Il versamento pleurico consiste in un accumulo di liquido all’interno della cavità pleurica. L’accumulo di tale liquido nell’area dei polmoni può avere cause diverse che possono essere ascrivibili a patologie polmonari, pleuriche o extra polmonari. A seconda della causa cambia la prognosi e mutano i trattamenti e le cure. In molti casi il versamento pleurico è correlato all’esposizione all’amianto, un potente cancerogeno e ad alcune malattie asbesto correlate.

In questa guida scopriamo quali sono le possibili cause del versamento pleurico, in quali casi è sintomi, trattamento e cura. Scopriamo anche i dettagli sulla tutela legale in caso di versamento pleurico e i benefici a cui hanno diritto le vittime in caso di malattia professionale.

L’Osservatorio Nazionale Amianto è in prima linea in Italia nella lotta all’amianto. Oltre a offrire consulenza legale, medica e psicologica agli esposti ad asbesto difende tutte le vittime di malattia professionale.

Che cos’è il versamento pleurico e come si manifesta?

Cosìè il versamento pleurico? Il versamento pleurico consiste nella presenza di liquido nei polmoni che provoca gravi difficoltà respiratorie. Quando si parla di versamento pleurico monolaterale vuol dire che è stata riscontrata la presenza di acqua solo in uno dei due polmoni, quello destro o quello sinistro. Nel versamento pleurico bilaterale il liquido è presente in entrambi i polmoni.

Il versamento della pleura è di solito causato dalla presenza di una grave infiammazione a carico della pleura o dei polmoni stessi. Possono causarlo processi infiammatori (pleurite, placche pleuriche e ispessimenti), pneumotoracefibrosi (diffusa o localizzata, come nel caso delle placche dovute a esposizione ad amianto) e neoplasie. Quando una polmonite o un ascesso polmonare si diffondono nella pleura, il pus può accumularsi nella cavità pleurica (empiema pleurico). Può scaturire anche da interventi chirurgici al torace, rottura dell’esofago o ascesso addominale.

La pleura: principale funzione e anatomia

Ma andiamo con ordine: cos’è la pleura? La pleura è una sottile membrana a due strati. Uno di questi strati ricopre l’esterno dei polmoni ed è chiamato pleura viscerale. L’altro ricopre l’interno del torace ed è chiamato pleura parietale.

In condizioni normali, tra i due foglietti pleurici è presente un sottilissimo film di una sostanza lubrificante, il cosiddetto “liquido pleurico“. Lo scopo è quello di facilitare lo scorrimento dei polmoni nel torace durante l’atto respiratorio favorendo le attività di ispirazione ed espirazione e la dilatazione dei polmoni nel torace.

Vari sintomi del versamento pleurico

Quali sono i sintomi del versamento pleurico? L’acqua nei polmoni causa una grande difficoltà respiratoria, accompagnata da un senso di affaticamento, tosse e sudorazione eccessiva. A questi si aggiungono dolore toracico e tosse secca stizzosa. Solo raramente risulta asintomatico. La dispnea sembra essere causata dalla depressione del diaframma omolaterale, dalla depressione dello spazio pleurico e da quella del mediastino e del polmone.

Oltre a questi sintomi, il paziente affetto da acqua nei polmoni può lamentare anche sintomi legati ad un’eventuale patologia sottostante come dolore toracico, febbre, ascite, respirazione rapida, anemia e diminuzione del peso corporeo.

Versamento pleurico: come si effettua la diagnosi

trattamento diagnostico precoce

Una radiografia del torace, che evidenzi la presenza di liquido pleurico nei polmoni, rappresenta normalmente il primo passo nella formulazione della diagnosi. La radiografia però potrebbe non rilevare il liquido nei polmoni, se presente in piccole quantità. Lo farà però l’ecografia.

L’angio-TC mostra più chiaramente il polmone e il liquido e può evidenziare una polmonite, un embolo polmonare, una massa mediastinica, un ascesso polmonare o un tumore eventualmente responsabile dell’accumulo del liquido nei polmoni.

La toracentesi può essere utile ad asportare il liquido nei polmoni diminuendo i sintomi ed i disagi del versamento pleurico. Viene effettuata però anche a fini diagnostici. Prelevando un campione di liquido polmonare grazie ad un ago, infatti è possibile esaminarlo per stabilire il numero e l’istotipo delle cellule. Questo permette di evidenziare eventuali cellule maligne e quindi la causa del versamento pleurico.

Versamento pleurico cura e trattamento

Non tutti i versamenti pleurici richiedono un intervento, come nel caso di piccoli versamenti pleurici. Necessario è però curare e trattare la patologia che lo ha causato. I versamenti più importanti, come già detto, causano gravi difficoltà respiratorie. Proprio per alleviare la dispnea si può procedere al drenaggio dei liquidi.

Il trattamento e la cura per il disturbo che è alla base del versamento pleurico dipende ovviamente dal disturbo. Quindi è necessario individuare la causa ultima del versamento e trattarla opportunamente.

Aspettative di vita per il versamento

Le aspettative di vita e la prognosi dipendono dalla causa del versamento. Solitamente nei casi benigni (ad esempio in presenza di lupus e artrite reumatoide) il trattamento funziona. Nei casi di tumori maligni l’aspettativa non è molto favorevole, e la maggior parte dei pazienti muore entro i 24 mesi.

Le aspettative di vita dipendono ovviamente dal trattamento. Qualora il drenaggio non venga effettuato, per esempio, potrebbe portare ad empiema (pus tra i foglietti pleurici) e sepsi. Nei casi di versamento asintomatico solitamente questo non richiede trattamento, in quanto può riassorbirsi da solo quando si risolve la patologia sottostante. In presenza di dolore si possono assumere FANS o altri analgesici orali.

Nella maggior parte dei casi il drenaggio toracico del liquido in eccesso (toracentesi) è sufficiente e può anche essere ripetuto. Nei casi di infezioni la toracentesi può essere abbinata all’utilizzo di antibiotici. Per i pazienti che richiedono un drenaggio frequente, ad esempio in caso di versamenti cronici, esistono due opzioni di intervento:

  • pleurodesi: una procedura chirurgica eseguita per far aderire le pleure e fissare lo spazio pleurico, per evitare che si ripresentino versamenti;
  • posizionamento di un catetere permanente che consenta drenaggi multipli.

Versamento pleurico ed esposizione ad amianto

A volte la causa del versamento pleurico è la presenza di un processo infiammatorio a carico dei polmoni o della pleura può essere accompagnato da placche ed ispessimenti pleurici o preannunciare l’insorgenza di un mesotelioma o di un’altra neoplasia.

In questi casi il versamento è una diretta conseguenza dell’esposizione ad amianto. Le fibre dei minerali di amianto hanno una struttura asbestiforme. Si suddividono cioè in fibre sottili e longitudinali che possono essere facilmente inalate. Una volta inalate provocano gravi infiammazioni e attraverso il processo della cancerogenesi cancro e mesoteliomi.

Date le cause del versamento pleurico, esso può essere un sintomo tanto delle infiammazioni quanto dell’insorgenza di cancro e/o mesotelioma.

Versamento pleurico e mesotelioma pleurico

Il mesotelioma pleurico è un cancro provocato esclusivamente dalle fibre di asbesto, che causano, prima di tutto l’infiammazione che poi evolve nel tumore della pleura. Nell’83% dei casi il mesotelioma colpisce la pleura e inizia proprio con dell’accumulo di acqua nei polmoni.

Tutte le alterazioni pleuriche sono diagnosticate mediante RX o TC toracica, anche se la TC è più sensibile della RX per identificare la presenza di una malattia pleurica. La TC del torace può confermare la diagnosi di mesotelioma pleurico in un paziente con una storia di esposizione all’amianto. L’analisi del versamento pleurico dimostra un processo essudativo e può essere sierosasieroematica o francamente ematica.

La presenza di placche pleuriche aumenta la probabilità che si tratti di mesotelioma.

Versamento pleurico: la tutela legale

In caso di versamento pleurico si può chiedere il riconoscimento di malattia professionale. Solitamente, il versamento polmonare si accompagna, come già visto, a placche pleuriche e ispessimenti pleurici che sono classificate come malattie di elevata insorgenza per esposizioni lavorative. In questi casi vige la presunzione legale d’origine. Per questo motivo il nesso causale tra malattia e lavorazione è già stabilito dalla legge e si possono ottenere facilmente tutte le prestazioni INAIL. Spetta all’INAIL dimostrare l’insorgenza extralavorativa della malattia.

Nel caso in cui l’INAIL riconosca la malattia professionale con indennizzo o rendita, sussiste anche il diritto ai benefici contributivi amianto  e l’accesso al Fondo Vittime Amianto.

In caso di versamento polmonare si può chiedere il riconoscimento di malattia professionale. In base al grado invalidante si può ottenere:

  • se è inferiore al 6% non sussiste il diritto all’indennizzo INAIL, perciò il risarcimento è totalmente a carico del datore di lavoro;
  • tra il 6 e il 15% l’INAIL indennizza il danno biologico, mentre tutte le altre componenti sono risarcite dal datore di lavoro;
  • dal 16% la vittima ha diritto alla rendita INAIL, che prevede l’indennizzo del danno biologico e del danno patrimoniale per diminuite capacità di lavoro.

Pensione amianto e vittime del dovere

Nel caso in cui l’INAIL o l’ente assicurativo riconosca la malattia professionale con indennizzo, sussiste il diritto ai benefici contributivi amianto. Le maggiorazioni previste dall’art. 13, co. 7, L. 257/92 danno diritto a un prepensionamento amianto versamento pleurico.

Invece, nel caso in cui con i benefici pari al 50% del periodo di esposizione non si arriva al prepensionamento, allora si può chiedere la pensione amianto con l’art. 1, commi 250 e 250 bis, L. 232/2016.

Invece chi appartiene alle Forze Armate e Comparto Sicurezza può ottenere prestazioni aggiuntive grazie al riconoscimento della causa di servizio e dello status di vittima del dovere.

Versamento pleurico e risarcimento danni amianto

Il versamento pleurico in molti casi anticipa il mesotelioma pleurico. Tuttavia, anche nel caso in cui il versamento polmonare non dovesse evolvere in cancro della pleura, e non ci fossero altri danni, comunque, sussiste il diritto al risarcimento di quelli dovuti alla fase infiammatoria.

Perciò la vittima può richiedere il risarcimento danni di tutti i pregiudizi patrimoniali (danno emergente e lucro cessante) e non patrimoniali (biologicomoraleesistenziale).

Per ottenere una consulenza gratuita basta chiamare il numero verde 800.034.294 o compilare il form.

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