Cosa sono i tumori professionali? E quali tipi di cancro sono riconosciuti in Italia come malattie di origine professionale? In questa guida facciamo il punto sui tumori professionali e sulle stime aggiornate in Italia.

L’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto si occupa di malattie professionali legate all’esposizione all’amianto e a tutti i cancergogeni e patogeni. Offre l’assistenza legale gratuita ai lavoratori malati per ottenere il riconoscimento di malattia professionale o causa di servizio e tutti i benefici ed indennizzi ad essi connessi. I lavoratori e i loro famigliari hanno anche diritto al risarcimento completo dei danni.

L’identificazione e il riconoscimento dei tumori professionali sono cruciali per garantire un trattamento tempestivo e adeguato ai pazienti e per promuovere una maggiore consapevolezza sui rischi sul luogo di lavoro. Le leggi sulla sicurezza sul lavoro e le iniziative di prevenzione sono fondamentali per ridurre il rischio di tumori professionali in Italia e in tutto il mondo.

Cosa sono i tumori professionali? Una definizione

I tumori professionali, noti anche come tumori occupazionali o tumori legati al lavoro, sono forme di cancro causate da esposizioni sul luogo di lavoro a sostanze chimiche o agenti fisici cancerogeni. Questi tumori si sviluppano a causa di una lunga esposizione a tali agenti durante l’attività lavorativa senza l’applicazione di una prevenzione del rischio adeguata.

Il riconoscimento e la gestione dei tumori professionali sono di estrema importanza per proteggere la salute dei lavoratori.

L’ONA e il suo Presidente, l’Avvocato Ezio Bonanni, svolgono un lavoro decennale di prevenzione terziaria, oltre che primaria e secondaria. Attraverso la tutela legale infatti è possibile l’aggiornamento delle liste INAIL delle malattie professionali.

Alcuni dei tumori professionali riconosciuti in Italia includono quelli correlati all’esposizione all’amianto, come il mesotelioma pleurico. Altri tumori legati al lavoro possono derivare dall’esposizione a sostanze chimiche, radiazioni ionizzanti e altre situazioni lavorative a rischio.

In Italia progressi e sicurezza sul lavoro

Per quanto riguarda le stime più recenti sui tumori professionali in Italia, i dati possono variare nel tempo in base all’andamento dell’industria e all’evoluzione delle normative sulla sicurezza sul lavoro.

Nel corso degli anni, l’Italia ha compiuto progressi significativi nel riconoscere e affrontare i tumori professionali. Le autorità sanitarie, in particolare l’Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro (INAIL), hanno lavorato per identificare i tumori causati dall’esposizione sul luogo di lavoro a sostanze cancerogene.

L’INAIL e il Ministero della Salute collaborano per monitorare, registrare e gestire i casi di tumori professionali. Questo coinvolge la raccolta di dati relativi ai casi di tumori legati al lavoro, alla classificazione delle malattie professionali e all’assistenza ai pazienti.

La stima e i numeri dei tumori professionali

L’International Labour Office (ILO) riferisce che in tutto il mondo il 32% dei decessi dovuti all’attività professionale è attribuibile a tumori. coinvolgendo circa 60.000 lavoratori su 100.000 all’anno. Nel contesto della classificazione ICD-10, sia le malattie respiratorie che i tumori rappresentano una parte considerevole delle segnalazioni nel 2022, con circa 1.600 casi ciascuno. Questi numeri sono stabili da alcuni anni.

Tra le malattie respiratorie, si notano principalmente malattie della pleura e dei polmoni, in gran parte legati all’amianto. Per quanto riguarda i tumori, i mesoteliomi pleurici, ancora prevalentemente correlati all’amianto, e i tumori maligni ai bronchi e polmoni sono le forme più ricorrenti.

Tumori professionali e principali fattori di rischio

sicurezza sul lavoro

Tra gli agenti chimici, fisici e i processi industriali riconosciuti come sicuramente cancerogeni per l’uomo dall’International Agency for Research on Cancer (IARC), oltre la metà di essi è stata presente o è ancora presente nei luoghi di lavoro. L’esposizione a uno o più di questi agenti durante il lavoro può quindi contribuire allo sviluppo di tumori di origine professionale.

È possibile individuare tre principali classi di fattori di rischio per i tumori professionali: fattori chimici, fattori fisici e fattori biologici. Nel primo gruppo rientrano numerose sostanze chimiche, come l’amianto, vari metalli (come nichel, cromo, cadmio), il benzene e il cloruro di vinile. I fattori di rischio fisici sono invece legati a fattori come le radiazioni, soprattutto le radiazioni ionizzanti. I fattori di rischio biologico possono essere causati da batteri e virus, con particolare rilevanza in ambienti medico-sanitari.

Secondo i dati raccolti nella banca dati Malprof (1999-2012), i tumori maligni dell’apparato respiratorio, tra cui sono predominanti, sono in gran parte associati all’estrazione di minerali metalliferi, alla produzione di metalli e leghe di metalli e ai trasporti marittimi. Inoltre, è significativa la relazione tra l’attività di preparazione e concia delle pelli, le industrie di selleria e calzature e il rischio di tumori maligni delle cavità nasali. Altri collegamenti includono i tumori cutanei e l’agricoltura.

Tumori professionali e il ruolo dell’INAIL

Tuttavia, è importante notare che è spesso difficile stabilire un nesso causale tra l’esposizione a fattori di rischio sul luogo di lavoro e l’insorgenza di tumori. Ciò è dovuto al fatto che tra l’esposizione e la comparsa di malattie neoplastiche possono trascorrere molti anni, spesso più di 10, e in alcuni casi fino a 40-50 anni, come nel caso dei mesoteliomi.

Inoltre, altri fattori legati all’attività al di fuori del lavoro, come il fumo di tabacco, possono agire come fattori concomitanti e in sinergia con altri cancerogeni nella formazione dei tumori.

La normativa di riferimento per la registrazione delle esposizioni professionali è il Decreto Legislativo 81/2008, che designa l’INAIL come l’ente istituzionale responsabile della gestione e della raccolta di informazioni per scopi di ricerca scientifica. Queste informazioni riguardano la registrazione e l’aggiornamento dei registri di esposizione a agenti cancerogeni, l’elenco dei lavoratori esposti e le cartelle sanitarie e di rischio. Le modalità di gestione dei registri e di trasmissione dei dati all’INAIL sono definite dal Decreto Ministeriale 155/2007.

I tumori professionali e le liste redatte dall’INAIL

I tumori di natura professionale registrati presso l’INAIL, ovvero quelli ufficialmente riconosciuti dall’istituto, sono elencati nella Categoria 6. Questi tumori sono inclusi in tre diverse liste di malattie professionali, per le quali è obbligatorio segnalare qualsiasi caso riscontrato da qualsiasi medico all’Organo di Vigilanza territoriale delle ASL.

Questo elenco è stato reso disponibile come parte di un Decreto emanato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali il 10 giugno 2014. Questo Decreto ha approvato l’aggiornamento dell’elenco delle malattie per le quali è obbligatoria la segnalazione, come previsto dall’articolo 139 del Testo Unico, approvato con il Decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965 n.1124, con le relative modifiche ed integrazioni.

Le tre liste contengono le seguenti categorie:

  • Lista I: malattie con una probabilità elevata di origine legata al lavoro.
  • Lista II: malattie con una probabilità limitata di origine legata al lavoro.
  • Lista III: malattie con una possibile origine legata al lavoro.

Elenco di tutti i cancri professionali in Italia: la lista I dell’INAIL

  • Tumore del polmone (arsenico, diossine, asbesto, berillo, BISCLOROMETILETERE E CLOROMETILETERE, cadmio, cromo, idrocarburi policiclici aromatici, fumo di tabacco, iprite, nichel, catrame, radiazioni ionizzanti, radon, silice libera cristallina)
  • Mesoteliomi (asbesto): mesotelioma pericardico, peritoneale, pleurico, della tunica vaginale del testicolo, tumore dell’ovaio
  • Tumore delle cavità nasali (polveri di cuoio, nichel, polveri di legno)
  • Tumore della laringe (acido solforico, asbesto, iprite)
  • Cancro del nasofaringe (formaldeide, polveri del legno)
  • Tumore dei seni paranasali (polveri di legno, nichel, polveri di cuoio)
  • Tumore dei reni (radiazioni ionizzanti, TRICOLOROETILENE)
  • Cancro della vescica (ammine aromatiche, arsenico, IDROCARBURI POLICICLICI AROMATICI, radiazioni ionizzanti)
  • Linfoma non Hodgkin (2,3,7,8, TETRACLORO – DIBENZO – PARA- DIOSSINA), linfoma non Hodgkin di linea B (virus dell’epatite C, HIV), linfoma di Hodgkin (1,3-BUTADIENE; BUTANO ED ISOBUTANO C). Per tutti le radiazioni ionizzanti.
  • Eritremia ed eritroleucemia acuta (benzene)
  • Leucemia mieloide (formaldeide), mieloide acuta, subacuta, acuta mielomonocitica, acuta monocitica, subacuta, promielocitica e altre leucemie non linfatiche (benzene), leucemia (1,3-BUTADIENE; BUTANO ED ISOBUTANO e radiazioni ionizzanti)
  • Mieloma multiplo (1,3-BUTADIENE; BUTANO ED ISOBUTANO e radiazioni ionizzanti)
  • Epitelioma (arsenico, fuliggine, IDROCARBURI POLICICLICI AROMATICI, pece di catrame, radiazioni solari)
  • Melanoma cutaneo ed oculare
  • Sarcoma di Kaposi e sarcomi dei tessuti molli
  • Epatocarcinoma (AFLATOSSINA B1, cloruro di vinile, virus epatite b e c)
  • Angiosarcoma epatico (cloruro di vinile)
  • Tumore del colon-retto (radiazioni ionizzanti)
  • dello stomaco, dell’esofago e ghiandole salivari (radiazioni ionizzanti)
  • delle ossa, tiroide, seno, dell’encefalo (radiazioni ionizzanti)

Tumori professionali correlati all’amianto

L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha ribadito che l’amianto è una sostanza cancerogena, affermando che “Esistono prove sufficienti negli esseri umani della cancerogenicità di tutte le forme di amianto […]. L’amianto provoca il mesotelioma e il cancro ai polmoni, alla laringe e alle ovaie. Sono state osservate anche associazioni positive tra l’esposizione a tutte le forme di amianto e il cancro della faringe, dello stomaco e del colon” (Volume 100C – IARC, Monographs).

Alcune malattie legate all’amianto sono considerate di origine professionale e si applica la presunzione  legale d’origine. Queste sono elencate nella Lista I dell’INAIL, con una probabilità elevata di origine professionale. Poi ci sono altre malattie legate all’amianto che non sono assistite dalla presunzione legale di origine e sono elencate nella Lista II. In questi casi, l’origine professionale è considerata con probabilità limitata. Infine, c’è il tumore dell’esofago, inserito nella Lista III, per cui l’origine professionale è possibile.

Le malattie amianto nelal lista I dell’INAIL

Elenchiamo di seguito le malattie legate all’amianto incluse nella Lista I dell’INAIL:

  1. Asbestosi
  2. Placche pleuriche e ispessimento pleurico
  3. Mesotelioma (pleurico, pericardico, peritoneale, tunica vaginale del testicolo)
  4. Tumore della laringeovaie, polmone (adenocarcinoma e microcitoma)

Nella Lista II dell’INAIL, le malattie correlate all’amianto con una probabilità di origine professionale limitata includono:

  1. Tumore della faringe
  2. Stomaco
  3. Colon-retto

Nella Lista III dell’INAIL, che include malattie con possibile origine professionale, è presente solo il tumore dell’esofago.

Si aggiungono anche altre patologie degenerative non tumorali legate all’amianto, come la miocardiopatia, il morbo di Alzheimer, la sclerosi laterale amiotrofica, la fibromialgia e vari problemi cardiovascolari.

Assistenza legale per i tumori professionali

I lavoratori vittime di esposizione professionale all’amianto e ad altre sostanze cancerogene e i loro familiari, in caso di decesso, hanno diritto al risarcimento integrale di tutti i danni subiti, tra cui il danno biologico, morale, esistenziale (danni non patrimoniali) e i danni patrimoniali. Il datore di lavoro è responsabile del risarcimento, mentre l’INAIL eroga indennizzi a titolo assistenziale ai dipendenti del settore privato e del pubblico privatizzato.

I lavoratori del Comparto Sicurezza e delle Forze Armate hanno invece diritto alla causa di servizio e il conseguente equo indennizzo.

L’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto e l’Avvocato Ezio Bonanni suo Presidente offrono l’assistenza legale gratuita per il riconoscimento di malattia professionale e causa di servizio e per il risarcimento dei danni subiti. Chiedi la consulenza chiamando il numero verde 800.034.294 o compilando il form.

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