Raggiungere uno sviluppo sostenibile è fondamentale per fare fronte ai cambiamenti climatici e ai sempre più gravi problemi di inquinamento e degrado ambientale che affliggono il nostro pianeta. In questa guida scopriremo tutto in merito allo sviluppo sostenibile e le modalità utili per raggiungere gli obiettivi sull’agenda degli Stati e dell’Europa. Quando si parla di sviluppo sostenibile non si parla solo di un minor impatto sull’ambiente, ma anche della sostenibilità per le comunità, quindi per tutti gli individui.
L’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto si occupa di tutela della salute, per le esposizioni dannose ad amianto e ad altri cancerogeni. Non esiste tutela della salute senza salvaguardia ambientale e per questo l’ONA si batte per la transizione ecologica e per uno sviluppo sostenibile.
Definizione sviluppo sostenibile: che cos’è?
Il concetto di sostenibilità si fonda sulla necessità di lasciare alle generazioni future la stessa quantità di risorse che hanno avuto a disposizione quelle precedenti, garantendogli un adeguato tenore di vita e di possibilità. Lo sviluppo sostenibile risulta, in linea di principio, compatibile con la protezione dell’ambiente e la tutela delle risorse disponibili per le generazioni future.
La sostenibilità incoraggia, infatti, un basso impatto ambientale delle attività umane: uno sviluppo che sia sostenibile per il pianeta, oltre a un utilizzo adeguato delle risorse della Terra in modo da garantirne la persistenza e il ripristino.
Perché è importante uno sviluppo sostenibile?
La prima causa del riscaldamento globale è il rilascio di ingenti quantità di CO2 nell’atmosfera terrestre legato alle attività umane.
La deforestazione peggiora le conseguenze dell’effetto serra, venendo meno la funzione di assorbimento di CO2 da parte degli alberi. Quello del cambiamento climatico è un fenomeno che, quindi, ha conseguenze disastrose. Esse si manifestano nel breve termine con l’accentuarsi di fenomeni atmosferici estremi, come alluvioni e disastri naturali. Mentre a lungo termine, è evidente con l’innalzamento delle temperature, con conseguente scioglimento dei ghiacciai e innalzamento del livello del mare, e ancora cambiamento dei cicli dell’acqua e desertificazione.
Un elemento essenziale e che occorre preservare è proprio la biodiversità. La diversità biologica permette la diminuzione della fragilità degli ecosistemi, ma viene costantemente messa a dura prova dalle attività umane.
L’uso intensivo delle risorse non rinnovabili, oltre a contribuire all’inquinamento atmosferico e a un notevole rilascio di CO2 nell’ambiente, comporta anche una preoccupante diminuzione delle risorse disponibili. Negli ultimi anni, è emerso chiaramente che il consumo di queste risorse eccede di gran lunga i tempi necessari al pianeta per rigenerarle, considerati i tempi lunghissimi necessari alla formazione dei combustibili fossili. Lo sviluppo sostenibile tiene, appunto, conto di questi fattori.
Inoltre, le grandi disparità economiche tra primo e terzo mondo e tra poveri e ricchi, nonché le disparità tra le risorse a disposizione delle passate generazioni rispetto alla povertà di risorse che rischiano di avere a disposizione le generazioni future, necessitano di un sostanziale cambio di rotta.
Solo attraverso il passaggio ad energie pulite e alternative e ad attività a più basso impatto ambientale è possibile infatti approdare ad uno sviluppo ecosostenibile. Qui trovate la puntata di ONA TV sull’ambiente, dedicata in particolare alla transizione ecologica.
Gli elementi essenziali di uno sviluppo sostenibile
Quali sono gli elementi essenziali per uno sviluppo sostenibile?
- Riciclo e riuso dei rifiuti
Tra tutte le specie animali, l’uomo è l’unico a generare cicli di rifiuti non chiusi. Le altre specie producono scarti che vengono reintegrati nell’ambiente di origine, contribuendo naturalmente al loro riutilizzo.
Limitare lo spreco e la produzione di rifiuti è uno dei principi fondamentali dello sviluppo sostenibile. Per questo motivo, la gestione delle materie prime, dalla loro estrazione alla trasformazione, fino alla produzione dei materiali di scarto, deve essere pianificata con attenzione prima che un prodotto venga immesso sul mercato. Anche i singoli cittadini possono fare la loro parte, seguendo la raccolta differenziata e adottando comportamenti di acquisto consapevole, riducendo così l’impatto ambientale.
- Energie rinnovabili sostenibili
Favorire l’uso di fonti di energia rinnovabile e sviluppare nuovi sistemi per un approvvigionamento energetico green rappresentano pilastri fondamentali dello sviluppo sostenibile. Le risorse fossili del pianeta, infatti, non sono illimitate e richiedono tempi molto lunghi per rigenerarsi. Inoltre, la loro estrazione, lavorazione e utilizzo contribuisce significativamente all’inquinamento ambientale.
- Mobilità sostenibile
La mobilità sostenibile si basa su un piano di mobilità integrata e a basso impatto ambientale. Predilige il trasporto pubblico a quello privato e i mezzi di trasporto alternativi ed eco-friendly. Tra questi ci sono autobus, auto elettriche, biciclette e monopattini. Inoltre, vengono prediletti soltanto gli spostamenti necessari e fondamentali.
- Economia circolare
L’economia circolare è un modello di economia fondato sul riciclo e sulla manutenzione, a svantaggio della produzione. Un’economia circolare dovrebbe, pertanto, progettare prodotti con un ciclo di vita lungo e che non necessitano di elevate quantità di energia per lo smaltimento, oltreché generare una minor quantità di prodotti di scarto non riutilizzabili.
L’agenda 2030 dell’ONU per lo sviluppo
“Trasformare il nostro mondo. L’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile” è il documento adottato dai Capi di Stato durante il Summit sullo Sviluppo Sostenibile del 25-27 settembre 2015. Esso definisce gli impegni per lo sviluppo sostenibile da raggiungere entro il 2030, individuando 17 Obiettivi (SDGs – Sustainable Development Goals) e 169 target.
L’Agenda evidenzia il legame tra il benessere umano, la salute degli ecosistemi e le sfide globali condivise. Gli ambiti trattati spaziano dalla lotta alla fame all’eliminazione delle disuguaglianze, dalla protezione delle risorse naturali alla promozione di modelli di produzione e consumo sostenibili. Il documento include anche la dimensione della sostenibilità sociale e l’obiettivo di sradicare la povertà in tutte le sue forme.
Come funziona l’Agenda 2030 e quali sono i suoi principi?
L’Agenda 2030 ha individuato nel Foro Politico di Alto Livello (High Level Political Forum) il principale organismo globale per monitorare, valutare e guidare l’attuazione degli SDGs. Per supportare questo processo e garantire la comparabilità delle valutazioni, la Commissione Statistica delle Nazioni Unite ha istituito l’Inter-Agency Expert Group on SDGs (IAEG-SDGs), incaricato di definire un insieme di indicatori per il monitoraggio globale dell’Agenda.
Ogni anno, gli Stati possono presentare lo stato di avanzamento dei 17 SDGs nel proprio paese tramite i Rapporti Nazionali Volontari (Voluntary National Reviews).
L’Italia, sottoscrivendo l’Agenda 2030, si è impegnata a tradurre e adattare gli obiettivi nell’ambito della propria programmazione economica, sociale e ambientale.
L’azione dell’ONA per uno sviluppo sostenibile
L’ONA si occupa di sostenere lo sviluppo sostenibile, sia ambientale sia etico, tutelando l’ambiente. Per questo incentiva le azioni di prevenzione primaria e di bonifica dei siti contaminati. Inoltre, per coloro che hanno subito danni a causa dell’esposizione ad amianto e altri agenti cancerogeni, è fornita assistenza medica e legale. È possibile richiedere una consulenza gratuita chiamando il numero verde 800.034.294 o compilando il formulario.




