In questa guida scopriamo cos’è la malattia professionale, come e in quali casi viene riconosciuta e quali sono le prestazioni economiche, sociali e sanitarie a cui dà diritto. Scopriamo anche qual è l’iter amministrativo per la richiesta di riconoscimento malattia professionale per i dipendenti privati e pubblici assicurati con l’INAIL. Vediamo anche cosa fare nel caso in cui il riconoscimento da parte dell’INAIL non avvenga. Per i dipendenti del settore pubblico non privatizzato si parla invece di causa di servizio.
L’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto assiste tutti i lavoratori che hanno contratto una malattia professionale. Offre tutela legale gratuita per avviare il processo di riconoscimento di malattia professionale o causa di servizio e per ottenere tutti i benefici e indennizzi previsti dalla legge.
Malattia professionale: che cosa si intende?
La malattia professionale indica una malattia che insorge a causa dell’attività lavorativa. A differenza dell’infortunio sul lavoro, che si verifica a seguito di un evento traumatico o di una causa violenta durante l’occupazione e comporta l’incapacità di lavorare per oltre tre giorni si sviluppa nel corso dell’esercizio dell’occupazione a causa delle attività lavorative svolte per un periodo prolungato nel tempo. Non ha dunque origine da eventi traumatici o violenti, ma è provocata o influenzata dall’esposizione a rischi specifici presenti esclusivamente nell’ambiente di lavoro. Questi fattori agiscono in modo lento e continuo nel tempo, causando danni biologici.
Chi contrae una malattia professionale ha diritto a vari benefici, tra cui il risarcimento per il danno biologico o l’invalidità.
Malattia professionale e assicurazione INAIL
L’INAIL (Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro) fornisce un’assicurazione per gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali. L’assicurazione offre un indennizzo per la malattia professionale, dove l’importo non può superare il danno subito dal lavoratore.
A differenza delle assicurazioni private, l’assicurazione per le malattie professionali offre prestazioni automatiche, anche nel caso in cui il datore di lavoro non abbia pagato regolarmente il premio assicurativo. Tuttavia, per i lavoratori autonomi, il diritto alle prestazioni economiche è sospeso fino al pagamento del premio dovuto.
Inoltre, l’assicurazione esime il datore di lavoro dalla responsabilità civile per i danni subiti dai propri dipendenti, a meno che il datore di lavoro non abbia commesso reati violando le norme di prevenzione o le misure cautelari. La rendita INAIL non copre determinati tipi di danni, come quelli morali o esistenziali, e per essi l’esonero dalla responsabilità civile non si applica (Cass., Sez. Lav. n. 477/2015).
Le prestazioni economiche dell’INAIL, tranne l’indennità temporanea e l’integrazione della rendita diretta, non sono soggette a tassazione e non possono essere pignorate o cedute.
Quando si ha una malattia professionale?
Nei luoghi di lavoro ci sono diversi rischi professionali. Sono legati al tipo di lavorazione e all’organizzazione del lavoro. Poi ci sono anche dei rischi di natura ambientale. In Italia, vige il sistema assicurativo INAIL, che prevede l’indennizzo in favore del lavoratore.
Il riconoscimento della malattia professionale presuppone la prova dell’origine occupazionale del danno. Prima di tutto, biologico e, poi, di tutti gli altri pregiudizi che compongono il danno non patrimoniale.
Malattie tabellate e non tabellate: come funzionano?
Coloro che contraggono una malattia tabellata affrontano un percorso burocratico più semplice, poiché è sufficiente dimostrare la presenza della malattia e della lavorazione o sostanza che l’ha causata sul luogo di lavoro, come indicato nella tabella, per ottenere il riconoscimento.
Nel caso di malattie professionali non tabellate, invece, il lavoratore deve documentare le mansioni svolte e l’esposizione al rischio, compresa la durata e l’intensità dell’esposizione stessa. A questo scopo, è fondamentale fornire dati epidemiologici e letteratura scientifica di riferimento per ottenere il riconoscimento in sede amministrativa.
Come ottenere il riconoscimento di malattia professionale?
Sia per le malattie tabellate che per quelle non tabellate, è necessaria una documentazione sanitaria dettagliata per dimostrare l’esistenza della malattia professionale. Il lavoratore deve ottenere una certificazione medica specifica che attesti la presunta origine professionale della malattia. Il procedimento da seguire è il seguente:
- Rivolgersi al medico curante, a un medico del lavoro o all’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA) per verificare l’esposizione ad amianto o ad altre sostanze che potrebbero aver causato la malattia.
- Una volta verificati i presupposti, il medico rilascerà al lavoratore la prima certificazione di malattia professionale, che dovrà essere inoltrata all’INAIL telematicamente.
Come ottenere gli indennizzi INAIL?
A partire da quel momento, il lavoratore ha 15 giorni di tempo per informare il datore di lavoro e consegnargli il certificato di malattia professionale. Entro 5 giorni successivi, il datore di lavoro ha l’obbligo di inoltrare il certificato all’INAIL. Se il datore di lavoro non lo facesse, sarà compito del lavoratore occuparsene. Nel caso in cui il lavoratore sia pensionato, dovrà inviare la documentazione all’INAIL da solo.
Per ottenere l’indennizzo INAIL in base al grado di invalidità della malattia professionale, il lavoratore sarà sottoposto a visita medica. Se la domanda di indennizzo viene respinta, è possibile fare ricorso secondo l’art. 104 DPR 1124/65. In questo caso, verrà fissata una visita collegiale alla quale il lavoratore può farsi accompagnare da un medico.
Qual è il quadro normativo di riferimento?
A partire dall’anno 2008, con il provvedimento ministeriale del 9 aprile 2008 che conteneva le nuove tabelle delle affezioni lavorative nell’ambito dell’industria e dell’agricoltura, il quadro giuridico che regola i benefici forniti dall’INAIL in caso di patologia professionale ha subito un costante sviluppo.
L’accordo ratificato il 2 febbraio 2012 ha stabilito le modalità di erogazione dei servizi di assistenza sanitaria da parte dell’INAIL, con l’obiettivo di integrare appieno la tutela fornita dal servizio sanitario nazionale e da quello dell’INAIL, al fine di garantire una sinergia ottimale tra le due istituzioni.
L’entrata in vigore dell’articolo 1, comma 166, della legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilità 2015) ha attribuito all’INAIL le competenze in materia di reinserimento e integrazione lavorativa delle persone con disabilità derivante dall’attività lavorativa, da realizzarsi attraverso progetti personalizzati finalizzati alla conservazione del posto di lavoro o alla ricerca di una nuova occupazione.
Prestazioni economiche dell’INAIL: quali sono?
Quali sono le indennità erogate dall’INAIL ai lavoratori infortunati o colpiti da malattia professionale?
- Compensazione INAIL o Pensione INAIL: il danno biologico viene risarcito con una somma unica se il danno è pari o superiore al 6%, mentre viene erogata una rendita mensile se supera il 15%. Qui potete trovare maggiori dettagli sulle prestazioni dell’INAIL.
- Rendita per i superstiti: in caso di decesso della vittima di malattia professionale, l’INAIL eroga una rendita ai familiari superstiti in percentuale. La somma delle quote di rendita assegnate ai superstiti non può superare il 100% della retribuzione. Per superstiti si intendono il coniuge (o partner civile), i figli legittimi, naturali, riconosciuti o adottivi (fino al 18° anno di età senza ulteriori requisiti; fino al 21° anno di età se frequentano scuola media superiore o professionale, a carico del beneficiario e senza lavoro retribuito; fino al 26° anno di età, con frequenza di corso di laurea normale, a carico del beneficiario e senza lavoro retribuito) e, in mancanza, i genitori naturali o adottivi, i fratelli e le sorelle (se a carico o conviventi).
- Assegno funerario per i superstiti: il diritto all’assegno spetta ai familiari superstiti dei lavoratori deceduti a causa di patologia professionale o a chiunque dimostri di averne sostenuto le spese funerarie.
- Assegno per assistenza personale continua: spetta a chi ha un’invalidità permanente non inferiore al 65% o a chi presenta menomazioni elencate nelle tabelle. Hanno diritto a questa prestazione il coniuge e i figli, a condizione che non ricevano rendite, prestazioni previdenziali o altri redditi (eccetto il reddito della casa di abitazione) di valore pari o superiore all’assegno speciale.
Servizi sanitari e socio-sanitari dell’INAIL
L’INAIL offre anche una serie di servizi sanitari e socio-sanitari che garantiscono il diritto del malato a ricevere cure sanitarie e supporto per il migliore recupero possibile dell’integrità psico-fisica. Elenchiamo di seguito i principali servizi offerti a favore di coloro che hanno contratto una malattia professionale:
- Perizie medico-legali.
- Cure ambulatoriali.
- Visite specialistiche e accertamenti diagnostici clinici e/o strumentali, che possono essere richiesti anche per fini medico-legali oltre che curativi; prescrizioni terapeutiche; vaccinazioni e sieroprofilassi antitetaniche.
- Cure complementari.
- Prestazioni riabilitative non ospedaliere erogate durante il periodo di incapacità temporanea assoluta, finalizzate al miglior recupero possibile dell’integrità psico-fisica e al tempestivo reinserimento nella vita sociale e lavorativa; altre prestazioni mirate al massimo recupero delle funzioni compromesse e alla valorizzazione delle capacità residue dei lavoratori infortunati o affetti da patologie tecniche, nonché al reintegro nella vita familiare, sociale e lavorativa (protesi, ortesi e ausili).
- Interventi di supporto per il reinserimento nella vita sociale e lavorativa.
Patologie professionali correlate all’amianto: quali sono?
Come accennato in precedenza, l’INAIL ha predisposto un elenco di malattie, attività lavorative e agenti di esposizione che causano patologie tecniche. L’amianto è uno di questi agenti, la cui esposizione provoca malattie asbesto-correlate comprovatamente di origine lavorativa.
Tra le malattie elencate nella lista I, per le quali vale la presunzione legale di origine lavorativa, troviamo:
- Asbestosi;
- Placche pleuriche e ispessimenti pleurici;
- Tumore del polmone;
- Cancro della laringe;
- Cancro delle ovaie;
- Mesoteliomi.
Nella lista II (origine lavorativa limitata) troviamo il tumore della faringe, il tumore del colon-retto e dello stomaco. Nella lista III (possibile origine lavorativa) è presente esclusivamente il tumore dell’esofago.
Pertanto, per le malattie incluse nella lista I, si presuppone un’origine professionale, mentre per le malattie delle altre liste, la prova deve essere fornita dalla vittima stessa.
Le monografie dello IARC sono fondamentali in quanto il dato epidemiologico si accompagna alla letteratura scientifica di riferimento. Qui trovate i Quaderni del Ministero della Salute “Stato dell’arte e prospettive in materiali di contrasto alle patologie asbesto-correlate”, n. 15, maggio-giugno 2012 e qui i risultati della commissione d’inchiesta sui rischi di amianto e altri cancerogeni.
L’app “amianto” dell’ONA è uno strumento utile per segnalare la presenza di amianto e per identificare i siti contaminati. Inoltre, è un’utile risorsa per la prevenzione primaria e per garantire la tutela dei diritti degli individui esposti. L’app consente, infatti, di fornire prove di esposizione realizzando la prevenzione terziaria.
Leggi anche: Il libro bianco delle morti di amianto in Italia
Causa di servizio per i dipendenti del settore pubblico
I dipendenti del settore privato sono coperti dall’INAIL (Istituto Nazionale Assicuratore Infortuni sul Lavoro). Con la riforma della legge n. 214/2011, salvo alcune eccezioni, è stata estesa la copertura dell’INAIL a tutti i lavoratori, compresi quelli impiegati nel settore pubblico, con alcune eccezioni.
Sono esclusi dall’assicurazione INAIL i membri delle Forze Armate e dei corpi ad ordinamento militare, i lavoratori della Polizia, compresa quella penitenziaria, e i Vigili del Fuoco.
I dipendenti del settore pubblico che non sono coperti dall’INAIL devono presentare direttamente una richiesta al fondo assicurativo. In questo caso, l’onere della prova non ricade sull’amministrazione. Non si applica il criterio di presunzione legale di origine, nemmeno per le malattie incluse nella Lista I dell’INAIL.
Per questi lavoratori, la patologia professionale è considerata causa di servizio, e segue un procedimento amministrativo specifico.
L’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto e il suo presidente Avv. Ezio Bonanni si battono per abolire le discriminazioni subite dai dipendenti del settore pubblico non privatizzato e per applicare anche alla causa di servizio le presunzioni delle tabelle INAIL.
Assistenza legale per il riconoscimento di malattia professionale
L’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto e il suo presidente, l’Avv. Ezio Bonanni, offrono assistenza legale gratuita per ottenere il riconoscimento di patologia professionale e quindi della rendita INAIL o della causa di servizio, nonché di tutte le prestazioni socio-economiche previste dalla legge.
Per ottenere assistenza legale gratuita, è sufficiente chiamare (o inviare un messaggio su WhatsApp) al numero verde 800 034 294. L’ONA offre anche assistenza legale gratuita ai superstiti delle vittime di patologie professionali causate dall’amianto e da altri agenti cancerogeni, ai quali spetta la rendita di reversibilità e altre prestazioni previste dalla legge.