Il danno biologico è una lesione temporanea o permanente all’integrità psico-fisica della persona. In questa guida scopriamo la definizione precisa di danno biologico, scopriamo come si calcola il danno subito e come esso viene risarcito alla vittima.

Il danno biologico appartiene alla più ampia categoria del danno non patrimoniale (art. 2059 c.c. ). Essa comprende anche il danno morale ed esistenziale e il danno catastrofale. La legge prevede che coloro che hanno subito un danno abbiano diritto all’integrale risarcimento del danno subito. Al danno biologico si aggiungono quindi gli altri danni non patrimoniali subiti e gli eventuali danni patrimoniali connessi.

L’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto si occupa di tutela legale degli esposti ad amianto e ad altri agenti patogeni. Le vittime dell’amianto riportano solitamente un elevato danno biologico che purtroppo in alcuni casi, come nel caso del mesotelioma, corrisponde al 100%. Come confermato dall’ultima monografia IARC, le fibre di asbesto, se inalate o ingerite, provocano processi infiammatori gravi che portano all’insorgere di gravi patologie asbesto correlate.

Cosa si intende per danno biologico?

La definizione di danno biologico è riportata negli artt.138 e 139 del Codice delle assicurazioni private che lo definisce come una: “lesione temporanea o permanente all’integrità psicofisica della persona, suscettibile di accertamento medico legale, che esplica un’incidenza relativa sulle attività quotidiane e sugli aspetti dinamico relazionali della vita del danneggiato, indipendentemente da eventuali ripercussioni sulla sua capacità di produrre reddito”.

Questo tipo di pregiudizio è dunque una lesione dell’integrità psico-fisica. Affinché si possa identificare il danno subito come biologico, devono sussistere determinati elementi:

  • lesione fisica o psichica della persona;
  • compromissione delle attività vitali del soggetto;
  • esistenza di un nesso causale tra la lesione subita e la compromissione della vita del danneggiato.

Un danno, che deve essere giuridicamente riparato, deve essere la conseguenza di un comportamento doloso o colposo imputabile ad altri. Nel caso di danno biologico ciò che viene leso è il diritto di ogni persona alla salute.

Il diritto di ogni persona alla salute è riconosciuto e protetto in tutti gli ordinamenti giuridici. Per esempio ci sono l’art. 32 della Costituzione, gli articoli 2043 e 2059 del Codice Civile e quelli 581, 582, 590 del Codice Penale. In più la salvaguardia dell’integrità psico-fisica è citata anche nelle norme sulla tutela del lavoratore contenute nella L. 300/70.

Il diritto del danneggiato a conseguire il risarcimento del danno è trasmissibile agli eredi come pregiudizio iure hereditatis. Per far luce riguardo la complessa materia della tutela risarcitoria è possibile consultare il testo dell’Avv. Bonanni, Presidente dell’ONA, “Il danno da amianto-Profili risarcitori e tutela medico-legale.

Cos’è il danno biologico terminale?

Il danno biologico terminale è la compromissione della salute patita dal soggetto nell’intervallo di tempo intercorrente tra la lesione e il sopraggiungere della morte. Questa voce di danno sussiste solo se tra la lesione e la morte da essa derivante intercorre un “apprezzabile lasso temporale”. Perciò non è presente in caso di morte immediata.

Secondo la Corte di Cassazione (sentenze n. 23183/2014, n. 18163/2007 e n. 1877/2006) il danno terminale è comprensivo di un danno biologico da invalidità temporanea totale. A questo si somma una componente di sofferenza psichica (danno catastrofico).

Nel primo caso la liquidazione del danno si basa sulle tabelle relative all’invalidità temporanea. Invece, nel secondo si utilizza un criterio equitativo puro, che sappia tener conto della enormità del pregiudizio.

Risarcimento del danno per gli eredi della vittima

dolore malattia e risarcimento danni

I familiari possono agire per ottenere il risarcimento per i danni avuti personalmente a causa dell’insorgenza dell’infermità e del decesso del loro congiunto (iure proprio). Come già accennato gli eredi hanno diritto anche a vedersi erogate tutte le somme maturate e non riscosse dal loro congiunto a titolo di danni patrimoniali e non patrimoniali (iure hereditario).

In caso di danno biologico terminale, il risarcimento sarà commisurato soltanto all’inabilità temporanea. Ma la liquidazione danno biologico dovrà tenere conto del fatto che, se pure temporaneo, tale pregiudizio è massimo nella sua entità e intensità. Infatti la lesione alla salute è così elevata da non essere suscettibile di recupero (Cassazione, n. 15491, 8 luglio 2014; Cassazione, n. 23053, 30 ottobre 2009; Cassazione, n. 3549, 23 febbraio 2004).

In più, se si configura un danno per la perdita del rapporto parentale, questo deve essere valutato unitamente al risarcimento del danno morale iure proprio.

Calcolo del danno biologico: tabelle di Milano

Il danno alla salute deve essere provato mediante idonea certificazione medica. Questa certificherà l’impatto negativo subito sulle attività quotidiane e sugli aspetti dinamico-relazionali della vita del danneggiato. Una volta dimostrato, si potrà stabilire il calcolo del danno biologico.

Per quantificare il danno biologico, la legge stabilisce criteri certi di liquidazione solo nel caso di danni micropermanenti, ossia di lesioni che non superano i 9 punti di invalidità. Il calcolo delle lesioni micropermanenti si basa sull’ex art. 139 del Codice delle Assicurazioni private. Invece, la quantificazione delle macrolesioni, cioè superiori al 9%, avviene ricorrendo alle tabelle del Tribunale di Milano, valide in tutta Italia.

Questo sistema permette di stabilire il valore del danno, rideterminando il quantum delle singole poste in base alle caratteristiche specifiche del danneggiato, per la responsabilità contrattuale ed extracontrattuale.

Perciò, la liquidazione del risarcimento prevede l’applicazione dei criteri di valutazione equitativa, rimessa alla prudente discrezionalità del giudice. Infatti, in circostanze specifiche ed eccezionali, si può incrementare il valore tramite la personalizzazione (Cass., Sez. Un., n. 26972/08).

Come funzionano le Tabelle di Milano

Il grado dell’invalidità permanente viene valutato attribuendo un punteggio percentuale ai postumi permanenti, mentre la relativa liquidazione del danno avviene applicando i criteri normativi o quelli tabellari-equitativi. Questi criteri stabiliscono il valore del risarcimento, considerando l’età del danneggiato e che per ogni giorno d’invalidità temporanea risulta un punto percentuale di invalidità.

Inoltre le tabelle prevedono come criteri di liquidazione del danno:

  • unitarietà e onnicomprensività;
  • durata limitata;
  • coscienza.

INAIL e datore di lavoro: chi paga il danno biologico?

In caso di malattia professionale riconosciuta, l’INAIL indennizza il danno biologico (danno non patrimoniale) e quello per le diminuite capacità di lavoro (danno patrimoniale). Invece il differenziale del danno biologico e i danni complementari, detti anche i differenziali qualitativi (danno morale ed esistenziale) sono risarciti integralmente dal datore di lavoro.

In più, sulla base del valore del danno biologico le prestazioni INAIL sono:

  • se è inferiore al 6% il risarcimento è totalmente a carico del datore di lavoro, senza alcun indennizzo del danno biologico da parte dell’INAIL;
  • tra il 6 e il 15% sussiste l’indennizzo INAIL del danno biologico, mentre tutte le altre componenti sono risarcite dal datore di lavoro;
  • dal 16% la vittima ha diritto alla rendita INAIL, che risarcisce il danno biologico e quello patrimoniale per diminuite capacità di lavoro.

Risarcimento del danno biologico da amianto

L’amianto rappresenta nel nostro paese un problema ancora scottante. Sul territorio italiano sono presenti numerosi siti contaminati. I cittadini possono segnalare la presenza di presunti luoghi contaminati con amianto tramite l’APP Amianto. I cittadini esposti ad asbesto possono richiedere il totale ristoro dei danni. La situazione nel nostro Paese è illustrata in “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia – Ed. 2022“.

Tra i pregiudizi risarcibili è compreso anche il danno biologico, detto anche danno da lesione della salute, perché riguarda la violazione dei diritti inviolabili della persona.

Assistenza e tutela legale dei diritti delle vittime

L’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto tutela gli esposti e fornisce assistenza medica, psicologica e legale a chiunque abbia subito un danno biologico. Le vittime di malattia professionale hanno diritto ad una serie di benefici e prestazioni erogate dall’INAIL o allo status di vittime del dovere. In quest’ultimo caso, si può fare domanda per causa di servizio, pensione privilegiata ed equo indennizzo. Le vittime dell’amainto hanno accesso anche al Fondo Vittime Amianto e ai benefici contributivi amianto.

Richiedi la tua consulenza gratuita compilando il form o chiamando il numero verde 800.034.294.

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