Come viene definito l’inquinamento del suolo? In cosa consiste? Da cosa dipende e quali le conseguenze e i rimedi? L’inquinamento del suolo causa infatti gravi danni all’ambiente e alla salute delle specie viventi coinvolte, tra cui l’uomo.

L’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto si occupa di lotta all’amianto e di prevenzione delle esposizioni a tutti i cancerogeni. Il problema dell’amianto è spesso connesso all’inquinamento del suolo in seguito all’interramento illegale dei minerali di amianto. La gestione errata dei rifiuti e il business condotto dalle cosiddette ecomafie causa gravi problemi di inquinamento del suolo, spesso connessi a veri e propri disastri ambientali.

Definizione inquinamento del suolo: che cos’è?

L’inquinamento del suolo consiste nella presenza di agenti chimici e tossici che alterano il suolo, con dirette conseguenze sulla catena alimentare, la salute e il benessere, sulla salute dell’acqua e dell’essere umano e della natura.

Gli agenti chimici che inquinano il terreno possono derivare da processi naturali o sintetici. Purché abbiano effetti negativi sul suolo e sugli organismi viventi è possibile parlare di contaminazione del terreno.

L’inquinamento del terreno si ha anche in ogni situazione di alterazione fisica del suolo. Pensiamo per esempio alle alterazioni che favoriscono smottamenti ed erosione e, in generale, la diminuzione di suolo fertile.

Perché preservare il suolo è importante?

Il suolo è lo strato superiore della crosta terrestre ricco di minerali. Lo strato più superficiale del suolo è chiamato hummus ed è particolarmente ricco di nutrienti. Si crea a partire da materiale organico decomposto dai cosiddetti organismi decompositori: coccinelle, lombrichi, larve, muffe e batteri. Un suolo sano fa parte di un ciclo vitale in cui piante, la necromassa e vari organismi sono coinvolti nella creazione di terreno.

Senza suolo fertile, è impossibile garantire la vita e il benessere delle popolazioni umane. Studi recenti stimano che ogni anno vengono perse circa 24 miliardi di tonnellate di suolo fertile.

Un terreno contaminato ha ripercussioni dirette sul cibo che consumiamo, sull’acqua che beviamo e sull’aria che respiriamo. L’inquinamento del suolo, infatti, può essere trasportato dai ruscelli e dai fiumi fino alle falde acquifere, diffondendosi ulteriormente tramite le piogge e causando inquinamento idrico.

La riduzione di suolo fertile compromette interi ecosistemi e favorisce fenomeni di desertificazione , che è difficile disinnescare.

Cause principali dell’inquinamento del suolo

La contaminazione del suolo è in gran parte riconducibile all’attività umana. Rifiuti solidi, liquidi e gassosi derivanti dalle attività antropiche rappresentano infatti le principali fonti di contaminazione. In aggiunta ai rifiuti domestici, esistono quelli industriali, spesso tossici e pericolosi, come idrocarburi, diossine, metalli pesanti e solventi organici. Questo tipo di inquinamento è strettamente collegato agli ecoreati, frequentemente commessi dalle cosiddette ecomafie.

L’agricoltura, in particolare quella intensiva, contribuisce significativamente all’inquinamento del terreno. I pesticidi utilizzati per proteggere le colture contaminano non solo il suolo, ma anche le acque superficiali e marine.

Anche le industrie nucleari rappresentano una fonte di inquinamento del suolo. L’estrazione dell’uranio, il riprocessamento e lo stoccaggio delle scorie radioattive generano contaminazione radioattiva, a cui si aggiungono gli incidenti di impianti nucleari, come quelli di Cernobyl, Fukushima e Three Mile Island.

Infine, le scorie radioattive inutilizzabili, interrate in zone geologicamente sicure o sepolte in fosse oceaniche profonde, costituiscono un’ulteriore causa di inquinamento del suolo.

Effetti dell’inquinamento del suolo

L’inquinamento del suolo può avere effetti devastanti sugli ecosistemi. La modificazione del metabolismo di microrganismi e artropodi presenti nel terreno può portare all’eliminazione di parte della catena alimentare primaria, con ripercussioni su tutto l’ecosistema.

Gli agenti inquinanti incidono anche sul metabolismo delle piante, causando spesso una riduzione delle rese agricole. Questa diminuzione contribuisce a intensificare l’erosione del suolo e la conseguente perdita di terreno fertile.

Altri effetti, come quelli di bioaccumulo, stravolgono gli ecosistemi mettendo a repentaglio la vita di flora e fauna. Alcuni fitosanitari e pesticidi infatti lavorano per accumulo con conseguenze spesso disastrose per una o più specie. Negli anni 70 e 80 abbiamo rischiato di portare all’estinzione il falco pellegrino, rapace diurno residente in Italia. L’accumulo di DDT nei gusci d’uovo infatti li rendeva così deboli da causarne la rottura e la conseguente morte dei pulli.

Oggi la specie non è considerata a rischio di estinzione, grazie alla messa al bando del DDT.

Inquinamento del suolo ed effetti sulla salute

effetti metalli pesanti

L’ingestione di sostanze tossiche attraverso la catena alimentare — come animali pascolati su terreni contaminati o ortaggi coltivati su suoli inquinati — così come l’inalazione di vapori nocivi o l’assunzione di acqua contaminata, comporta rischi tossicologici rilevanti.

L’entità dei danni alla salute umana dipende dalla composizione chimica del contaminante, dalla modalità e dalla durata dell’esposizione, dalla quantità assunta e dalle caratteristiche genetiche individuali.

Il piombo, ad esempio, è particolarmente pericoloso per i bambini, con un alto rischio di compromissione del sistema nervoso e cerebrale, mentre negli adulti il danno si manifesta prevalentemente a livello renale. Anche mercurio e ciclodiene sono noti per indurre una maggiore incidenza di danno renale, talvolta irreversibile. Le diossine sono noti cancerogeni nonché composti molto tossici che tendono anche a concentrarsi lungo l’avanzare della catena alimentare. L’esposizione prolungata a livelli significativi di benzene è notoriamente correlata a un aumento del rischio di leucemia. I policlorobifenili e i ciclodieni, invece, sono associati a tossicità epatica.

Molti solventi clorurati possono provocare danni al fegato e ai reni, oltre a depressione del sistema nervoso centrale. Altri effetti sulla salute includono mal di testa, nausea, affaticamento, irritazione oculare e rash cutanei, dovuti sia alle sostanze già citate sia ad altri composti chimici presenti nell’ambiente.

Distribuzione globale dell’inquinamento del suolo

Nel continente europeo si stimano circa 2,8 milioni di siti industriali potenzialmente contaminati. La superficie agricola copre il 25% del territorio europeo, e circa l’80% di essa presenta residui chimici. Un capitolo a parte riguarda l’inquinamento derivante dalle ecomafie e dallo smaltimento illegale di rifiuti speciali pericolosi, che minaccia falde acquifere e raccolti.

In America Latina e in Asia alcuni Paesi utilizzano pesticidi in quantità elevate, e solo il 30-40% delle acque reflue viene trattato. Spesso mancano normative efficaci per contrastare l’inquinamento del suolo e delle acque.

In generale, in Europa occidentale e Nord America la responsabilità principale ricade sull’industria; in America meridionale, Europa orientale e Asia sull’agricoltura; mentre l’estrazione mineraria è il fattore più rilevante nell’Africa subsahariana. I paesi dell’area nordafricana e del vicino oriente sono travolti dall’inquinamento urbano.

Disastri ambientali e inquinamento del suolo in Italia

Il disastro ambientale rappresenta un fenomeno con gravi ripercussioni sull’ambiente e sulla salute degli esseri viventi, uomo incluso. In Italia si sono verificati numerosi eventi che hanno determinato pesanti contaminazioni di suolo e falde acquifere.

Dal 1994, in Campania, si è manifestata la crisi dei rifiuti nella cosiddetta Terra dei Fuochi, con conseguenti morti per tumori e altre patologie. La causa principale è stata lo sversamento di rifiuti industriali tossici e la loro combustione incontrollata, spesso collegata ad attività criminali come quelle della camorra.

Un altro esempio significativo risale al 2007 nel bacino idrografico della Val Pescara, dove venne scoperta un’attività decennale di occultamento di rifiuti, trasformando l’area nella più grande discarica abusiva di rifiuti tossici d’Italia.

Rimedi, soluzioni e normativa vigente

Il rimedio principale all’inquinamento del suolo consiste nell’attuazione di corrette politiche di gestione dei rifiuti, nonché nell’emanazione e rispetto di specifiche normative volte alla sostenibilità ambientale e alla tutela dell’ambiente naturale. Il riciclaggio, il recupero e il riutilizzo di materiali come carta, vetro, plastica e metalli rappresentano strumenti fondamentali per prevenire e ridurre alla fonte il rischio di inquinamento.

L’inquinamento del suolo può essere contrastato attraverso il rimboschimento dei territori e procedure di bonifica. Il terreno contaminato può essere escavato e isolato in aree sicure, evitando così rischi per persone ed ecosistemi sensibili. Successivamente, è necessario ripristinare la fertilità del suolo favorendo la crescita di specie vegetali capaci di rigenerare humus e materia organica.

Particolarmente promettenti sono i cosiddetti biorimedi, che utilizzano la digestione microbica di sostanze organiche per depurare il suolo. Gli studi agronomici ed ecologici consentono di individuare le tecniche più appropriate per ogni coltivazione. Oggi, ad esempio, si consiglia di non falciare completamente sotto frutteti e oliveti, preservando la biodiversità e favorendo un equilibrio naturale che aiuta a prevenire infestazioni.

L’impegno di ONA contro inquinamento

L’ampiezza e la gravità dell’inquinamento impongono interventi di governo rapidi ed efficaci. L’ONA, insieme all’avvocato Ezio Bonanni, continua a lottare contro questi fenomeni, contrastando il degrado da amianto e proteggendo dalla esposizione a sostanze cancerogene.

L’Osservatorio Nazionale Amianto si occupa da anni della promozione della bonifica dei siti contaminati nel nostro Paese. Pilastri dell’azione dell’associazione e dell’Avvocato Bonanni, oltre alla prevenzione primaria, sono anche l’assistenza legale e l’assistenza medica gratuite. Richiedi una consulenza chiamando il numero verde 800.034.294 o compilando il form.

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