effetti derivanti da un’esposizione cronica attraverso la via inalatoria comprendono il fenomeno di Raynaud, una dolorosa alterazione vasospastica delle mani, e la pseudosclerodermia.

Studi epidemiologici condotti su lavoratori impiegati nelle industrie di produzione del PVC hanno stabilito una chiara correlazione tra l’esposizione al cloruro e lo sviluppo di tumori del fegato, angiosarcomi e carcinomi epatocellulari.

Cloruro di vinile e rischio di sviluppare il cancro

Nel 2012, l’International Agency for Research on Cancer (IARC) ha pubblicato un rapporto che raccoglieva le informazioni disponibili sull’associazione tra l’esposizione e il rischio di cancro. È stato confermato che il cloruro di vinile aumenta la probabilità di sviluppare cirrosi epatica, una condizione che può predisporre al manifestarsi di tumori epatici.

Le prove sulla cancerogenicità derivano da due ampi studi epidemiologici, uno condotto negli Stati Uniti e l’altro in Europa. Questi studi hanno evidenziato la correlazione tra il cloruro di vinile e due tipi di tumore epatico: il carcinoma epatocellulare e l’angiosarcoma epatico. Al momento, non esistono prove sufficienti per affermare che il cloruro di vinile possa causare anche altri tipi di tumori.

Il cloruro di vinile, secondo la classificazione dell’IARC, è considerato un agente cancerogeno certo per gli esseri umani (Gruppo 1), basandosi su studi condotti su cellule e animali da laboratorio che hanno dimostrato la capacità del cloruro di vinile di causare danni al DNA.

Dopo il metabolismo nel fegato, i metaboliti del cloruro di vinile diventano altamente reattivi, potenzialmente causando mutazioni genetiche e favorendo la trasformazione delle cellule epatiche in cellule tumorali attraverso un aumento della sintesi del DNA.

Rischio di esposizione al cloruro di vinile: professionale e ambientale

I manufatti in PVC potrebbero contenere tracce di cloruro di vinile che possono essere rilasciate nell’ambiente. Uno studio condotto in Germania alla fine degli anni Settanta ha indicato che i vinili discografici erano tra gli oggetti con le maggiori quantità di cloruro di vinile rilasciate rispetto ad altri prodotti. Tuttavia, le quantità provenienti da giocattoli, interni automobilistici, utensili da cucina, pellicole alimentari e carte da parati erano inferiori a 0,05 parti per milione. Grazie a miglioramenti nei processi di produzione, il residuo di cloruro di vinile nei prodotti in PVC è stato notevolmente ridotto.

Nel 2022, la Commissione europea ha introdotto il piano d’azione “Restriction Roadmap”, con l’obiettivo di eliminare diverse sostanze chimiche pericolose per la salute umana entro il 2030. Il PVC è incluso in questo elenco di sostanze soggette a divieto, poiché non solo contiene additivi nocivi, ma è anche più difficile e costoso da riciclare rispetto ad alternative più sicure.

Esposizione al cloruro di vinile nelle risorse idriche

Il cloruro di vinile potrebbe contaminare le risorse idriche, con le falde acquifere coinvolte dalle industrie produttrici di PVC che mostrano concentrazioni elevate. Mentre il cloruro di vinile è scarsamente solubile in acqua, l’inalazione può avvenire durante la doccia con acqua contaminata e attraverso il rilascio da tubazioni in PVC, che possono contaminare l’acqua potabile.

Uno studio in Arabia Saudita ha evidenziato che l’esposizione al sole di una tubatura in PVC può rilasciare cloruro di vinile nell’acqua potabile, sebbene il rischio possa diminuire con tecniche moderne e condizioni meno estreme.

Bottiglie in PVC e monitoraggio dell’acqua potabile

Il PVC è impiegato nella produzione di bottiglie per acqua minerale, e studi indicano che il cloruro di vinile presente in queste bottiglie aumenta con il tempo. In Italia, il decreto legislativo n. 31 del 2001 regola la qualità dell’acqua potabile, stabilendo un limite di 0,5 microgrammi per litro di cloruro di vinile.

Questo monitoraggio è eseguito dall’ARPA, che impone restrizioni se i limiti di legge vengono superati, anche se la concentrazione di cloruro di vinile non è obbligatoria nelle analisi dell’acqua minerale.

Malattie professionali correlate e rendita INAIL

L’angiosarcoma epatico rappresenta una neoplasia rara del fegato collegata all’esposizione professionale al cloruro di vinile. Questa malattia è inclusa nella Lista I delle tabelle dell’INAIL, classificata nel Gruppo I delle “Malattie da agenti chimici”.

Ciò implica che i soggetti affetti possono beneficiare delle prestazioni dell’INAIL, con la presunzione legale dell’origine professionale della malattia. È sufficiente dimostrare la presenza dell’agente chimico sul luogo di lavoro per accedere alle prestazioni economiche e socio-sanitarie previste.

Assistenza legale gratuita rischio

Gli esposti al cloruro di vinile hanno diritto ad una serie di benefici di natura risarcitoria (risarcimento dei dannirendita INAIL o indennizzo, e, per gli appartenenti alle Forze dell’Ordine e Comparto Sicurezza, lo status di Vittime del dovere e la causa di servizio).

Per richiedere l’assistenza medica e legale gratuita dell’ONA in caso di esposizione all’amianto o ad altri cancerogeni basta chiamare il numero verde 800 034 294 o compilare il form.

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