Il silice è uno dei minerali più abbondanti sulla Terra e rappresenta un componente essenziale di molte rocce e materiali naturali. Sebbene sia un materiale indispensabile per numerosi settori industriali, la sua inalazione prolungata sotto forma di polvere fine può essere estremamente dannosa per la salute, portando allo sviluppo di gravi malattie. In questa guida vediamo nel dettaglio cos’è il silice e dove si trova e dove viene usato nell’industria. Vediamo quali sono i danni alla salute che provoca e le categorie di lavoratori a rischio di sviluppare una malattia correlate.
L’Osservatorio Nazionale Amianto fornisce assistenza legale ai lavoratori vittima di esposizioni dannose, compresi quelli che abbiano sviluppato una malattia correlata. Compilando il form che torvate al termine di questa pagina potrete richiedere l’assistenza legale gratuita dell’ONA per ottenere il riconoscimento della malattia professionale o causa di servizio, a seconda del settore di impiego.
Dove si trova il Silice e come viene utilizzato?
Il silice si trova in natura in molti tipi di rocce, come granito, arenaria e quarzo, ed è presente nei suoli, nelle sabbie e nei materiali da costruzione. È costituito da biossido di silicio (SiO₂) ed è presente in diverse forme, sia cristalline che amorfe. Esistono due principali forme di silice:
- silice cristallina, che include il quarzo, la cristobalite e la tridimite, ed è quella più pericolosa per la salute quando inalata.
- Silice amorfa, che si trova in materiali come il vetro e la diatomite, e generalmente è considerata meno pericolosa.
Grazie alle sue proprietà fisiche e chimiche, il silice è largamente impiegato in numerose industrie. Viene utilizzato per la produzione di vetro, cemento, ceramiche, mattoni refrattari e asfalto. È un componente chiave nella fabbricazione di dispositivi elettronici e pannelli solari, ed è usato anche nella lavorazione di abrasivi, nella produzione di detergenti e persino in alcuni cosmetici e alimenti, dove funge da agente anti-agglomerante.
Il Silice è cancerogeno per l’uomo?
L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha classificato la silice cristallina respirabile come cancerogena per l’uomo (Gruppo 1). Numerosi studi scientifici hanno dimostrato che l’esposizione prolungata a polveri di silice può aumentare il rischio di sviluppare tumori polmonari. Tuttavia, il rischio principale legato all’inalazione di polvere di silice è lo sviluppo di malattie polmonari croniche debilitanti, che possono compromettere gravemente la funzione respiratoria.
Vie di Esposizione e Danni alla Salute: quali sono?
L’esposizione al silice avviene prevalentemente per inalazione, quando particelle di polvere contenenti silice vengono disperse nell’aria durante lavorazioni industriali. Le particelle più fini possono depositarsi nei polmoni e causare danni irreversibili nel tempo.
A breve termine, l’esposizione può causare irritazione agli occhi, al naso e alla gola, tosse e difficoltà respiratorie. Tuttavia, il vero pericolo deriva dall’esposizione prolungata, che può portare a gravi malattie polmonari e sistemiche.
Malattie Professionali Correlate all’esposizione al Silice
L’inalazione di polveri di silice è associata a diverse patologie gravi, tra cui:
- silicosi: è la malattia più comune legata al silice. Si tratta di una patologia polmonare cronica causata dall’accumulo di particelle di silice nei polmoni, che porta a infiammazione, fibrosi e perdita progressiva della capacità respiratoria. Nei casi avanzati, può risultare fatale.
- Cancro ai polmoni: la silice cristallina è stata identificata come un agente cancerogeno, e l’esposizione prolungata aumenta il rischio di sviluppare tumori polmonari, specialmente tra i fumatori.
- Broncopneumopatie croniche ostruttive (BPCO): l’inalazione prolungata di silice può contribuire allo sviluppo di condizioni come la bronchite cronica e l’enfisema.
- Tubercolosi: i lavoratori esposti alla polvere di silice hanno un rischio maggiore di sviluppare tubercolosi, poiché la malattia trova terreno fertile in polmoni già compromessi dalla silicosi.
- Malattie autoimmuni: alcuni studi suggeriscono che l’esposizione alla silice possa essere un fattore scatenante per malattie autoimmuni come l’artrite reumatoide e la sclerodermia.
Categorie di lavoratori a rischio: quali sono?
I lavoratori maggiormente esposti al rischio di inalare polveri di silice sono coloro che operano in settori industriali dove si eseguono attività di taglio, perforazione, frantumazione e manipolazione di materiali contenenti silice. Tra le categorie più a rischio troviamo:
- Operai dell’edilizia, in particolare muratori, carpentieri e addetti alla demolizione, che lavorano con cemento, mattoni e piastrelle.
- Minatori e cavatori, esposti alla polvere di silice durante l’estrazione e la lavorazione di minerali.
- Addetti alla lavorazione del vetro e della ceramica, che manipolano materiali ad alto contenuto di silice.
- Lavoratori delle fonderie, esposti a polveri contenenti silice durante la fusione e la lavorazione di metalli.
- Operatori del settore petrolifero e gas, dove la sabbia silicea viene utilizzata nei processi di fratturazione idraulica (fracking).
- Operai delle industrie di abrasivi e materiali refrattari, che utilizzano sabbie e polveri di silice per la produzione di materiali resistenti alle alte temperature.
Prevenzione e misure di Sicurezza che il datore di lavoro deve adottare
Per ridurre i rischi legati all’esposizione al silice, le aziende devono adottare rigorose misure di sicurezza nei luoghi di lavoro. La prima strategia è la riduzione della produzione di polveri attraverso metodi di lavorazione che limitino la dispersione della silice nell’aria. L’utilizzo di sistemi di ventilazione adeguati e di aspiratori industriali aiuta a mantenere bassi i livelli di polvere nell’ambiente.
L’impiego di dispositivi di protezione individuale (DPI) è essenziale per proteggere i lavoratori esposti. Maschere con filtri antipolvere specifici, occhiali protettivi e tute resistenti alla polvere riducono l’assorbimento della sostanza. È inoltre fondamentale sottoporre i lavoratori a controlli medici periodici, per individuare precocemente eventuali segni di malattie respiratorie.
Infine, un’adeguata formazione dei lavoratori sui pericoli della silice e sulle corrette procedure di sicurezza è essenziale per ridurre il rischio di esposizione. L’applicazione di queste misure può fare la differenza tra un ambiente di lavoro sicuro e la comparsa di patologie gravi nel tempo.
Assistenza legale gratuita rischio esposizione al silice
Gli esposti alla silice hanno diritto ad una serie di benefici di natura preventiva (prepensionamento e rivalutazione dei contributi) e risarcitoria (risarcimento dei danni, rendita INAIL o indennizzo e per gli appartenenti alle Forze dell’Ordine e Comparto Sicurezza, lo status di Vittime del dovere e la causa di servizio).
Per richiedere l’assistenza medica e legale gratuita dell’ONA in caso di esposizione all’amianto o ad altri cancerogeni come il silice basta chiamare il numero verde 800 034 294 o compilare il form.