L’anidride solforosa (SO₂) è un gas incolore dall’odore pungente, prodotto dalla combustione di materiali contenenti zolfo. È uno dei principali inquinanti atmosferici ed è noto per i suoi effetti negativi sull’ambiente e sulla salute umana. Sebbene venga utilizzata in diversi settori industriali e alimentari, la sua esposizione prolungata può comportare rischi significativi, in particolare per alcune categorie di lavoratori.
In questa guida vediamo nel dettaglio cos’è, dove si trova e in quali alimenti viene utilizzata. Vediamo quali sono le categorie di lavoratori a rischio e quali sono le malattie professionali correlate. In fondo alla pagina trovate il form da compilare per ottenere una consulenza legale gratuita in caso di esposizione e malattia. L’Osservatorio Nazionale Amianto difende tutti i lavoratori vittima di esposizioni dannose e li assiste nell’ottenimento di indennizzi e risarcimenti.
Sebbene non sia ufficialmente riconosciuta come cancerogena, la sua esposizione prolungata è associata a malattie respiratorie croniche e cardiovascolari. Proteggere i lavoratori esposti e ridurre le emissioni di SO₂ nell’ambiente è fondamentale per prevenire danni alla salute e all’ecosistema.
Dove si Trova l’Anidride Solforosa e Come Viene Utilizzata?
L’anidride solforosa si genera principalmente dalla combustione di carbone, petrolio e gas naturale nelle centrali elettriche, nei processi industriali e nei motori a combustione interna. È un sottoprodotto di molte attività industriali, come la lavorazione dei metalli, la raffinazione del petrolio e la produzione di acido solforico.
Uno degli usi più comuni dell’anidride solforosa è nell’industria alimentare, dove viene impiegata come conservante con la sigla E220. È utilizzata per prevenire la crescita di batteri e muffe in alimenti come frutta secca, vino, succhi di frutta e alcuni prodotti da forno. Serve anche a mantenere il colore degli alimenti, evitando l’ossidazione che porta all’annerimento di frutta e verdura conservate.
Nell’industria del vino, l’anidride solforosa viene aggiunta durante il processo di fermentazione per preservare il vino e prevenire alterazioni dovute a microorganismi indesiderati. Anche nel settore farmaceutico, trova impiego come antimicrobico e conservante in alcuni farmaci e soluzioni per inalazioni.
Che tipo di inquinante è l’Anidride Solforosa?
L’anidride solforosa è classificata come un inquinante atmosferico primario, ossia una sostanza emessa direttamente nell’aria da fonti naturali o antropiche. È uno dei principali responsabili delle piogge acide, che si formano quando il gas reagisce con il vapore acqueo nell’atmosfera, trasformandosi in acido solforico. Questo fenomeno ha effetti devastanti sugli ecosistemi, poiché acidifica i suoli e le acque, danneggiando le foreste e la fauna acquatica.
L’inquinamento da SO₂ contribuisce anche alla formazione di particolato fine (PM2.5), che rappresenta un grave pericolo per la salute umana, poiché può penetrare in profondità nei polmoni e nel sistema cardiovascolare.
L’Anidride Solforosa è contenuta negli alimenti?
Sì, l’anidride solforosa è contenuta in diversi alimenti e bevande, in particolare in quelli conservati e fermentati. I prodotti più comuni che possono contenerla sono:
- Frutta secca (albicocche, fichi, uvetta), in cui viene utilizzata per mantenere il colore e prevenire il deterioramento.
- Vino e birra, dove viene aggiunta per stabilizzare la fermentazione e impedire la proliferazione di batteri indesiderati.
- Succhi di frutta e bibite gassate, dove agisce come conservante.
- Aceto e sottaceti, per prevenire la crescita di microrganismi.
- Marmellate, conserve e prodotti da forno, per aumentarne la durata di conservazione.
Sebbene sia considerata sicura in piccole quantità, l’anidride solforosa può provocare reazioni avverse in persone sensibili, soprattutto negli asmatici o in chi soffre di allergie ai solfiti.
Danni alla Salute e Rischio Cancerogeno
L’anidride solforosa è particolarmente irritante per le vie respiratorie e può avere effetti negativi sulla salute a diversi livelli.
A breve termine, l’inalazione di SO₂ può causare irritazione agli occhi, alla gola e al naso, provocando tosse, difficoltà respiratorie e senso di oppressione toracica. Gli effetti sono più evidenti nelle persone con malattie respiratorie preesistenti, come asma e bronchite cronica.
L’esposizione cronica a concentrazioni elevate di anidride solforosa può portare a danni più gravi. La sostanza è stata associata a un aumento del rischio di malattie polmonari ostruttive croniche (BPCO) e a effetti negativi sul sistema cardiovascolare, con un incremento della probabilità di infarti e ictus.
Attualmente, l’anidride solforosa non è classificata come cancerogena dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC), ma gli studi suggeriscono che un’esposizione prolungata a inquinanti atmosferici contenenti SO₂ possa contribuire all’insorgenza di tumori polmonari e altre malattie degenerative.
Categorie di Lavoratori a Rischio di esposizione
I lavoratori più esposti all’anidride solforosa sono quelli impiegati in settori industriali in cui la sostanza viene utilizzata o rilasciata come sottoprodotto. Tra le categorie più a rischio troviamo:
- Operai delle centrali termoelettriche e raffinerie di petrolio, dove la combustione di combustibili fossili genera elevate emissioni di SO₂.
- Lavoratori dell’industria metallurgica, in particolare nella fusione e lavorazione dei metalli, dove si producono fumi contenenti anidride solforosa.
- Addetti alla produzione di acido solforico e fertilizzanti chimici, dove la SO₂ è un componente essenziale del processo di lavorazione.
- Enologi e operai dell’industria vinicola, esposti durante la fermentazione e la conservazione del vino.
- Personale impiegato nell’industria alimentare, in particolare nella lavorazione di frutta secca, succhi di frutta e prodotti da forno che contengono anidride solforosa come conservante.
Malattie Professionali Correlate all’Esposizione all’Anidride Solforosa
L’esposizione lavorativa a lungo termine può causare diverse patologie, tra cui:
- Bronchite cronica e asma professionale, causate dall’irritazione continua delle vie respiratorie.
- BPCO (Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva), con una progressiva riduzione della capacità polmonare.
- Danni cardiovascolari, tra cui aumento del rischio di infarti e ipertensione.
- Irritazioni cutanee e oculari, soprattutto nei lavoratori che manipolano direttamente la sostanza.
Prevenzione e Misure di Sicurezza: quali sono?
Per proteggere i lavoratori esposti all’anidride solforosa, le aziende devono adottare misure di sicurezza adeguate. È essenziale garantire una ventilazione adeguata negli ambienti di lavoro per ridurre la concentrazione di SO₂ nell’aria.
L’uso di dispositivi di protezione individuale (DPI) come maschere filtranti e occhiali protettivi è fondamentale per limitare l’esposizione diretta. Inoltre, le aziende devono effettuare monitoraggi regolari della qualità dell’aria e garantire controlli sanitari periodici ai lavoratori a rischio.
Assistenza legale gratuita rischio esposizione
Gli esposti all’anidride solforosa sul luogo di lavoro hanno diritto ad una serie di benefici di natura preventiva (prepensionamento e rivalutazione dei contributi) e risarcitoria (risarcimento dei danni, rendita INAIL o indennizzo, e, per gli appartenenti alle Forze dell’Ordine e Comparto Sicurezza, lo status di Vittime del dovere e la causa di servizio).
Per richiedere l’assistenza medica e legale gratuita dell’ONA in caso di esposizione basta chiamare il numero verde 800 034 294 o compilare il form.