Le radiazioni ionizzanti provocano danni alla salute. Per questo, coloro che sono stati esposti a radiazioni ionizzanti e hanno contratto conseguentemente una patologia hanno diritto al risarcimento completo dei danni.

In questa guida scopriamo cosa sono le radiazioni ionizzanti, dove si usano e quali sono i rischi connessi alla salute. Scopriamo anche quali sono le malattie causate da elevata esposizione a radiazioni ionizzanti e come ottenere l’assistenza legale gratuita, oltre al risarcimento previsto dalla legge in caso di esposizione professionale.

L’Osservatorio Nazionale Amianto si occupa di assistenza medica e legale gratuita agli esposti ad agenti cancerogeni e in particolare all’amianto.

Cosa sono le radiazioni ionizzanti?

Le radiazioni sono fonti di energia molto comuni. Anche il calore sprigionato da un forno o la luce sono radiazioni. Si tratta di un elemento naturale e perciò naturalmente presente nel cosiddetto fondo di radiazione terrestre.

Se però l’energia emessa da una stufa è innocua per la salute umana, quella emessa da una radiografia è potenzialmente pericolosa. La differenza sta nella lunghezza e nella frequenza delle onde. Le radiazioni ionizzanti sono onde corte e a maggiore frequenza, che trasportano una più grande quantità di energia rispetto alle altre. Per questa loro caratteristica sono in grado di interagire con la struttura atomica della materia e di rimuovere gli elettroni che orbitano intorno al nucleo. In questo modo, sono in grado di conferire all’atomo una carica elettrica, quindi di ionizzarlo.

Allo stesso modo le radiazioni ionizzanti sono in grado interagire anche con i tessuti degli esseri viventi, creando danni al DNA che possono provocare anche l’insorgenza del cancro. Sono radiazioni ionizzanti anche i raggi X, quelli gamma, le particelle alfa e le particelle beta. Anche una limitata porzione di raggi ultravioletti è ionizzante..

Dove si usano le radiazioni ionizzanti?

Vediamo quali sono le fonti di radiazioni ionizzanti e in quali contesti potremmo venire a contatto con esse.

  • Fonti di radiazioni ionizzanti naturali

Il fondo naturale di radiazione è la quantità di radiazioni a cui siamo naturalmente e costantemente esposti nell’ambiente in cui viviamo. I raggi cosmici e il suolo terrestre (gas radon) ne producono una certa quantità a cui siamo esposti quotidianamente. L’entità dell’esposizione varia a seconda della zona in cui si vive, ma purtroppo non è possibile sapere in anticipo se possa avere in futuro anche effetti sulla salute.

  • Fonti di radiazioni prodotte dall’uomo

Da circa un secolo gli esseri umani sono in grado di sfruttare le proprietà delle radiazioni ionizzanti e di impiegarle in diversi ambiti, dalla produzione di armi all’energia, passando anche per la medicina nucleare e la diagnostica.

Armi nucleari e radiazioni ionizzanti

uranio impoverito

La maggiore fonte di radiazioni disperse nell’ambiente dagli esseri umani è rappresentata dai test sulle armi atomiche, specie quelli realizzati in atmosfera. Fino al 1963 ne sono stati effettuati oltre 500, nonostante vigesse il divieto di effettuare test nucleari in atmosfera, considerando inoltre che alcuni Stati hanno continuato ad effettuarli fino agli anni ’80.

Le bombe al neutrone e al cobalto sprigionano energia rispettivamente sotto forma di radiazione di neutrone e di raggi gamma. Sono usate per uccidere gli esseri viventi e lasciare intatte le strutture.

La bomba atomica (Bomba A) sfrutta il processo di fissione nucleare. L’uranio impoverito viene disperso nell’ambiente attraverso proiettili e corazze. L’uranio impoverito è uranio radioattivo che si trova in natura e che causa danni ai reni, pancreas, stomaco e intestino, ha effetti citotossici, carcinogeni e teratogeni, e provoca circa 400 decessi e più di 4000 casi di malattie per causa di servizio. I proiettili all’uranio impoverito sono stati usati in esercitazioni militari e missioni di pace dai nostri militari. Essi causano problemi legati alla radioattività del materiale oltre che alla tossicità.

Secondo le stime di ONA, sono circa 8.000 i militari italiani che hanno riportato patologie a causa dell’uso dei proiettili all’uranio impoverito. Tra queste, specialmente i linfomi di Hodgkin e non Hodgkin e le leucemie. Inoltre, sono più di 375 i militari deceduti a seguito di patologie da esposizione ai cancerogeni.

La radioattività delle centrali nucleari

Le centrali nucleari disperdono nell’ambiente una radioattività attentamente controllata e monitorata, oltreché in quantità trascurabili. In seguito a malfunzionamenti degli impianti o incidenti, possono essere causate però grandi perdite di radiazioni ionizzanti nell’ambiente. Nel corso della storia, infatti, gli incidetnti sono stati numerosi e hanno causato notevoli disastri ambientali, come è accaduto per esempio a Chernobyl e Fukushima.

L’impiego nella medicina nucleare

Le radiazioni ionizzanti sono impiegate anche in medicina in radiologia diagnostica, nella scintigrafia e per le PET. La radioterapia e i radiofarmaci si usano specialmente per il trattamento del cancro. La dose emessa durante queste procedure è comunque limitata, anche se potrebbe aumentare la probabilità di sviluppare un cancro. Il rischio è considerato basso e in ogni singolo caso i medici valutano il rapporto tra i rischi e i benefici attesi. Le radiazioni ionizzanti vengono usate in campo medico anche per la pulizia degli strumenti che necessitano di sterilizzazione.

Radiazioni nel settore dell’industria

Dei traccianti radioattivi sono utilizzati in applicazioni industriali, biologiche e in chimica delle radiazioni. La radiazione alfa inoltre viene usata in elettrostatica e negli impianti di rilevamento incendi. Queste tecnologie permettono misurazioni incredibilmente precise che non sarebbero possibile con altri sistemi.

Sviluppo del cancro e radiazioni ionizzanti

Le radiazioni ionizzanti sono in grado di indurre lo sviluppo di qualsiasi forma di tumore. La sensibilità alle radiazioni varia da organo a organo. Gonadi, cristallino e midollo osseo sono le parti del corpo umano che hanno una soglia più bassa di sensibilità alle radiazioni. Il midollo osseo e la tiroide, in particolare, sono quelli maggiormente soggetti alla trasformazione. Sono molto sensibili anche le gonadi maschili e il cristallino.

Il rischio di cancro aumenta in base alla dose di radiazioni a cui si è stati esposti. Per la maggior parte dei tumori indotti da radiazioni ionizzanti, le probabilità di ammalarsi sono maggiori se vi si è stati esposti da bambini. Al contrario, l’indice di probabilità diminuisce con l’avanzare dell’età. I tumori solidi, inoltre, necessitano di anni per lo sviluppo, in seguito all’esposizione. I tumori del sangue, invece, sono precoci. Infatti, la probabilità di sviluppare un tumore del sangue da esposizione a radiazioni ionizzanti è più elevata rispetto a quella di sviluppare un tumore solido.

Perché le radiazioni ionizzanti causano il tumore?

Il DNA all’interno delle nostre cellule contiene tutte le istruzioni per il corretto funzionamento dell’organismo. Le radiazioni ionizzanti possono rompere i filamenti di DNA oppure indurre cambiamenti nella sua struttura, modificando così l’informazione in esso contenuta.

Lo IARC inserisce le radiazioni ionizzanti nel gruppo I (Monografie IARC). Tra le vie di esposizioni che possono causare l’insorgenza del tumore non c’è solo l’irradiazione esterna, ma anche quella interna. Quest’ultima avviene per ingestione, inalazione o contaminazione, come nei casi in cui si è in presenza di una ferita aperta.

Effetti delle radiazioni ionizzanti

I possibili effetti delle radiazioni ionizzanti sulla salute sono di due tipi:

  • deterministici;
  • stocastici.

Gli effetti deterministici delle radiazioni ionizzanti sono quelli che si verificano al di sopra di una certa dose di radiazioni. La loro comparsa è certa e avviene sotto forma di eritemi, necrosi cutanea, perdita dei capelli e dei peli, cataratta, sterilità, fino alla morte. Inoltre un’esposizione a dosaggi particolarmente elevati provoca la sindrome acuta da radiazioni, con danni al midollo osseo, alle mucose intestinali e al sistema nervoso centrale.

Gli effetti stocastici delle radiazioni, invece, non si verificano con certezza. Le probabilità che avvengano aumentano al crescere della dose e del numero di volte in cui si è esposti. Si verificano dopo mesi o anni sotto forma di depressione midollare a carico dei leucociti, di globuli rossi e piastrine.

Esposizione radiazioni ionizzanti di natura professionale

Il limite annuo di dose per i lavoratori esposti a radiazioni ionizzanti, stabilito dalla legge, è di 20 mSv. Per le donne in età fertile il limite previsto scende a 13 mSv. Il Sievert è l’unità di misura della dose equivalente e della dose efficace di radiazione assorbita. Misura l’effetto biologico della radiazione assorbita. 1 mSv equivale a una dose di 1 Gy impartita da raggi X o gamma.

La normativa sull’esposizione per motivi professionali prevede che un Esperto Qualificato valuti chi debba essere considerato lavoratore esposto. Valuta inoltre la dose assorbita da ciascun lavoratore grazie all’uso di dosimetri personali. Si considera lavoratore esposto chi corre il rischio di assorbire, per motivi lavorativi, una dose superiore a 1 mSv. Il livello di rischio per un lavoratore esposto a tale dose annuale, di contrarre un cancro mortale, è del 5% per un’esposizione di 1 mSv nel corso della vita lavorativa e per esposizione occupazionale annua di 20 mSv mediata su un periodo di un anno. Se la stima di dose è inferiore a 5 mSv si parla di lavoratore esposto di categoria B. Negli altri casi di lavoratore esposto di categoria A.

Assistenza legale agli esposti a radiazioni ionizzanti

L’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto offre assistenza medica e legale gratuita alle vittime di esposizioni a sostanze nocive o cancerogene. Difende da decenni le vittime di esposizione a radiazioni ionizzanti con lo scopo di permettergli di percepire gli indennizzi previsti dalla legge. Tutti i lavoratori che sono stati a contatto con gas radon, uranio impoverito ed altre radiazioni ionizzanti senza l’utilizzo dei dispositivi di sicurezza previsti dalla legge e alle dose previste, possono richiedere risarcimenti e indennizzi.

I militari e i lavoratori di Forze Armate e Comparto Sicurezza hanno diritto alla causa di servizio e relativo equo indennizzo, allo status di vittima del dovere o equiparazione a vittima del dovere con le relative elargizioni e benefici. Per tutti gli altri dipendenti è possibile richiedere la rendita/indennizzo INAIL e tutte le prestazioni ecnomiche, sociosanitarie e integrative erogate dall’INAIL. Si ha poi il diritto all’integrale risarcimento dei danni. Per richiedere la consulenza gratuita basta chiamare il numero verde 800.034.294 o compilare il form.

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