In Italia ancora il 4,3 % degli edifici scolastici non è stato sottoposto a bonifica dell’amianto. All’interno delle scuole la fibra killer è presente nelle vernici con applicazioni a spruzzo, nei rivestimenti isolanti di tubazioni e caldaie e nei pavimenti in vinil-amianto. Alla lista sono da aggiungere resti di tettoie e manufatti vari, che spesso vengono lasciati con grande incuria anche in spazi frequentati dai ragazzi. La mancata risoluzione del problema e la lentezza con cui si procede evidenzia come la questione continui ad essere minimizzata.
La denuncia dell’Osservatorio Nazionale Amianto
Nella Regione Lazio sono state censite 5371 scuole e nell’8% dei casi si tratta di edifici dove il rischio amianto è ancora presente, secondo quanto rilevato dall’Osservatorio Nazionale Amianto. A Roma sono 111 gli edifici scolastici in cui è stata registrata la presenza del minerale cancerogeno. Il Comune di Roma ha stanziato 10 milioni di euro per procedere alla bonifica delle strutture contaminate, ma attualmente in molti casi si è dimostrato inadempiente. L’Avvocato Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, ha presentato un esposto alla procura della Repubblica affinché venisse rimosso l’amianto nella scuola “Carlo Evangelisti” del Quartiere Aurelio. Si tratta di una scuola primaria, frequentata da bambini anche molto piccoli, in cui è stata rilevata la presenza di asbesto nei cortili, in alcune tettoie e in una canna fumaria.
Si muore per amianto anche nelle scuole
Risale al 2017 una delle morti accertate per amianto tra i lavoratori della scuola. L’Insegnante Olga Maria Sofia D’Emilio , che aveva lavorato per alcuni anni all’interno di un edificio scolastico bolognese saturo di amianto, è morta per mesotelioma pleurico. I figli della vittima, dopo la morte della madre, si sono rivolti all’Osservatorio Nazionale Amianto per essere tutelati e per avere giustizia. Il Miur è stato condannato ad un risarcimento di 930.250,00 € nei confronti della famiglia della vittima.
L’amianto continua a mietere vittime
Nel Lazio si continuano a registrare 100 casi di mesotelioma all’anno e 500 casi di malattie asbesto correlate. Nel ventennio 2001-2021 sono stati accertati nella regione 1.625 casi di mesotelioma. A 26 anni di distanza dall’entrata in vigore del divieto dell’utilizzo di amianto, la fibra killer continua a mietere vittime. Sorge spontaneo un interrogativo: si sta sottovalutando drammaticamente la situazione?
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