È nel pieno del suo vigore la querelle legale tra Trenitalia Reggio Calabria e i suoi dipendenti per le mancate bonifiche dei siti ferroviari dall’amianto. Ciò presuppone anche il mancato rispetto delle norme in tutela della salute dei lavoratori. Sono anni infatti che, nel silenzio della dirigenza del Gruppo FS, i dipendenti ferrovieri si muovono nelle aule giudiziarie. Denunciano eclatanti episodi anche davanti le telecamere delle trasmissioni televisive, nel tentativo di conoscere non solo il responso dell’opinione pubblica, ma anche di ottenere una risposta concreta dalle autorità competenti.

Nelle strutture pubbliche, come in quelle private, l’ONA ha da sempre denunciato la presenza massiccia dell’amianto. Questa mette a rischio la salute dei lavoratori e dei cittadini. È provato da numerose ricerche scietifiche e dall’ultima monografia IARC: l’amianto uccide, ma prima provoca malattie più o meno brevi. In qualche caso le vittime riescono a sopravvivere.

Bonifiche dei siti ferroviari e tutele dei lavoratori

L’Osservatorio Nazionale Amianto e l’Avv. Ezio Bonanni sono riusciti a far approvare la legge che istituisce il pensionamento immediato per quei lavoratori che si ammalano di mesotelioma, cancro al polmone e asbestosi che l’INAIL, oppure l’ente detentore della posizione assicurativa, riconosce come di origine professionale (art. 1, c. 250, della Legge n. 232 entrata in vigore già alla fine del dicembre 2016).

L’Osservatorio Nazionale Amianto da anni infatti denuncia il rischio amianto sui binari delle Ferrovie dello Stato. È allarmante il dato certificato dal Registro ONA dei mesoteliomi, oltre che dal registro tenuto dall’INAIL: 500 casi di mesotelioma negli ultimi 20 anni. L’incidenza dei casi di malati di mesotelioma induce l’associazione ad intraprendere nuove iniziative giudiziarie, con richiesta di risarcimento dei danni, per i casi di patologie asbesto correlate, e quindi, purtroppo anche per casi di decesso, tra cui anche asbestosi, cancro al polmone e tante altre patologie. In considerazione di un tasso in costante crescita, il gruppo FS dovrebbe attivarsi in prima istanza per tutelare la salute dei suoi dipendente e per assicurare un’attività lavorativa lontana dai rischi alla salute.

La battaglia contro l’amianto di Pulitanò

Nella lotta con Trenitalia, emblematico è l’impegno profuso da Antonino Pulitanò. È un ex funzionario fino al 28.10.2017 presso la sede di Reggio Calabria della società Trenitalia, in particolare presso l’impianto I.M.C.C. (Impianto Manutenzione Carrozze e Corrente), in Reggio Calabria. Ha effettuato delle segnalazioni lo scorso 02.03.2018, presso il C.C per la Tutela Ambientale Nucleo Operativo Ecologico di Reggio Calabria, in qualità di Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza contro i dirigenti locali del gruppo ferroviario. Abbracciando la causa della salute dei suoi colleghi, il Sig. Pulitanò non si rassegna. Con determinazione da anni porta avanti la battaglia contro l’amianto e contro un’azienda che osserva con indifferenza la triste sorte dei suoi dipendenti.

Infatti, il battagliero rappresentante porta all’attenzione delle autorità competenti la presenza di materiali di amianto del capannone di Trenitalia, in Reggio Calabria, in relazione all’edificio Rimessa TE sui binari 11 e 12 dell’Impianto di Manutenzione Corrente, iniziata il 22.01.2018.

Bonifiche dei siti ferroviari e salute dei lavoratori

L’ex funzionario Trenitalia ha lamentato una scarsa attenzione per la salute dei lavoratori rispetto al rischio amianto, in riferimento alle bonifiche in corso, eseguite da ditte terze, che però erano adeguatamente equipaggiate, e, in data 10.02.2018, ha peraltro formalmente comunicato tali atti e circostanze anche all’Ispettorato del Lavoro di Reggio Calabria le modalità inerenti alle azioni di bonifica del capannone di Trenitalia.

Solo le Ferrovie dello Stato disconoscono il rischio amianto e soprattutto la presenza di amianto nei rotabili e nei suoi siti, anche contro l’evidenza dei fatti e il drammatico bilancio in termini di vite umane”, dichiara l’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto.

Ringrazio l’Osservatorio Nazionale Amianto per l’impegno profuso a tutela della salute pubblica e dell’ambiente e in particolare per i ferrovieri esposti e vittime dell’amianto. Mi auguro che anche in seguito alle scoperte scientifiche, possa essere finalmente debellato il mesotelioma e le altre patologie tumorali, oltre all’asbestosi. Così si eviterà che molti altri ferrovieri e lavoratori in generale, perdano la vita in seguito alla fibra killer. Però occorre attenzione per la prevenzione primaria. Bisogna evitare ogni forma di esposizione ad amianto e a qualsiasi altro agente patogeno e cancerogeno, perché solo così che può essere tutelata la salute. Io mi batterò fino a che avrò forza per chiedere le bonifiche dei siti contaminati in FS, come in qualsiasi altro sito lavorativo. Così si riafferma la sacralità della vita umana”, dichiara il Sig. Antonino Pulitanò, rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.