L’immunoterapia rappresenta una rivoluzionaria frontiera nella lotta contro il cancro e altre malattie. Questa guida approfondita esplorerà le differenze tra l’immunoterapia attiva e passiva, le nuove frontiere dell’immunoterapia, i risultati ottenuti finora, i pro e i contro dei vari trattamenti, i migliori centri per l’immunoterapia in Italia ed Europa e il ruolo dell’immunoterapia nella lotta alle malattie amianto-correlate.
L’immunoterapia sta emergendo infatti come un approccio promettente nella lotta contro le malattie amianto-correlate, come per esempio il mesotelioma. Queste malattie sono spesso difficili da trattare e presentano prognosi sfavorevoli. L’immunoterapia potrebbe offrire nuove opzioni di trattamento per questi pazienti, poiché stimola il sistema immunitario a riconoscere e distruggere le cellule malate.
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Introduzione all’Immunoterapia: cos’è?
L’immunoterapia è una strategia medica che sfrutta il sistema immunitario del paziente per combattere le malattie. L’idea di base è stimolare il sistema immunitario o potenziarlo in modo da riconoscere e attaccare le cellule malate o gli agenti patogeni.
Questo nuovo approccio terapeutico è oggi ampiamente utilizzato in diversi tipi di tumori e si è rivelato un prezioso alleato dei tradizionali protocolli di cura, tra cui la chemioterapia, la radioterapia e chirurgia. Mentre l’immunoterapia ha dimostrato un notevole successo nelle fasi sperimentali, è spesso combinata con altre terapie per aumentare le probabilità di successo e guarigione nei pazienti oncologici.
Come funziona l’immunoterapia nella cura del cancro?
La base dell’immunoterapia risiede nelle ricerche condotte sul comportamento delle cellule tumorali. I primi ricercatori, nel corso del XX secolo, hanno scoperto come queste cellule diventino inosservate al sistema immunitario del corpo. Nel corso degli anni, sono stati identificati i meccanismi di elusione immunitaria e le caratteristiche genetiche che sottendono al comportamento delle cellule tumorali.
In sintesi, la maggior parte delle cellule tumorali sopprime la risposta immunitaria del corpo, permettendo loro di proliferare e diffondersi in organi circostanti, causando la formazione di metastasi.
L’immunoterapia contro il cancro utilizza farmaci mirati specificamente a bersagli predeterminati. Questo approccio personalizzato aiuta i pazienti a ottenere terapie altamente efficaci, basate sulle caratteristiche specifiche del loro tumore. Ciò rientra nella cosiddetta medicina di precisione che ha migliorato il profilo di sicurezza dei farmaci, poiché le terapie a bersaglio molecolare causano effetti collaterali minimi grazie alla loro azione mirata sulle molecole coinvolte nei tumori. A differenza della chemioterapia e della radioterapia, infatti, questi farmaci non colpiscono gli organi non interessati dal cancro, riducendo al minimo gli effetti collaterali.
Immunoterapia: le differenze tra attiva e passiva
Come già detto, l’immunoterapia ha l’obiettivo di rafforzare il sistema immunitario del paziente per combattere le cellule tumorali. Questo viene realizzato attraverso diverse strategie sviluppate con tecniche di DNA ricombinante e strumentazione di ricerca avanzata.
L’immunoterapia può essere suddivisa in due categorie principali: l’immunoterapia passiva e l’immunoterapia attiva.
Nell’immunoterapia passiva, il farmaco agisce direttamente sulle cellule tumorali. Vengono somministrati al paziente anticorpi o cellule immunitarie specifiche in grado di combattere la malattia. Un esempio è l’uso di anticorpi monoclonali, che mirano a bersagli specifici come le cellule tumorali.
Mentre nell’immunoterapia attiva, il farmaco stimola il sistema immunitario a rispondere e difendersi contro il tumore utilizzando vaccini o sostanze chimiche. Gli esempi includono vaccini contro il cancro, che insegnano al sistema immunitario a riconoscere specifici antigeni presenti sulle cellule tumorali.
Tutte le diverse tecniche di immunoterapiaLe varie metodologie dell’immunoterapia coinvolgono l’utilizzo di diverse strategie:
- Anticorpi monoclonali: questa tecnica impiega molecole in grado di legarsi alle proteine esposte dalle cellule tumorali. Questo legame rende le cellule tumorali più visibili e suscettibili all’attacco da parte del sistema immunitario.
- Cellule Car T: in questo approccio terapeutico, i linfociti T (cellule del sistema immunitario) vengono modificati in laboratorio per riconoscere e attaccare specificamente le cellule tumorali.
- Vaccini a mRNA: questa tecnologia, simile a quella utilizzata per sviluppare i vaccini contro il coronavirus, impiega molecole di mRNA per modificare il comportamento delle cellule. Questi vaccini sono progettati per stimolare il sistema immunitario a combattere le cellule tumorali.
Tra gli anticorpi monoclonali più comuni somministrati ai pazienti si includono Atezolizumab, Crizotinib, Durvalumab, Ipilimumab, Nivolumab, Nintedanib e Pembrolizumab.
Nuove frontiere dell’Immunoterapia: quali sono?
Terapie CAR-T: cosa sono?
Le terapie a cellule T modificate con recettori antigenici chimerici (CAR-T) rappresentano una promettente innovazione nell’immunoterapia. Come già detto questa tecnica coinvolge la modifica delle cellule T del paziente in laboratorio per rendere i loro recettori in grado di riconoscere e attaccare le cellule tumorali. Questo approccio è stato approvato per il trattamento di alcuni tipi di leucemia e linfoma.
Terapie Checkpoint Immunitari: cosa sono?
Le terapie che mirano ai checkpoint immunitari, come il PD-1 e il CTLA-4, hanno rivoluzionato il trattamento del cancro. Questi farmaci bloccano le proteine che frenano il sistema immunitario, consentendo alle cellule T di attaccare le cellule tumorali. Sono stati ottenuti risultati notevoli in pazienti con melanoma, cancro al polmone e altri tipi di cancro.
Vaccini Personalizzati contro il cancro
I vaccini personalizzati contro il cancro sono sviluppati utilizzando campioni di cellule tumorali prelevate direttamente dal paziente. Questi vaccini insegnano al sistema immunitario a riconoscere e attaccare le cellule tumorali specifiche presenti nel corpo del paziente. Questa tecnologia è attualmente in fase di studio e potrebbe aprire nuove possibilità di trattamento.
Quali sono i risultati attualmente ottenuti?
L’immunoterapia ha dimostrato risultati straordinari in molte malattie, in particolare nel trattamento di alcuni tipi di cancro. I pazienti che non rispondevano ai trattamenti convenzionali hanno visto notevoli miglioramenti nella loro sopravvivenza e nella qualità della vita grazie all’immunoterapia.
Tuttavia, è importante notare che l’efficacia dell’immunoterapia può variare notevolmente da paziente a paziente e in base al tipo di malattia. La ricerca è in corso per comprendere meglio i meccanismi di risposta e per sviluppare trattamenti più mirati.
Pro e Contro dell’Immunoterapia: quali sono?
Quali sono i vantaggi dell’immunoterapia nella lotta al cancro, ovvero i pro?
- Meno effetti collaterali gravi: rispetto a molti trattamenti convenzionali come la chemioterapia, l’immunoterapia tende a causare meno effetti collaterali gravi.
- Risposta duratura: in alcuni casi, l’immunoterapia ha portato a remissioni a lungo termine, il che è stato raramente osservato con altri trattamenti.
- Ampia gamma di malattie: l’immunoterapia ha dimostrato potenziale nel trattamento di una vasta gamma di malattie, non solo il cancro, ma anche malattie autoimmuni e infettive.
Quali sono gli svantaggi dell’immunoterapia, ovvero i contro?
- Costosa: alcuni trattamenti di immunoterapia possono essere costosi.
- Non funziona per tutti: l’efficacia dell’immunoterapia varia da paziente a paziente e da malattia a malattia.
- Effetti collaterali: sebbene siano meno gravi rispetto a molti trattamenti convenzionali, l’immunoterapia può causare effetti collaterali come affaticamento, reazioni cutanee e altri effetti collaterali più gravi.
Quali sono gli effetti collaterali dell’immunoterapia?
Gli effetti collaterali dell’immunoterapia nella cura del cancro possono variare notevolmente da persona a persona e dipendono dal tipo di immunoterapia utilizzata, dalla dose e dalla durata del trattamento, nonché dalle caratteristiche individuali del paziente. È importante notare che mentre alcuni pazienti possono sperimentare effetti collaterali significativi, altri potrebbero non avere alcun sintomo avverso. Di seguito sono elencati alcuni degli effetti collaterali più comuni associati all’immunoterapia:
- Reazioni Cutanee: uno dei sintomi più comuni è l’eruzione cutanea. Questa può variare da lieve a grave e può includere arrossamento, prurito, secchezza, desquamazione o la comparsa di pustole. Alcune forme gravi possono richiedere l’interruzione del trattamento.
- Fatica: molte persone sottoposte a immunoterapia riferiscono una sensazione generale di stanchezza o affaticamento. Questo può variare da una leggera sensazione di stanchezza a una debolezza più intensa.
- Diarrea o Problemi Gastrointestinali: alcuni pazienti possono sperimentare disturbi gastrointestinali, come diarrea, nausea, vomito o dolore addominale.
- Reazioni Allergiche: in alcuni casi, l’immunoterapia può scatenare reazioni allergiche. Queste reazioni possono variare dalla comparsa di orticaria alla difficoltà respiratoria. È importante monitorare attentamente questi sintomi e informare immediatamente il medico in caso di reazioni allergiche.
- Aumento dell’Appetito o del Peso: alcuni pazienti possono sperimentare un aumento dell’appetito e del peso corporeo durante il trattamento.
- Dolori Articolari e Muscolari: dolore alle articolazioni e ai muscoli è un effetto collaterale comune. Può variare da lieve a moderato e talvolta richiedere l’uso di farmaci antidolorifici.
Effetti collaterali più gravi in immunoterapia
li effetti collaterali gravi sono davvero minimi e riguardano l’autoimmunità. Questo vuol dire, che durante la somministrazione dei farmaci a bersaglio molecolare, il sistema immunitario si può attivare anche nei confronti delle cellule sane. Tuttavia, questo effetto collaterale può essere mitigato modificando il piano terapeutico o cambiando il dosaggio del farmaco. Inoltre possono presentarsi:
- Problemi Endocrini: alcuni trattamenti immunoterapici possono influenzare le ghiandole endocrine, causando ipotiroidismo o iperattività della ghiandola pituitaria.
- Problemi Polmonari: alcuni pazienti possono sviluppare problemi polmonari, come tosse, difficoltà respiratorie o polmonite.
- Problemi Epatici: in alcuni casi, l’immunoterapia può influenzare la funzionalità del fegato, causando un aumento degli enzimi epatici nel sangue.
- Problemi Renali: l’immunoterapia può influenzare la funzionalità renale in alcuni pazienti, causando un aumento dei livelli di creatinina nel sangue.
- Disturbi della Tiroide: alcuni trattamenti immunoterapici possono influenzare la funzionalità della tiroide, portando a ipotiroidismo o ipertiroidismo.
È importante sottolineare che molti di questi effetti collaterali possono essere gestiti efficacemente con un’adeguata cura e monitoraggio medico. I pazienti dovrebbero essere in contatto regolare con il loro team medico per affrontare qualsiasi sintomo avverso e discutere delle opzioni di trattamento. In alcuni casi, potrebbe essere necessario interrompere temporaneamente o modificare il trattamento per gestire gli effetti collaterali. La comunicazione aperta e continua con il medico è fondamentale per garantire un trattamento sicuro ed efficace.
Quali sono i migliori centri per l’Immunoterapia?
In Italia ed Europa, esistono numerosi centri di eccellenza specializzati in immunoterapia. Alcuni dei migliori includono:
- Istituto Nazionale dei Tumori (INT), Milano, Italia: l’INT è uno dei principali centri di ricerca e trattamento oncologico in Europa e offre una vasta gamma di terapie di immunoterapia.
- Gustave Roussy, Villejuif, Francia: questo centro francese è uno dei più grandi centri oncologici d’Europa ed è all’avanguardia nelle terapie di immunoterapia.
- Royal Marsden Hospital, Londra, Regno Unito: il Royal Marsden è uno dei principali ospedali oncologici nel Regno Unito ed è noto per la sua ricerca e trattamento avanzato del cancro, compresa l’immunoterapia.
Come funzionano i Vaccini contro il cancro?
I vaccini contro il cancro funzionano stimolando il sistema immunitario del paziente a riconoscere le cellule tumorali come invasori stranieri. Il sistema immunitario è dotato di cellule chiamate linfociti T e linfociti B che possono riconoscere specifici antigeni presenti sulla superficie delle cellule tumorali. Gli antigeni tumorali sono solitamente proteine o altre molecole prodotte dalle cellule tumorali.
I vaccini contro il cancro contengono frammenti di antigeni tumorali o molecole simili agli antigeni. Quando un paziente riceve il vaccino, il suo sistema immunitario inizia a riconoscere questi antigeni come minacce. Successivamente, se il paziente viene esposto a cellule tumorali contenenti gli stessi antigeni, il sistema immunitario è in grado di riconoscerle e distruggerle in modo più efficace.
Tipi di Vaccini contro il Cancro: quali sono?
Oltre ai vaccini terapeutici esistono vaccini preventivi e vaccini personalizzati.
I vaccini preventivi sono progettati per prevenire lo sviluppo di un cancro in futuro. Un esempio è il vaccino contro il virus dell’HPV, che può causare il cancro cervicale. La vaccinazione può proteggere le persone dal contrarre il virus e ridurre il rischio di sviluppare il cancro cervicale.
I vaccini personalizzati sono creati utilizzando campioni di cellule tumorali prelevate direttamente dal paziente. I campioni vengono analizzati per identificare gli antigeni specifici presenti sulle cellule tumorali. Il vaccino viene quindi progettato per indirizzare questi antigeni specifici e stimolare una risposta immunitaria mirata.
La ricerca sui vaccini contro il cancro è in costante evoluzione, con numerosi studi in corso in tutto il mondo. Alcuni vaccini contro il cancro sono già stati approvati per l’uso clinico, mentre altri sono ancora in fase di sperimentazione.
Immunoterapia, malattie amianto correlate e mesotelioma
Nel contesto del mesotelioma, una forma di cancro molto aggressiva e associata all’esposizione all’amianto e notoriamente resistente alle terapie standard, sono in corso diversi studi sull’applicazione dell’immunoterapia.
Nel trattamento del mesotelioma pleurico, una variante che colpisce la membrana pleurica dei polmoni, l’immunoterapia ha dimostrato risultati promettenti. Anche se le ricerche sono meno numerose per il mesotelioma peritoneale, che colpisce la membrana addominale, si stanno compiendo progressi significativi anche in questo ambito.
Varietà di approcci immunoterapici per il Mesotelioma
Esistono diversi approcci all’immunoterapia per il mesotelioma, tra cui:
- Inibitori del Checkpoint Immunitario: questi farmaci, noti come inibitori del checkpoint, includono Opdivo (nivolumab) e Yervoy (ipilimumab). Essi aiutano il sistema immunitario a identificare e distruggere le cellule tumorali, stimolando la produzione di cellule T.
- Vaccini Anticancro: i vaccini contro il cancro sono progettati per stimolare il sistema immunitario a riconoscere specifiche molecole presenti sulle cellule tumorali.
- Anticorpi Monoclonali: questi farmaci, come Avastin (bevacizumab) e Tecentriq (atezolizumab), mirano a bloccare specifiche proteine coinvolte nella crescita tumorale.
- Terapia con Cellule T CAR: questo approccio coinvolge la modifica delle cellule T del paziente in laboratorio per renderle più efficaci nel riconoscere e attaccare le cellule tumorali.
Confronto tra due Trattamenti Immunoterapici comuni
Per quanto riguarda l’immunoterapia per il mesotelioma, due trattamenti comunemente utilizzati sono la combinazione di Opdivo e Yervoy e l’uso concomitante di Avastin e Tecentriq.
La terapia con Opdivo e Yervoy ha dimostrato risultati positivi sia nei casi di mesotelioma pleurico che peritoneale. Questi farmaci agiscono sinergicamente per migliorare il riconoscimento e la distruzione delle cellule tumorali, nonché per stimolare la produzione di cellule T da parte del sistema immunitario.
Uno studio clinico condotto nel 2021 ha riportato che i pazienti trattati con Opdivo e Yervoy hanno raggiunto una sopravvivenza globale mediana di 18,1 mesi, rispetto ai 14,1 mesi dei pazienti sottoposti a chemioterapia. Inoltre, il tasso di sopravvivenza a due anni è stato del 41% per i pazienti trattati con l’immunoterapia combinata, rispetto al 27% nel gruppo che ha ricevuto chemioterapia.
Approvazione da Parte della FDA e prospettive future
La Food and Drug Administration (FDA) ha approvato l’uso della combinazione di Opdivo e Yervoy per il trattamento del mesotelioma pleurico inoperabile alla fine del 2020, rendendola una terapia standard per questa forma di cancro. Tuttavia, le ricerche e gli studi continueranno per valutare ulteriormente l’efficacia di questi farmaci anche per il trattamento del mesotelioma peritoneale.
L’immunoterapia rappresenta una nuova speranza per i pazienti affetti da mesotelioma, offrendo terapie mirate con risultati incoraggianti.