Il II Rapporto Mesoteliomi dell’Osservatorio Nazionale Amianto è stato presentato il 3 luglio 2017 presso la Sala del Carroccio del Campidoglio di Roma ed è a cura dell’Avv. Ezio Bonanni e del Dipartimento di Ricerca e Cura di ONA.

Presentazione del II Rapporto Mesoteliomi

Il testo della pubblicazione del II Rapporto Mesoteliomi riporta come i casi di mesotelioma sono in costante aumento. Il picco è previsto per il 2025 e si tratta solo della punta dell’iceberg, poiché l’amianto provoca anche altre patologie asbesto correlate, come testimonia anche l’ultima monografia IARC:

Le rilevazioni del Rapporto: settori a rischio

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L’Avv. Ezio Bonanni ha ribadito che in Italia, nel solo periodo dal 1 gennaio 2015 al 31 dicembre 2016, sono stati censiti 3.700 nuovi casi di mesotelioma. Il 40% si è manifestato negli uomini tra i 65 e i 74 anni, mentre, fra le donne, il 40% si concentra fra i 75 ed gli 84 anni. Il mesotelioma presuppone sempre l’esposizione ad amianto, salvo rari casi. È di origine professionale per il 90% per gli uomini e circa il 50% per le donne. Questa patologia presenta un’aspettativa di vita che, in media, è di 8 mesi e il grado di sopravvivenza a 5 anni dal 7% al 12%.

Fra i comparti produttivi dove si sono registrati casi, spiccano edilizia (15,2%), industria metalmeccanica (8,3%), industria tessile (7%), cantieristica navale, (7%), difesa (4,1%). È preoccupante anche il numero dei casi registrati nella scuola (oltre 80 al 2016) e nelle ferrovie (650 al 2016).

Poiché i decessi per tumore polmonare sono almeno il doppio di quelli provocati dai mesoteliomi, ritenendo che questi ultimi cagionino la morte di circa 1800 persone ogni anno, i tumori polmonari amianto provocano circa 3500 decessi. A questi si aggiungono tutti gli altri decessi causati dalle altre patologie asbesto-correlate. Tant’è vero che, per la sola asbestosi, sono deceduti secondo l’INAIL, 357 lavoratori, e altri tra quelli che non erano assicurati INAIL (come si evince dalla Relazione Annuale 2016 del Presidente Massimo De Felice), il tutto per un numero di decessi che, per l’anno 2016, ha purtroppo superato le 6000 persone, e migliaia sono i nuovi malati.

II Rapporto Mesoteliomi: le soluzioni

La bonifica è l’unico efficace strumento di protezione per impedire nuove esposizioni, patologie e, quindi, futuri decessi. Per questo motivo, l’Osservatorio Nazionale Amianto intensifica la sua attività di mappatura e vigilanza sul territorio. È possibile essere aggiornati tramite la Guardia Nazionale Amianto e la segnalazione dei casi di patologie asbesto correlate tramite la piattaforma ONA REPAC.

Inoltre si può richiedere la consulenza gratuita da parte dell’ONA chiamando il numero verde 800.034.294 o compilando il form.

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