Le malattie asbesto correlate sono patologie che insorgono in seguito all’esposizione della fibra killer: l’amianto. Solo in Italia, l’amianto causa più di 6 mila decessi, e quasi 170 mila decessi nel resto del mondo. L’alto tasso di mortalità per l’amianto cancerogeno è dovuto al fatto che le fibre del minerale, una volta inalate o ingerite causano danni di tipo irreversibili.

Amianto, asbesto o fibra killer: sono tutti sinonimi dello stesso minerale che ha trovato largo utilizzo in una moltitudine di settori. Tuttavia, la scoperta della cancerogenicità della fibra killer ha posto fine a tutte le attività collegate al minerale. Per questo motivo, l’Osservatorio Nazionale Amianto, ha istituito uno sportello online al quale le vittime dell’asbesto ed i loro familiari possono richiedere assistenza medica e legale gratuita.

Che cos’è l’amianto e quali rischi espone?

L’amianto o asbesto, che significa “indistruttibile, inestinguibile”, rappresenta quei minerali del gruppo degli inosilicati (anfiboli) e del gruppo dei fillosilicati (serpentino), che hanno consistenza fibrosa. Le fibre di asbesto sono altamente cancerogene per l’essere umano. L’ONA e il suo presidente, Avvocato Ezio Bonanni, hanno sempre sostenuto che non esiste un valore limite dell’amianto, cioè una soglia di esposizione al di sotto della quale si può escludere il rischio cancerogeno per l’uomo. L’alta incidenza di tumori amianto è stata infatti dimostrata anche in popolazioni esposte a livelli molto bassi di fibre.

Le fibre di asbesto, una volta inalate o ingerite, provocano infiammazione e tumori. Infatti si depositano all’interno degli organi delle vie aeree, dando origine alla infiammazione. Dalla infiammazione scaturisce il processo di cancerogenesi nelle cellule mesoteliali, cioè quelle che compongono la membrana mesotelio, lo strato di cellule che ricopre gli organi interni. L’asbesto causa carcinomi perché entra nel circolo ematico e, in alcune circostanze, in quello linfatico.

Malattie da amianto: capacità cancerogena asbesto

La letteratura scientifica ha ormai accertato l’azione lesiva per la salute umana dell’eternit. L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha infatti precisato nella sua monografia:

There is sufficient evidence in humans for the carcinogenicity of all forms of asbestos (chrysotile, crocidolite, amosite, tremolite, actinolite, and anthophyllite). Asbestos causes mesothelioma and cancer of the lung, larynx, and ovary. Also positive associations have been observed between exposure to all forms of asbestos and cancer of the pharynx, stomach, and colorectum”.

Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha confermato che le fibre di asbesto causano queste patologie fibrotiche della pleura e dei polmoni, e patologie oncologiche delle sierose.

Le esposizioni professionali ad asbesto causano ogni anno 107.000 decessi solo per asbestosi, mesotelioma e tumore dei polmoni, e un milione e mezzo di malati. La stima è per difetto perché non tiene conto di tutte le altre patologie e di quelle ambientali. 

Cosa sono le malattie da amianto e come difendersi

Le malattie causate dall’amianto, altrimenti conosciute come patologie asbesto correlate, sono patologie che presentano lunghi tempi di latenza. La loro formazione può impiegare anche dai 30 ai 40 anni dopo l’esposizione al minerale. Le probabilità di sviluppare le malattie asbesto correlate aumentano in maniera esponenziale con il tempo intercorso dall’esposizione al minerale. Sebbene tutte le esposizioni possano contribuire alla formazione delle patologie asbesto correlate, il primo contatto con le fibre di amianto sembra essere determinante per la formazione delle malattie.

Le patologie asbesto correlate possono essere distinte in due macro categorie. Da una parte vi sono le malattie fibrotiche, ovvero patologie croniche progressive che si caratterizzano per l’accumulo di collagene nei punti in cui si depositano le fibre di amianto. La formazione di collagene riduce sensibilmente l’elasticità dei tessuti e le funzioni degli organi. Dall’altra parte, invece, vi sono le patologie neoplastiche, ovvero tumori che si caratterizzano per la loro formazione silente. Infatti, la maggior parte delle persone affette da neoplasia da amianto, riceve una diagnosi tardiva per la mancanza di campanelli di allarme.

Ispessimento Pleurico per esposizione ad amianto

L’ispessimento pleurico è una patologia asbesto correlata che si manifesta a livello polmonare. Si tratta di un processo infiammatorio prolungato e generalizzato, che se trascurato può tramutarsi in neoplasia. Infatti, quando gli ispessimenti si manifestano con entità lieve, non sono accompagnati da nessun campanello di allarme. Contrariamente, quando gli ispessimenti coinvolgono porzioni molto grandi del polmone, la persona affetta avverte: dispnea da sforzo, tosse secca e dolore al torace. Gli ispessimenti possono essere monolaterali (quando si sviluppano in un solo polmone) o bilaterali (quando coinvolgono entrambi gli organi).

Malattie da amianto: placche pleuriche

Le placche pleuriche fanno parte delle malattie asbesto correlate ed è monofattoriale, che insorge per esposizione alle polveri e fibre di amianto. Queste fibre sono responsabili dell’infiammazione prolungata delle membrane polmonari che provocano la calcificazione della membrana. In questo modo, i polmoni perdono la loro elasticità, compromettendo le funzioni respiratorie. Come avviene per gli ispessimenti pleurici, anche le placche pleuriche possono coinvolgere un solo polmone o tutti e due. Infatti, le placche pleuriche possono essere multiple, bilaterali o simmetriche, con estensione e spessore variabili.

Asbestosi polmonare per esposizione ad amianto

L’asbestosi polmonare è una particolare forma di fibrosi che interessa le membrane dei polmoni. É una patologia monofattoriale che insorge in seguito all’esposizione a polveri e fibre di amianto. In particolare, si tratta di una cicatrizzazione diffusa nel tessuto polmonare che può estendersi anche ai bronchi, bronchioli e dotti alveolari. L’asbestosi, quando si manifesta in maniera estesa, causa seri problemi respiratori. La patologia asbesto correlata si manifesta con difficoltà respiratoria, tosse, dolore toracico, dispnea. Spesso, la diagnosi è preceduta da placche pleuriche ed ispessimenti pleurici.

Versamento pleurico per esposizione ad amianto

Il versamento pleurico è una condizione che si verifica a livello polmonare per l’accumulo insolito di liquido tra le pleure. Il versamento pleurico non è una patologia neoplastica, ma può anticipare la diagnosi di una patologia asbesto correlata e di altre patologie tumorali. Solitamente, l’accumulo del liquido pleurico si verifica per la presenza di patologie che si formano a livello dei polmoni o che sono di origine extra-polmonare. Solo in rari casi, il versamento pleurico si sviluppa come patologia primitiva.

Tumore del polmone per esposizione ad amianto

Il tumore al polmone è una patologia multifattoriale che colpisce gli organi respiratori. In particolare, gli agenti cancerogeni responsabili dell’insorgenza del tumore al polmone sono: il benzene, i fumi di saldatura, il fumo di sigaretta e l’amianto. In realtà, per il tumore al polmone esistono moltissimi altri fattori di rischio che possono avere un effetto cancerogeno più o meno grave. Rappresenta la prima causa di morte tra i paesi industrializzati, infatti, solo in Italia, nel 2016, si sono verificati più di 40mila casi di tumore del polmone. Le varie forme di tumore al polmone sono distinte in due macro categorie che sono il tumore del polmone:

  • a piccole cellule (o microcitoma) è un tumore maligno particolarmente aggressivo che colpisce le cellule neuroendocrine dei bronchi (il tumore ha un’elevata capacità di invasione dei tessuti circostanti e può diffondersi anche a livello dell’albero bronchiale);
  • non a piccole cellule (o adenocarcinoma) è la neoplasia maggiormente diffusa, che può essere distinta sulla base delle cellule e delle strutture anatomiche interessate.

L’adenocarcinoma polmonare ha origine dal tessuto epiteliale che poggia sugli strati di mucosa dei polmoni e sui tratti terminali dell’albero bronchiale. Il carcinoma spinocellulare origina dal tessuto epiteliale delle vie aeree di medio-grosso calibro. L’adenocarcinoma, invece, origina a livello dei bronchi e bronchioli per effetto di un lungo processo di cicatrizzazione.

Mesotelioma tra le malattie asbesto correlate

mesotelioma

Il mesotelioma è un tumore che colpisce il tessuto delle membrane sierose degli organi addominali. In base all’organo interessato dalla neoplasia, si possono distinguere diverse forme di mesotelioma.

  • pleurico è la neoplasia maggiormente diffusa in coloro che entrano a contatto con l’amianto (si manifesta per il 93% dei casi di mesotelioma e interessa le membrane che avvolgono e sostengono i polmoni);
  • peritoneale, invece, rappresenta solamente il 5% dei mesoteliomi (in questo caso, le cellule tumorali si insediano a livello del peritoneo, la membrana interna che avvolge gli organi addominali);
  • pericardico rappresenta circa il 5% dei mesoteliomi e colpisce prevalentemente le membrane del cuore;
  • della tunica vaginale del testicolo, invece, rappresenta il 2% dei mesoteliomi che interessano le membrane che avvolgono i testicoli.

Tumore della laringe per esposizione ad amianto

Il tumore alla laringe è una neoplasia maligna che interessa le mucose che rivestono la laringe. La laringe è una struttura cartilaginea che si trova a livello della gola, ospita le corde vocali e regola il passaggio dell’aria dentro e fuori la trachea. Le fibre di amianto, quando ingerite o inalate possono rimanere intrappolate nelle cellule squamose delle corde vocali e della laringe sopraglottica. Oltre alle fibre di amianto, i fattori di rischio per il tumore della laringe sono rappresentati dal fumo di tabacco, dal consumo di alcolici e dall’infezione da papilloma virus.

Tumore della faringe per esposizione ad amianto

Il tumore alla faringe è una neoplasia che colpisce prevalentemente le vie aeree superiori. Più precisamente, la faringe è quell’organo situato tra la bocca, l’esofago e la cavità nasale. Si tratta di una cavità muscolare e membranosa che permette il passaggio del cibo e dell’aria rispettivamente nello stomaco e nei polmoni. I maggiori fattori di rischio per il tumore della faringe sono rappresentati, oltre all’esposizione a polveri e fibre di amianto, dal:

  • fumo di sigaretta;
  • consumo di bevande alcoliche;
  • infezione da papilloma virus.

Tumore allo stomaco per esposizione ad amianto

Il tumore allo stomaco è una neoplasia che interessa tutto il sistema digestivo e in parte quello intestinale. Infatti, le neoplasie che interessano le membrane del sistema digerente possono essere classificate in: cancro al pancreas, al fegato, alla colecisti, al colon e al carcinoma rettale. I fattori di rischio per queste neoplasie sono rappresentati, oltre all’esposizione a polveri e fibre di amianto, dall’esposizione ad un numero variabile di agenti cancerogeni. Quelli maggiormente riscontrati sono: le radiazioni ionizzanti, i metalli pesanti e sostanze chimiche industriali.

Tumore alle ovaie per esposizione ad amianto

Il tumore alle ovaie è un tumore prettamente femminile che colpisce le donne tra i 50 e 60 anni di età. Tuttavia, la diagnosi di tumore alle ovaie può anticiparci in casi di esposizione a polveri e fibre di amianto nelle donne più giovani. Oltre ai fattori ereditari, alla genetica e alle mutazioni, il tumore delle ovaie può essere causato anche dall’esposizione a polveri e fibre di amianto. Anche il talco rappresenta un potenziale fattore di rischio per il tumore alle ovaie. Per questo motivo si consiglia di evitare l’uso di talco a livello dei genitali, così da non aumentare le probabilità di insorgenza della neoplasia.

Tumore all’esofago per esposizione ad amianto

Il tumore all’esofago rappresenta la nona neoplasia più frequente al mondo, ed il sesto tumore più comune nei Paesi non industrializzati. Questa patologia interessa soprattutto gli uomini con età superiore ai 60 anni e con minor frequenza anche le donne. L’esofago è un organo che collega il cavo orale allo stomaco, attraverso il quale gli alimenti giungono per essere processati. Lo sviluppo della patologia solitamente coinvolge le cellule che rivestono il lume. Più raramente la neoplasia ha origine dalle cellule muscolari che rivestono il canale.

Altre malattie per esposizione ad amianto

Come affermato precedentemente, l’amianto è un potente cancerogeno per l’uomo. Oltre alle patologie già affrontate, l’esposizione a polveri e fibre di amianto causa danni ad altri organi e tessuti, non per forza di origine neoplastica. Ad esempio, le fibre di amianto possono causare patologie fibrotiche e tumori anche ad organi diversi da quelli menzionati. Le strutture anatomiche maggiormente colpite sono: il cervello, la colecisti, i tessuti emolinfopoietici, la mammella, il pancreas, la prostata, il rene, la tiroide, etc.

Secondo alcuni studi, l’amianto è in grado di causare anche patologie degenerative non tumorali, che possono colpire cuore (miocardiopatia), il sistema nervoso centrale (morbo di Alzheimer), ed il sistema muscolare (sclerosi laterale amiotrofica).

Prevenzione delle malattie asbesto correlate

Tra gli obiettivi dell’Osservatorio Nazionale Amianto vi è la sensibilizzazione alle varie forme di prevenzione. Prevenire vuol dire ridurre al minimo, e quanto più possibile azzerare i fattori di rischio per la salute umana. La prevenzione può esser fatta su tre livelli:

  • la prevenzione primaria permette di evitare l’insorgenza delle patologie asbesto correlate con la messa al bando mondiale dell’amianto cancerogeno (ancora oggi, in Italia, nonostante il divieto di utilizzo del minerale, vi sono oltre 40 mln di tonnellate di lastre di amianto in attesa di bonifica che minacciano costantemente la salute umana);
  • prevenzione secondaria consiste nella sorveglianza sanitaria per tutti i cittadini e lavoratori esposti ad amianto (educare ai programmi di prevenzione, e quindi alla salute, permette di ottenere una diagnosi precoce delle neoplasie, il che aumenta le percentuali di successo del trattamento);
  • la prevenzione terziaria, invece, prevede la tutela previdenziale e risarcitoria dei lavoratori esposti all’amianto.

Malattie professionali da amianto e tabelle INAIL

Le malattie professionali sono tutte quelle patologie (neoplastiche e non) che il lavoratore contrae durante lo svolgimento dell’attività di lavoro. La sussistenza della malattia professionale, secondo INAIL (Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro), deve prevedere un rapporto di causa-effetto tra patologia e nesso causale. L’INAIL ha definito la malattia professionale o tecnopatia come una “patologia la cui causa agisce lentamente e progressivamente sull’organismo (causa diluita e non causa violenta e concentrata nel tempo)”. La malattia professionale è quindi una patologia, con una causa diretta ed efficiente (cioè in grado di produrre l’infermità in modo esclusivo o prevalente), contratta nell’esercizio o insorta a causa delle lavorazioni rischiose, così come riportato nel Testo Unico. Per questo motivo, l’ente assicurativo che tutela il lavoratore che contrae una malattia professionale, suddivide le malattie professionali con un sistema tabellare.

L’Istituto nazionale indica:

  • 85 categorie di malattie professionali per il settore dell’industria;
  • 24 categorie di malattie professionali per il settore agricolo.

In entrambi i casi si tratta di malattie professionali tabellate, ulteriormente suddivise in liste sulla base della presunzione legale di origine. Se il lavoratore dovesse contrarre una patologia non inclusa all’interno delle tabelle, dovrà dimostrare la correlazione tra l’attività lavorativa svolta e la malattia. In questo caso si parla di malattie professionali non tabellate.

Lista I delle malattie asbesto correlate

Tutte le patologie asbesto correlate inserite nella Lista I dell’INAIL sono caratterizzate dalla presunzione legale di origine. Questo vuol dire che il lavoratore che contrae una delle patologie inserite nella Lista I, per ottenere il riconoscimento delle prestazioni previdenziali, deve dimostrare solamente la presenza di fibre di amianto nell’ambiente lavorativo. Per le patologie della Lista I, non è richiesto il superamento del valore limite dell’esposizione ad amianto o alcuna soglia (Cass., Sez. Lav., n. 23653/16).

Le patologie asbesto correlate di origine professionali della Lista I sono:

  • Asbestosi polmonare (I.4.03)
  • Placche pleuriche e ispessimenti pleurici (I.4.03)
  • Mesotelioma: pleurico (I.4.03), pericardico (I.6.03), peritoneale (I.6.03), della tunica vaginale del testicolo (I.6.03)
  • Tumore polmonare (I.4.03)
  • Cancro della laringe (I.6.03)
  • Tumore alle ovaie (I.6.03)

Lista II delle patologie asbesto correlate

L’Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro identifica nella Lista II tutte quelle patologie asbesto correlate di origine professionale la cui origine lavorativa è di limitata probabilità. In questo caso, spetta al lavoratore dimostrare il nesso causale per poter ottenere le prestazioni erogate dall’INAIL. Le patologie asbesto correlate inserite nella lista II delle tabelle INAIL, sono:

  • Tumore alla faringe (c10-c13)
  • Cancro dello stomaco (c16)
  • Neoplasia del colon retto (c18-c20)

Lista III delle patologie asbesto correlate

Per le patologie inserite nella Lista III, l’INAIL sono patologie la cui origine lavorativa è possibile. In questo caso, l’Istituto riconosce solamente il tumore all’esofago, che risulta tra le patologie più diffuse fra i lavoratori esposti ad amianto. Come avviene anche per le patologie asbesto correlate della LISTA II, anche quelle inserite nella LISTA III possono essere riconosciute se il lavoratore è in grado di dimostrare l’eziologia di origine professionale.

Tutela INAIL per le malattie da amianto

L’Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro indennizza coloro che hanno subito danni a causa di una malattia professionale. Le prestazioni possono essere di carattere economico, sanitario o riabilitativo. Per le patologie asbesto correlate sono erogate prestazioni economiche, il cui valore è determinato da differenti variabili, come ad esempio il grado invalidante della patologia.

Indennizzo economico e danno biologico

Il riconoscimento dell’origine professionale della patologia permette al lavoratore, o ai suoi familiari in caso di decesso, di percepire un indennizzo economico da parte dell’INAIL. Quando la patologia provoca un danno biologico superiore al 16%, il lavoratore o i suoi familiari hanno diritto a una rendita mensile. Il valore della rendita mensile è proporzionato all’entità del danno biologico e alla riduzione delle capacità lavorative. Quando il danno biologico è compreso tra il 6% ed il 15%, il lavoratore o i suoi familiari avranno diritto a un indennizzo erogato in un unica soluzione. Per gradi invalidanti inferiori al 6%, l’Istituto non prevede nessuna erogazione economica.

Quando la patologia del lavoratore è riconosciuta come malattia da amianto, allora la vittima primaria o i suoi familiari hanno diritto ad una prestazione aggiuntiva. Si tratta del Fondo Vittime Amianto, un fondo economico gestito dall’INAIL che ha la funzione di erogare un indennizzo economico ulteriore alle vittime dell’amianto (o suoi eredi).

Prepensionamento per malattie da amianto

I lavoratori a cui è stata riconosciuta la malattia professionale per esposizione a polveri e fibre di amianto hanno diritto ai benefici contributivi. I benefici contributivi consistono nella rivalutazione del periodo lavorativo che permette di accedere anticipatamente al pensionamento, con un importo maggiorato pari al 50% rispetto al periodo di esposizione nel luogo lavorativo. Nel caso in cui il lavoratore si trovi già in quiescenza, avrà diritto alla rivalutazione delle prestazioni economiche, utilizzando il coefficiente 1,5.

Qualora i benefici non siano sufficienti ad accedere al pensionamento, si può fare domanda per la pensione d’invalidità amianto. L’art. 41-bis della legge 58 del 2019 ha ampliato la tutela del lavoratore vittima di danno biologico per esposizione ad asbesto. Sul punto si richiamano i commi 250-bis e 250-ter all’art. 1 della L. n. 232/2016, aggiunti con la nuova normativa. La sola condizione è quella che il danno biologico sia stata causata dall’esposizione a polveri e fibre di amianto. Tutte le linee guida sono ulteriormente specificate nella Circolare n. 34 del 9 marzo 2020.

Risarcimento del danno e nesso causale

Le vittime di amianto, oltre agli indennizzi, hanno diritto all’integrale risarcimento dei danni. Il risarcimento del danno non patrimoniale avviene in maniera personalizzata, rideterminando il quantum delle singole poste in relazione alle caratteristiche individuali del danneggiato, per la responsabilità contrattuale e per la responsabilità extracontrattuale. Con il riconoscimento della causa di servizio e la prova che il tumore si sia sviluppato in seguito alla mancanza di utilizzo dei dispositivi di protezione individuali, sarà possibile ottenere la quantificazione del danno non patrimoniale.

Si avrà diritto alla liquidazione del differenziale del danno patrimoniale e del danno biologico, e il risarcimento danni morali ed esistenziali. Per stabilire l’entità del danno non patrimoniale si terrà conto del valore della lesione biologica da applicare il sistema riportato dalle tabelle del Tribunale di Milano.

In caso di decesso, il diritto ricade sui familiari, che possono richiedere i danni iure proprio e iure hereditario.

Il riconoscimento di Vittime del Dovere e malattie amianto

Molti casi di malattie da amianto si sono verificate tra coloro che hanno prestato servizio nel compartimento delle Forze Armate e Comparto di Sicurezza. In particolare, la Legge 23 dicembre 2006 n. 266 art. 1 comma 563 – 564, considera vittime del dovere tutte quelle persone che hanno prestato servizio presso l’Arma dei Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Esercito, Marina Militare, Aeronautica, Polizia Penitenziaria, Corpo forestale dello Stato, Vigili del fuoco e Polizie municipali, e che hanno subito danni in particolari condizioni di attività.

Tra le particolari condizioni di attività rientrano anche l’esposizione ad agenti cancerogeni, come ad esempio l’amianto. Infatti, è stata dimostrata l’elevata presenza di amianto anche nelle basi della Marina Militare e nell’Aeronautica. Possono perciò subire dei danni fisici in servizio nel contrasto ad ogni tipo di criminalità, nello svolgimento di servizi di ordine pubblico, nella vigilanza a infrastrutture civili e militari, in operazioni di soccorso, in attività di tutela della pubblica incolumità oppure a causa di azioni recate nei loro confronti in contesti di impiego internazionale non aventi, necessariamente, caratteristiche di ostilità.

Sono equiparati alle vittime del dovere coloro che hanno subito infermità permanentemente invalidanti o alle quali consegua il decesso, in occasione o a seguito di missioni di qualunque natura, effettuate dentro e fuori dai confini nazionali e che siano riconosciute dipendenti da causa di servizio per le particolari condizioni ambientali o operative.

Ottenuto il riconoscimento di causa di servizio e vittima del dovere, si ha diritto a prestazioni assistenziali, come l’equo indennizzo e la pensione privilegiata.

Equiparazione alle vittime del terrorismo

Sono considerati vittime del terrorismo tutti coloro che hanno subito un’invalidità o sono deceduti per effetto di ferite o lesioni in seguito a:

  • atti di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico, a condizione che il soggetto leso non abbia concorso alla commissione degli atti medesimi; 
  • fatti delittuosi commessi per il perseguimento delle finalità delle associazioni (art. 416-bis del codice penale);
  • operazioni di prevenzione o repressione dei fatti delittuosi, a condizione che il soggetto leso sia del tutto estraneo alle attività criminose;
  • assistenza prestata a ufficiali, autorità, agenti di polizia giudiziaria o di pubblica sicurezza.

Le vittime del terrorismo sono equiparate a vittime del dovere (SS.UU. 7761/2017), per tale ragione hanno diritto alle stesse prestazioni di natura economica, previdenziale ed assistenziale.

Assistenza medica e legale per le malattie da amianto

L’Osservatorio Nazionale Amianto offre assistenza medica e legale gratuita per tutte le vittime dell’amianto. L’ONA è un’associazione di utilità sociale che rappresenta, tutela e assiste cittadini e i lavoratori esposti e vittime dell’asbesto e di altri cancerogeni.

Coloro che ricevono una diagnosi di malattia per amianto, o i suoi familiari, possono richiedere assistenza per ottenere i benefici assistenziali e previdenziali, nonché il risarcimento integrale di tutti i danni. Infatti, attraverso la tutela legale garantita dall’esperienza ventennale dell’Avv. Ezio Bonanni, presidente ONA, è possibile ottenere il riconoscimento di tutti i diritti e benefici previdenziali, assistenziali ed economici.

Richiedi la consulenza gratuita chiamando il numero verde 800.034.294 o compilando il formulario.

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