IL GOVERNO HA APPROVATO UN DISEGNO DI LEGGE CHE INTRODUCE UNO SCUDO PENALE PER I MEDICI. SARANNO PERSEGUITI PENALMENTE SOLO IN CASO DI COLPA GRAVE, A CONDIZIONE CHE ABBIANO SEGUITo LE LINEE GUIDA E LE BUONE PRATICHE CLINICHE. LA RIFORMA, VARATA DAL CONSIGLIO DEI MINISTRI IL 4 SETTEMBRE 2025, INTENDE LIMITARE LA MEDICINA DIFENSIVA E RESTITUIRE SERENITÀ ALL’ESERCIZIO PROFESSIONALE.
Scudo penale per i medici: la riforma
Negli ultimi anni, il rapporto tra medici e giustizia penale è diventato sempre più complesso. La paura di subire un processo per errore professionale ha alimentato la cosiddetta “medicina difensiva”: diagnosi ripetute, esami superflui e terapie più prudenti che efficaci. L’obiettivo del nuovo scudo penale per i medici è spezzare questa spirale, permettendo ai professionisti sanitari di lavorare in un clima di maggiore equilibrio e fiducia.
Il provvedimento, approvato dal Consiglio dei Ministri a settembre 2025, interviene in modo organico sulla responsabilità penale del personale sanitario, stabilendo che il medico possa essere perseguito solo nei casi di colpa grave o dolo. Viene quindi esclusa la punibilità per la colpa lieve, cioè per errori commessi nonostante il rispetto delle linee guida riconosciute o delle buone pratiche cliniche.
Come funziona il nuovo scudo penale
Il cuore della riforma sta in un principio molto chiaro: se il medico segue le linee guida scientificamente validate o le buone pratiche cliniche accreditate, non può essere punito penalmente per colpa lieve. La valutazione della condotta tiene conto anche del contesto in cui l’azione si è svolta — come turni massacranti, carenze di personale o emergenze ospedaliere — che possono incidere sulla possibilità di commettere errori.
In pratica, i sanitari risponderanno penalmente solo per colpa grave, cioè nei casi di errori evidenti, macroscopici o dovuti a negligenza inescusabile. Restano comunque garantiti i diritti dei pazienti, che potranno ottenere il risarcimento in sede civile, senza interferenze con il processo penale. Il sistema distingue quindi in modo più netto tra responsabilità penale e responsabilità risarcitoria.
Questa separazione è cruciale per ridurre il numero di procedimenti penali a carico dei medici — oggi oltre 35.000 l’anno secondo dati del Ministero della Giustizia — concentrando l’attenzione solo sui casi di reale gravità.
Il confronto con la Legge Gelli-Bianco
Rispetto alla Legge Gelli-Bianco del 2017, che già introduceva una distinzione tra colpa lieve e colpa grave, la nuova disciplina amplia la tutela penale del sanitario. La Legge Gelli subordinava la non punibilità al rispetto delle linee guida, ma lasciava comunque spazio alla discrezionalità del giudice nel valutare la condotta.
Il nuovo scudo penale invece rafforza la certezza giuridica: la colpa lieve viene esclusa in modo automatico se il medico dimostra di aver agito in conformità ai protocolli riconosciuti. Si riduce così il margine di interpretazione soggettiva e si crea un quadro più prevedibile per chi esercita la professione.
Al tempo stesso, la riforma ribadisce che il paziente non perde alcun diritto al risarcimento. La tutela civile resta piena e autonoma, così da bilanciare l’interesse pubblico a una sanità efficiente con il diritto individuale alla salute.
L’intento politico e il dibattito attuale
L’iniziativa del governo nasce da un ampio confronto tra Ministero della Salute, ordini professionali e sindacati di categoria. L’obiettivo dichiarato è alleggerire la pressione giudiziaria sui professionisti sanitari e ridurre il contenzioso che, secondo l’ANIA, incide per oltre 10 miliardi di euro l’anno sui costi della sanità pubblica e privata.
Il disegno di legge, ora in discussione in Parlamento, potrebbe introdurre una tutela permanente, valida non solo in contesti emergenziali ma anche nelle situazioni di sovraccarico cronico dei reparti, come la carenza di personale o l’eccessiva affluenza nei pronto soccorso.
Tuttavia, la riforma ha sollevato anche critiche. Alcuni giuristi temono che lo scudo possa creare una “zona grigia” di impunità per comportamenti discutibili, mentre le associazioni dei pazienti chiedono garanzie sulla trasparenza dei procedimenti e sulla tutela dei danneggiati. L’equilibrio tra diritto alla cura e protezione del professionista resta quindi un tema centrale del dibattito.
Gli effetti sul contenzioso e sulla pratica clinica
Sul piano pratico, l’introduzione dello scudo penale medico mira a ridurre la medicina difensiva, restituendo centralità al giudizio clinico e alla relazione di fiducia con il paziente. I medici potranno agire con maggiore serenità, concentrandosi sulla qualità della cura e non sul rischio di denuncia.
Nei prossimi anni si prevede anche un impatto positivo sulle polizze assicurative: meno procedimenti penali significheranno premi più contenuti e maggiore stabilità per il sistema di responsabilità sanitaria. L’INAIL e le Regioni stanno già valutando la possibilità di aggiornare i protocolli di gestione del rischio clinico in base alla nuova normativa.
Dal punto di vista organizzativo, la riforma potrebbe spingere gli ospedali a investire di più in formazione continua e aggiornamento scientifico, perché il rispetto delle linee guida diventa la chiave per accedere alla tutela penale.
Il futuro della responsabilità medica in Italia
Il nuovo scudo penale per i medici segna una tappa importante nella storia della responsabilità sanitaria italiana. Se il Parlamento approverà definitivamente il testo entro il 2026, l’Italia si allineerà ai modelli europei più evoluti, come Francia e Germania, dove la distinzione tra colpa lieve e grave è da tempo consolidata.
Resta da capire come la giurisprudenza applicherà la norma e quali limiti porrà all’interpretazione della “colpa grave”. Molto dipenderà dai giudici e dalle linee guida accreditate dal Ministero della Salute, che dovranno essere periodicamente aggiornate per riflettere i progressi scientifici.
Nel complesso, la riforma rappresenta un tentativo di ricostruire la fiducia reciproca tra sistema sanitario e giustizia, offrendo ai medici la tranquillità di poter esercitare senza timore di persecuzioni ingiustificate, ma sempre nel rispetto della sicurezza e dei diritti dei pazienti.
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Scudo penale 2025 vs Legge Gelli-Bianco 2017
| Aspetto | Legge Gelli-Bianco (L. 24/2017) | Nuovo scudo penale per i medici (D.d.L. 4 settembre 2025) |
|---|---|---|
| Ambito di applicazione | Tutta l’attività sanitaria, pubblica e privata. | Tutta l’attività sanitaria, pubblica e privata, con estensione anche ai contesti di emergenza e sovraccarico ospedaliero. |
| Responsabilità penale | Il medico non è punibile per colpa lieve solo se ha rispettato le linee guida o le buone pratiche accreditate, ma la valutazione è rimessa al giudice. | Il medico è punibile solo per colpa grave o dolo. L’esclusione della colpa lieve è automatica se il sanitario ha rispettato linee guida o buone pratiche cliniche riconosciute. |
| Definizione di colpa grave | Valutata caso per caso dal giudice sulla base di criteri generali (imperizia, imprudenza, negligenza). | È considerata tale la violazione macroscopica, ingiustificata o dolosa delle regole dell’arte medica o l’omissione inescusabile di comportamenti dovuti. |
| Linee guida | Devono essere redatte da enti e società scientifiche accreditate e pubblicate sul sito del Ministero della Salute. | Stesso principio, ma con l’obbligo di aggiornamento periodico annuale e di adeguamento alle innovazioni scientifiche e tecnologiche. |
| Ruolo del contesto operativo | Non espressamente previsto. Il contesto può essere considerato attenuante ma non elemento decisivo. | Il contesto organizzativo (emergenza, carenza di risorse, turni eccessivi) è espressamente considerato nel valutare la responsabilità. |
| Tutela civile del paziente | Rimane pienamente garantita, separata dalla responsabilità penale. | Invariata: i pazienti mantengono il diritto al risarcimento in sede civile anche in assenza di condanna penale. |
| Obiettivo principale | Limitare il contenzioso penale e disciplinare la responsabilità sanitaria in modo uniforme. | Ridurre la medicina difensiva, garantire serenità professionale e delimitare la responsabilità penale alle sole ipotesi gravi. |
| Effetti attesi sul contenzioso | Riduzione moderata dei processi, ma interpretazioni giurisprudenziali divergenti tra tribunali. | Ulteriore riduzione dei procedimenti penali, maggiore certezza giuridica e uniformità applicativa. |
| Stato della normativa | Legge in vigore dal 1° aprile 2017. | Disegno di legge approvato dal Consiglio dei Ministri il 4 settembre 2025, in corso di esame parlamentare. |
FAQ – Scudo penale per i medici
Cosa prevede il nuovo scudo penale medico?
Prevede la punibilità penale solo per colpa grave o dolo, a condizione che il medico rispetti linee guida e buone pratiche cliniche riconosciute.
Quando è stato approvato?
Il disegno di legge è stato approvato dal Consiglio dei Ministri il 4 settembre 2025 e ora è all’esame del Parlamento.
I pazienti perdono il diritto al risarcimento?
No. I pazienti possono sempre agire in sede civile per ottenere il risarcimento dei danni.
Come cambia rispetto alla Legge Gelli?
La Legge Gelli prevedeva una valutazione caso per caso della colpa lieve; il nuovo scudo la esclude automaticamente se il medico segue le linee guida.
Lo scudo vale anche fuori dalle emergenze?
Sì. È pensato per diventare strutturale e applicarsi anche nelle situazioni di sovraccarico o crisi ospedaliera, non solo durante emergenze straordinarie.



