L’amianto è un potente cancerogeno che causa gravi infiammazioni e cancro. Le monografie dello IARC permettono di approfondire il legame tra le malattie asbesto correlate e i diversi minerali di amianto. In questa guida, scopriamo tutto sullo smaltimento dell’amianto e sulla procedura da seguire per lo smantellamento definitivo dei materiali di asbesto.
L’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto si occupa di lotta all’amianto ormai da decenni. Non solo tutela delle vittime dell’amianto dal punto di vista medico, psicologico e legale, ma anche promozione della bonifica. Non esiste, infatti, una soglia minima che, se superata l’amianto risulti innocuo e il rischio di contrarre una patologia possa azzerarsi. In tal senso, l’ONA raccomanda la rimozione dei minerali di amianto dai siti contaminati, per prevenire ulteriori contaminazioni.
Che cos’è e come funziona la rimozione amianto
La rimozione dell’amianto consiste in una tecnica di bonifica che prevede lo smaltimento dell’amianto in discariche autorizzate. Anche l’ONA raccomanda questo sistema di bonifica, sottolineando la necessità e l’importanza da parte dei cittadini di segnalare i siti contaminati attraverso l’app amianto, creata proprio dalla stessa associazione e accessibile a tutti a titolo gratuito.
L’amianto rappresenta un minerale con proprietà asbestiformi. Infatti, le sue fibre si frammentano longitudinalmente in fibrille sempre più piccole che finiscono per disperdersi nell’ambiente. Se inalate o ingerite, queste polveri e fibre possono dare inizio a processi infiammatori, anche gravi. Successivamente, se viene innescato il processo di formazione di tumori, le stesse potrebbero causare patologie ulteriormente gravi e spesso letali. Tra queste spicca il mesotelioma, tumore dall’esito spesso infausto provocato esclusivamente dall’esposizione ad amianto.
Nelle diverse pubblicazioni dell’OMS, in particolare la recente ‘Asbestos‘ (27 settembre 2024), sono chiaramente evidenziati gli effetti cancerogeni dell’amianto: “All types of asbestos cause lung cancer, mesothelioma, cancer of the larynx and ovary, and asbestosis (fibrosis of the lungs). Exposure to asbestos occurs through inhalation of fibres in air in the working environment, ambient air in the vicinity of point sources such as factories handling asbestos, or indoor air in housing and buildings containing friable (crumbly) asbestos materials”.
La mappatura dell’amianto in Italia
Attualmente, in Italia restano circa 40 milioni di tonnellate di amianto sparsi in oltre un milione di siti e piccole aree contaminati. Tra questi sono da segnalare non solo abitazioni private, ma anche strutture pubbliche, scuole e ospedali. La legge 257/1992, infatti, ha messo al bando l’estrazione, la commercializzazione e la lavorazione dell’asbesto, senza però porre l’accento sulla bonifica. Solo quando l’amianto fosse presente allo stato friabile vi è l’obbligo di rimozione. Per l’amianto compatto, invece, è stato introdotto un protocollo di manutenzione basato su incapsulamento oppure isolamento.
Nella pubblicazione “Libro bianco delle morti di amianto in Italia ed 2024“, l’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’ONA, ha evidenziato i ritardi nelle operazioni di bonifica e i continui rischi di esposizione.
Come si rimuove in sicurezza l’amianto?
La rimozione dell’amianto richiede particolare attenzione, che prevede l’utilizzo di manodopera qualificata e dotata delle protezioni necessarie. Infatti, nel corso delle operazioni di rimozione possono disperdersi le fibre. Ad ogni modo, la procedura potrebbe comportare sempre un rischio per i lavoratori del settore.
L’eliminazione di Eternit o dei materiali contenenti amianto è obbligatoria quando il minerale è allo stato friabile, condizione che favorisce l’aerodispersione, con potenziale inalazione e ingestione per coloro esposti. Se la presenza di asbesto nell’edificio comporta un rischio per la salute, la bonifica non è obbligatoria, ma rimane l’unico modo per prevenire danni anche gravissimi alla salute.
La procedura e le fasi di bonifica dell’amianto
La bonifica in genere inizia con l’incapsulamento dei materiali, volto a impedire la dispersione nell’aria delle fibre di amianto durante le fasi di rimozione e trasporto delle lastre. Questo intervento viene realizzato applicando un incapsulante fissativo in dispersione acquosa ad alta penetrazione su tutta la superficie.
Successivamente, le singole lastre vengono smontate e accatastate in un’area delimitata del cantiere. Durante lo smontaggio è necessario aspirare eventuali polveri potenzialmente pericolose, generate dalla rimozione di viti o rivetti di fissaggio delle lastre, così come quelle presenti sull’eventuale struttura del tetto.
Le lastre rimosse vengono poi inviate a una discarica autorizzata. Al termine dei lavori, si misurano i livelli di asbesto residuo e, solo se questi risultano conformi alle normative, un incaricato della ASL può rilasciare la certificazione di restituzione dell’area.
Consulenza Tecnica per la Bonifica dell’Amianto
Prima di avviare la bonifica o lo smaltimento dell’amianto, è essenziale rivolgersi a un tecnico qualificato, in grado di effettuare una valutazione accurata del sito. Sulla base dei parametri rilevati, l’esperto potrà indicare la tecnica di bonifica più adeguata.
L’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto mette a disposizione un team di professionisti e volontari che forniscono supporto tecnico durante tutte le fasi di rimozione e bonifica dell’amianto.
Bonifica Amianto: Professionisti e Procedure
Per effettuare operazioni di bonifica dell’amianto è fondamentale affidarsi a professionisti regolarmente iscritti all’Albo Gestori Ambientali, Categoria 10A o 10B, secondo quanto stabilito dall’articolo 212 del d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152.
Esclusivamente le aziende autorizzate possono eseguire la bonifica in sicurezza, seguendo il protocollo necessario affinché edifici, abitazioni o capannoni risultino privi di rischi. Il trasporto dei rifiuti speciali verso le discariche avviene attraverso il sistema SISTRI, garantendo la tracciabilità e il rispetto delle normative ambientali.
Le ditte autorizzate elaborano inoltre un Piano di Lavoro (ai sensi dei cc. 2 e 5) che definisce tutte le misure necessarie per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori e proteggere l’ambiente circostante.
Le altre tipologie di tecniche di bonifica
Oltre a rimuovere e smaltire l’amianto, esistono altre tecniche di bonifica previste dalla legge. L’incapsulamento consiste nel trattare l’amianto con prodotti che avvolgono le fibre, fissandole al supporto e creando uno strato protettivo sulla superficie. Questa tecnica non produce rifiuti e non richiede materiali sostitutivi.
Il confinamento, invece, prevede di installare una barriera sigillata che separi l’amianto dalle aree in uso dell’edificio. Se non è combinato con l’incapsulamento, le fibre possono ancora disperdersi all’interno della barriera. Rispetto all’incapsulamento, il confinamento ha il vantaggio di offrire una protezione più resistente agli urti.
Pro e Contro della Rimozione dell’Amianto
Smaltire e rimuovere l’amianto comporta sia benefici sia rischi.
Vantaggi principali:
- Elimina definitivamente il pericolo legato all’esposizione ad asbesto.
- Solleva il proprietario dall’obbligo di manutenzione e controllo richiesti quando il materiale viene solo incapsulato o confinato senza rimozione.
Svantaggi principali:
- Comporta un rischio elevato per gli operatori che smaltiscono l’asbesto dopo lo smontaggio.
- I tempi di lavorazione sono lunghi e i costi di smaltimento elevati.
- Produce una grande quantità di rifiuti speciali da smaltire correttamente.
- Richiede un piano di lavoro specifico da presentare all’ufficio ASL, indicando le misure adottate per tutelare la salute dei lavoratori e proteggere l’ambiente circostante.
Incentivi e Bonus per la Bonifica dell’Amianto
Negli ultimi anni lo Stato ha promosso diversi incentivi e stanziato fondi a sostegno degli interventi di bonifica dell’amianto, come quelli destinati alla rimozione dei materiali contenenti asbesto. Per accedere a questi benefici, è fondamentale che le operazioni siano eseguite da personale qualificato e nel pieno rispetto della normativa vigente.
Il bonus amianto, introdotto nel 2016 con un decreto del Ministero dell’Ambiente, permette a chiunque possieda un reddito d’impresa di ottenere un credito d’imposta pari al 50% per tutte le attività di bonifica e smaltimento dell’amianto sugli edifici presenti in Italia.
Parlamento UE: Sicurezza Amianto
Con 675 voti favorevoli, 2 contrari e 26 astensioni, il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione a tutela dei lavoratori dall’amianto, raccomandando alla Commissione Europea di legiferare per affrontare in maniera più incisiva il problema dell’amianto nei paesi dell’Unione.
Tra le misure principali, il limite di esposizione all’amianto (OEL) passerà dall’attuale 100.000 f/m³ (0,1 f/cm³) a 1.000 f/m³ (0,001 f/cm³), riducendo notevolmente il rischio per i lavoratori.
La risoluzione sottolinea che la rimozione e lo smaltimento sicuri di materiali contenenti amianto costituiscono una priorità, poiché interventi come riparazioni, manutenzioni, incapsulamenti o sigillature posticipano solo la rimozione definitiva.
Viene inoltre chiesto alla Commissione di aggiornare la raccomandazione del 19 settembre 2003 sull’elenco europeo delle malattie professionali, includendo le più recenti conoscenze medico-scientifiche sulle patologie correlate all’amianto. L’obiettivo è anche migliorare la gestione sicura dei rifiuti da costruzione e demolizione contenenti amianto, aggiornando protocolli, orientamenti di verifica e introducendo nuove tecnologie di trattamento.
Assa Group: Esperti in Bonifica Amianto
Nel caso in cui si riscontri amianto, l’ONA consiglia di rivolgersi ad Assa Group, azienda con sede a Roma e leader nel settore del trattamento e smaltimento dell’amianto da oltre 10 anni.
Assa Group offre a privati, condomini, aziende ed enti pubblici un servizio completo che comprende mappatura, valutazione del rischio, controlli e bonifica di amianto compatto e friabile di qualsiasi tipo e dimensione. Tutti gli interventi sono eseguiti nel pieno rispetto della normativa vigente, e viene sempre fornito un preventivo gratuito.
Per avere maggiori informazioni contattare l’ONA al numero verde 800.034.294 o compilare il form.




