La chemioterapia è una delle opzioni terapeutiche più utili nel trattamento di diversi tipi di cancro. Purtroppo comporta degli effetti collaterali, come astenia, perdita di appetito, dolori diffusi, augesmia e aunesmia e perdita dei capelli.

A seconda del farmaco la perdita di capelli può essere più o meno rilevante. Il casco refrigeerante è un opzione utile in alcuni trattamenti per ridurre o evitare la perdita dei capelli. Purtroppo non è adatto a tutti i tipi di trattamento e per valutare correttamente questa opzione è bene parlarne con il prorpio medico o oncologo.

In questa guida scopriamo cos’è il casco refrigerante, come funziona e in quali casi è efficace. Vediamo quali sono i migliori caschi refrigeranti in commercio e qual è il costo.

In molti ospedali il casco refrigerante è a disposizione dei pazienti in chemioterapia, prima dopo e durante il trattamento. Vediamo insieme come si usa e quali sono le indicazioni per la sua efficacia.

Cos’è il Casco Refrigerante e come funziona?

Il casco refrigerante è un dispositivo medico usato durante la chemioterapia per prevenire la perdita dei capelli. Funziona raffreddando il cuoio capelluto, riducendo il flusso sanguigno ai follicoli piliferi e il metabolismo delle cellule, limitando così l’effetto del farmaco chemioterapico sui capelli.

La caduta dei capelli (alopecia) è infatti uno degli effetti collaterali dei trattamenti chemioterapici. Tra questi è forse uno dei meno accettati dai pazienti. Altera infatti la percezione dell’immagine corporea e rappresenta un segno, visibile anche all’esterno, che ricorda e rivela il percorso di cura che si sta affrontando. Questo può comportare un impatto negativo sull’autostima, sulla sessualità e qualità generale della vita dell’individuo, influendo cosi su vari aspetti della vita familiare e sociale.

La cuffia refrigerante ha lo scopo di prevenire e ridurre l’alopecia nei pazienti con tumori solidi che ricevono trattamenti chemioterapici alopecizzanti. Come funziona? Permette di mantenere una temperatura costante del cuoio capelluto compresa tra i 3 e i 5 gradi. Il raffreddamento dovrebbe avvenire in modo graduale per causare il minor disagio possibile alla paziente. Si mantiene poi stabile per garantire l’efficacia.

Il raffreddamento crea una condizione di vasocostrizione che riduce la concentrazione del farmaco chemioterapico nella zona del cuoio capelluto, riduce l’assorbimento cellulare dell’agente chemioterapico e riduce il metabolismo delle cellule follicolari.

Perché in chemioterapia cadono i capelli?

I farmaci chemioterapici utilizzati nella pratica clinica agiscono in maniera non selettiva su tutte le cellule. In altre parole uccidono con la loro attività non solo quelle tumorali, ma anche quelle dei tessuti fisiologicamente “a elevata proliferazione” (come ad esempio i cheratinociti del follicolo pilifero).

Il rischio di sviluppare alopecia e il grado di perdita di capelli differiscono comunque in base al tipo regime utilizzato, alla dose, alla frequenza, alla durata, e alla via di somministrazione del trattamento chemioterapico.

Uso del casco refrigerante in day hospital

Diverse ASL sono dotate di caschi refrigeranti per i pazienti in chemioterapia. Il dispositivo solitamente permette l’utilizzo simultaneo delle cuffie refrigeranti in 2 pazienti per volta. Il trattamento avviene in 3 fasi. Si ha quindi un allungamento dei tempi di permanenza in Day Hospital.

Sono gli operatori sanitari, in accordo con il paziente, a stabilire modo e utilizzo del casco refrigerante a seconda del trattamento farmacologico.

Efficacia del Casco Refrigerante: funziona davvero?

L’efficacia varia: alcuni studi mostrano che fino al 70% dei pazienti mantengono i capelli. Fattori come il tipo di chemioterapia e la conformità del paziente influenzano i risultati. Per questo motivo è importante concordare l’uso del casco con il proprio oncologo e gli operatori sanitari. Alcuni farmaci chemioterapici sono più alopecizzanti di altri e l’efficacia potrebbe risultare compromessa.

Non tutti i pazienti tollerano bene il casco refrigerante. Come vedremo in seguito ci sono dei fastidi ed effetti collaterali connessi.

Tipi di Caschi Refrigeranti: quali tipologie esistono?

  • 1. Caschi a gel: Economici, ma richiedono sostituzioni frequenti durante il trattamento.
  • 2. Caschi a circolazione di liquido: Maggior controllo della temperatura, più costosi.
  • 3. Caschi elettrici: Mantengono una temperatura costante, molto costosi.

Quali sono i migliori caschi refrigeranti sul mercato?

  • Paxman Scalp Cooling System: sistema di raffreddamento a circolazione di liquido. Utilizzato in molti ospedali, comprovata efficacia, controllo preciso della temperatura.

Prezzo: Circa 1500-2500 euro per il dispositivo, più i costi di trattamento.

  • DigniCap Scalp Cooling System: sistema di raffreddamento a circolazione di liquido con tecnologia avanzata. Vantaggi: Elevato comfort, facile da usare, approvato dalla FDA.

Prezzo: Circa 2000-3000 euro per il dispositivo, più i costi di trattamento.

  • Orbis Paxman Cold Cap: casco con sistema a gel. Più economico rispetto ai sistemi a circolazione di liquido e portatile.

Prezzo: Circa 500-1000 euro per il casco, necessità di sostituzione durante il trattamento.

  • Penguin Cold Caps: casco con sistema a gel. Facile da usare, efficacia dimostrata.

Prezzo: Circa 300-800 euro per il casco, necessità di sostituzione durante il trattamento.

Quanto costa un casco refrigerante per l’alopecia?

Variano da 300 a 4000 euro, a seconda del tipo e della tecnologia del casco.

  • Caschi a Gel: 300-1000 euro.
  • Sistemi a Circolazione di Liquido: 1500-3000 euro per il dispositivo, con costi aggiuntivi per le sedute.
  • Sistemi Elettrici: 2000-4000 euro, a seconda della tecnologia e del produttore.

Uso del Casco Refrigerante: come si utilizza? Indicazioni

Deve essere indossato prima, durante e dopo la chemioterapia, mantenendo una temperatura tra -4°C e 8°C per la massima efficacia.

Il casco deve essere indossato circa 30 minuti prima dell’inizio della seduta. Deve essere mantenuto per tutta la durata della somministrazione del farmaco.

Al termine del trattamento deve essere indossato per ulteriori 60-120 minuti per garantire la protezione dei follicoli piliferi.

Comfort e Effetti Collaterali: dà fastidio?

La cuffia refrigerante può causare fastidi come sensazione di freddo, mal di testa e, raramente, nausea. Alcuni modelli offrono imbottiture per migliorare il comfort.

Ricordiamo infatti che i caschi devono essere ben aderenti per essere efficaci. In alcuni casi possono quindi essere fastidiosi da indossare e tenere indossati. In alcuni casi questo può portare al mal di testa.

I caschi a gel sono generalmente più leggeri, mentre quelli a circolazione di liquido e i sistemi elettrici possono essere più pesanti a causa dei componenti aggiuntivi.

Ricapitolando, tra i possibili fastidi ci sono quindi:

  • Sensazione di Freddo: all’inizio del trattamento la sensazione di freddo può essere intensa, ma molti pazienti si abituano dopo i primi 15-20 minuti.
  • Mal di Testa: alcuni pazienti possono sperimentare mal di testa o disagio a causa della pressione del casco.
  • Nausea: in rari casi, la sensazione di freddo può causare nausea.
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