La sensibilità chimica multipla o MCS (sigla di Multiple Chemical sensibility) è una patologia insidiosa che comporta sintomi fisici che possono avere a loro volta pesanti ricadute psicologiche. La MCS è spesso causata dall’inquinamento e dall’esposizione ad agenti chimici presenti sul luogo di lavoro. Questa malattia viene chiamata anche intolleranza ambientale idiopatica e può intaccare molto pesantemente la qualità della vita.
Per approfondire l’argomento è possibile consultare il volume “Patologie ambientali e lavorative. MCS amianto e giustizia”, di cui è autore l’Avv. Ezio Bonanni. Inoltre l’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto, di cui Bonanni è Presidente, si occupa di assistenza medica e legale alle vittime di MCS, ma anche di altre malattie causate dall’esposizione ad agenti dannosi. Di seguito andremo a riportare tutte le informazioni più importanti e utili sulla Sensibilità chimica multipla o MCS.
Sensibilità chimica multipla: definizione e caratteristiche
La sensibilità chimica multipla, chiamata anche Intolleranza idiopatica ambientale ad agenti chimici (IIAAC) è una patologia cronica. È provocata dall’esposizione a sostanze chimiche, che però sono ben tollerate dalla maggioranza della popolazione. Alcune persone però risultano più sensibili all’esposizione e possono così essere vittima della MCS.
Al momento la sindrome da sensibilità chimica multipla non è unanimemente riconosciuta nel mondo della ricerca medica. Alcuni scienziati infatti sono giunti alla conclusione che la MCS sarebbe in realtà una sindrome di natura psichiatrica, connessa più a uno stato ansioso che alla reale intolleranza a determinate sostanze.
Tuttavia questa posizione non è unanimemente accettata. Altri scienziati sono infatti giunti alla conclusione che è possibile che alcuni pazienti subiscano un reale danno biologico in seguito all’esposizione a determinate sostanza chimiche.
Obbiettivamente è stato riscontrato che la sindrome si scatena in seguito all’esposizione a determinati agenti chimici. Sebbene questi non scatenino tale reazione nella maggior parte della popolazione. La malattia può manifestarsi dopo un’esposizione breve ed episodica alla sostanza chimica incriminata, ma anche dopo un’esposizione prolungata.
Principali criteri di definizione della MCS
Come abbiamo già precisato la sindrome MCS è una condizione cronica. Ma secondo quali criteri si inquadra questa patologia? Secondo il consenso del 1999 bisogna riscontrare questi elementi:
- i sintomi non sono riproducibili;
- la condizione è cronica;
- il rischio è presente anche se si viene esposti a basse di sostanze chimiche;
- i sintomi si manifestano se esposti a più sostanze chimiche non correlate;
- la condizione migliora o si risolve quando vengono rimossi i prodotti chimici che hanno scatenato la reazione (incitanti);
- sono interessati più sistemi di organi.
Correlazione fattori ambientali e MCS
La sensibilità multipla chimica può essere avviata da una serie di fattori ambientali e una volta che si è innescata può andare a scatenare una serie di reazioni collegate, andando a influenzare tutti i sistemi del corpo. Tuttavia è importante sottolineare che la reazione può essere molto diversa da persona a persona.
Anche le ripercussioni sulla vita lavorativa possono variare: in alcuni casi sono lievi, in altri sono estremamente gravi, tanto da arrivare alla compromissione della capacità di lavorare. Possono bastare esposizioni a dosi minime di sostanze chimiche per scatenare forti reazioni allergiche, e questo può accadere anche in sostanze assolutamente comuni e ben tollerate, come cosmetici, saponi o detergenti.
Come ipotizzato dall’Avv. Ezio Bonanni e dal Prof. Ugazio nella loro pubblicazione precedentemente citata, al momento non disponiamo di un sistema di prevenzione basato sulla precauzione per quel che riguarda la diffusione di nuove molecole chimiche.
Sensibilità chimica multipla e amianto
Esiste una correlazione tra MCS e patologie asbesto correlate? Per alcuni elementi si, come ad esempio per il fatto che in entrambi i casi le patologie si scatenano in seguito all’esposizione a sostanze dannose, in special modo se questo accade in ambiente lavorativo. In entrambi i casi per evitare danni sarebbe necessario applicare il principio di precauzione e prevenzione, che consiste principalmente nell’evitare a ogni costo l’esposizione a sostanze nocive. Si tratta infatti dell’unico modo davvero efficace per prevenire l’insorgenza di tali patologie.
A ciò possiamo aggiungere l’importanza della diagnosi precoce, fondamentale per evitare il reiterarsi dell’esposizione alle sostanze nocive che sono alla base sia della MCS che delle malattie amianto correlate. In entrambi i casi quindi la prevenzione primaria è fondamentale. Per approfondire il tema delle patologie provocate da esposizione all’amianto è possibile consultare la monografia IARC in materia di amianto.
La correlazione MCS e metalli pesanti
La Sensibilità Chimica Multipla può essere causata dall’esposizione professionale a sostanze chimiche tra cui i metalli pesanti alla cui contaminazione gli studi hanno legato numerose anomalie. Tramite utilizzo di sonde fluorescenti, gli studi hanno confermano l’alterato rapporto di acidi grassi nella membrana citoplasmatica e in quella mitocondriale dei pazienti affetti da MCS e evidenziato la presenza di tracce di xenobiotici e di metalli pesanti, distorsione del citoscheletro e alterazioni strutturali del citoscheletro, una generale allergia ai metalli e l’accumulo di mercurio.
Il Piombo, il Cromo, il Mercurio, il Rame e lo Zinco sono tra i metalli pesanti individuati ex art. 1078 (Capo II – Soggetti che hanno contratto infermità o patologie tumorali per particolari condizioni ambientali ed operative) del D.P.R. 15 marzo 2010 n. 90 quali responsabili, se introdotti nell’organismo umano in dimensioni nanometriche, dell’insorgenza di patologie tumorali; al pari delle radiazioni ionizzanti e non ionizzanti.
Sensibilità Chimica Multipla e uranio impoverito
La Sensibilità Chimica Chimica Multipla è una malattia collegata all’esposizione a uranio impoverito. Durante la Guerra del Kosovo e in altre guerre in cui è stato fatto uso degli stessi armamenti contenenti uranio impoverito i militari coinvolti, compresi quelli italiani, sono stati esposti ai metalli pesanti sprigionati nelle detonazioni.
Il Colonnello Calcagni, elicotterista negli anni 90 nella guerra dei Balcani, è stato contaminato da 28 metalli pesanti. La Sensibilità Chimica Multipla causata da questa contaminazione gli impone di assumere tutti i giorni un cocktail di medicinali, una sorta di antidoto messo a punto al Breakspear Medical Center inglese. Grazie a questo cocktail di 175 sostanze chimiche oggi il Colonnello Calcagni riesce ad entrare in contatto con persone che hanno usato profumi e detersivi o con la normale acqua potabile.
La Sensibilità Chimica Multipla innesca infatti reazioni molto gravi a contatto con sostanze chimiche che per altri individui non comportano alcun rischio, come l’acqua potabile potabilizzata con determinate sostanze innoque. Nonostante questo il Colonnello Calcagni, e come lui altri militari contaminati, non possono seprarsi da una siringa di adrenalina da usare in caso di shock anafilattico.
Studi e ricerche scientifiche sulla MCS
Inoltre, in uno studio recente su pazienti MCS italiani, è stato osservato un aumento delle metallotioneine (MT) in più della metà dei 190 casi esaminati, MT che risultavano legate a metalli pesanti, quali nickel, mercurio, alluminio, piombo, e vari altri, con livelli variabili da paziente a paziente.
La sintesi delle MT è indotta da sostanze chimiche e stress ossidativo, ed esse giocano un ruolo importante nei processi di detossificazione da metalli pesanti, nella regolazione dello stress ossidativo, nel sequestro e rilascio di zinco e rame (legame fisiologico 40% e 60%) durante la proliferazione cellulare e in fase di intossicazione e di stress ossidativo.
La quasi totalità dei soggetti reclutati presentava addotti al DNA, e la metà di essi in alcuni geni chiave, tra cui DNA Ligasi, SOD1, SOD2, acetilCoA deidrogenasi, glutatione-S-trasferasi, glutamatocisteina ligasi, adenilato ciclasi, e altri; più di 1/3 dei pazienti presentava addotti in aree extrageniche, e circa 1/10 dei pazienti presentava addotti diffusi su tutto il DNA.
Tra le sostanze xenobiotiche identificate come agenti determinanti della formazione degli addotti (n=72), le più rilevanti erano rame e complessi di rame, nickel e complessi di nickel, nitrosammine, benzoati, dimeticone, alluminio, bisfenolo A, octoxinolo, fenossietanolo, e mercurio. In questi stessi pazienti è stata anche saggiata la sensibilità chimica ed elettrica dei linfociti a diverse sostanze chimiche e a campi elettromagnetici
Quali sono i sintomi della Sensibilità chimica multipla
Abbiamo già accennato al fatto che la MCS può manifestarsi in modi differenti da persona a persona. Tuttavia sono stati individuati una serie di sintomi comuni:
- mal di testa;
- eruzioni cutanee;
- asma;
- dolori muscolari e articolari;
- fatica;
- perdita di memoria;
- confusione;
- elevata sensibilità agli odori;
- difficoltà di concentrazione;
- shock anafilattico.
Diagnosi, prevenzione e trattamento della MCS
La diagnosi della sensibilità chimica multipla può essere molto complessa e non tempestiva, principalmente per via del fatto che la formazione medica su questo tipo di patologia è ancora scarsa. Riconoscere le cause e gli effetti delle esposizioni ambientali e le influenze chimiche o elettromagnetiche delle radiazioni sull’organismo è ancora molto difficile, cosa che rallenta molto la diagnosi. In genere si giunge a una diagnosi per esclusione, magari utilizzando test specifici per cercare di isolare un evento di esposizione a sostanze chimiche che potrebbero causare problemi.
Esiste un modo per trattare la sensibilità chimica multipla? In realtà la soluzione migliore è individuare la sostanza che ha scatenato la reazione e evitare in toto qualsiasi tipo di esposizione a questa. Farlo ovviamente richiede il più delle volte un cambiamento di abitudini, che in alcuni casi può essere anche notevole.
Per quanto riguarda invece la prevenzione, anche questa è molto complessa, perché difficilmente prima di sviluppare la patologia si mettono in atto gesti di prevenzione. Ricordiamo infatti che la MCS può essere scatenata dall’esposizione a sostanze che sono perfettamente tollerate da altre persone. Può essere di aiuto la scrupolosa cura della pulizia ambientale (specie sul posto di lavoro), curare l’alimentazione ruotando la varietà di alimenti, tenere d’occhio la situazione immunitaria.
MCS come malattia professionale: il diritto al risarcimento
È possibile ottenere un risarcimento nel caso si sviluppi la sensibilità chimica multipla in ambiente lavorativo? Ricordiamo che questa patologia configura a tutti gli effetti un danno biologico, che appartiene alla categoria dei danni non patrimoniali. Indubbiamente è una condizione che va a intaccare la sfera psicofisica.
Quindi se viene dimostrato che l’origine della malattia è professionale, chi ne è affetto ha diritto alla tutela previdenziale. E ancora: se viene accertata anche la responsabilità del datore di lavoro si può richiedere anche il risarcimento dei danni.
Per ottenere il risarcimento occorre una verifica medico-legale, che ha il compito di valutare se è opportuno richiedere il riconoscimento della malattia professionale. Se la richiesta va a buon fino è possibile allora agire per chiedere gli indennizzi secondo la normativa vigente.
MCS e indennizzo INAIL: come funziona
Quando la perizia medico-legale stabilisce che l’esposizione alle sostanze che hanno scatenato la MCS è avvenuta in ambito lavoratico, scatta la tutela INAIL, che consiste nell’indennizzo o rendita INAIL
Nel caso in cui il medico legale riferisce che l’esposizione si è verificata per motivi lavorativi, può essere attivata la tutela INAIL per l’ottenimento dell’indennizzo o rendita INAIL. Una volta inoltrata la domanda l’INAIL emana un provvedimento che può essere di accoglimento o di rigetto. In caso di rigetto di quantificazione del danno biologico non soddisfacente a caso di specie, si può fare ricorso amministrativo ai sensi dell’articolo 104 del d.p.r. 1124 del 65.
In questo caso L’INAIL fissa una visita medica collegiale, nell’ambito della quale il paziente può essere accompagnato da un sanitario. Dopo questa visita l’Inail è di nuovo chiamata a esprimersi con un provvedimento. Se la domanda di nuovo non viene accolta si procede con ricorso al giudice del lavoro.
Sensibilità Chimica multipla e vittime del dovere
I militari che hanno contratto la sensibilità chimica multipla hanno diritto alla causa di servizio e all’equo indennizzo. Hanno inoltre diritto allo status di Vittime del Dovere. Il riconoscimento di Vittime del Dovere spetta a coloro che, dipendenti pubblici e appartenenti a Forze Armate e Comparto Sicurezza, hanno contratto infermità permanentemente invalidanti. Oppure è conseguito il decesso, in occasione o a seguito di missioni di ogni natura, impiegati:
- nel contrasto ad ogni tipo di criminalità;
- nello svolgimento di servizi di ordine pubblico;
- nella vigilanza ad infrastrutture civili e militari;
- in operazioni di soccorso;
- in attività di tutela della pubblica incolumità;
- a causa di azioni recate nei loro confronti in contesti di impiego internazionale non aventi, necessariamente, caratteristiche di ostilità.
Risarcimento dei danni per le vittime
Nel momento in cui l’INAIL dovesse riconoscere che la sindrome da sensibilità chimica multipla abbia cause professionali, il lavoratore è nella posizione di agire per tutelare i diritti garantiti dalla legge. In questo caso, oltre al già citato danno biologico infatti la MCS può indubbiamente essere origine di danni morali ed esistenziali. Insieme concorrono a definire il danno non patrimoniale.
L’Osservatorio nazionale Amianto e il suo Presidente, l’Avv. Ezio Bonanni, offrono assistenza legale alle vittime di esposizione professionale e ai loro familiari. Per chiedere una consulenza gratuita basta chiamare il numero verde 800.034.294 o compilare il form.